GAME (Gabriele Architetto Marinelli Enterprise)
Architecture Firm Maiolati Spontini / Italy
GAME è un progetto di lavoro e, contemporaneamente, un lavoro che ruota attorno ad un progetto in divenire, a un programma.
Innestatosi su un precedente studio di servizi tecnici nel campo edile, porta avanti con impegno quella tradizione, ma allo stesso tempo se ne distacca decisamente nei modi e nei contenuti qualitativi stimolati dalla sua nuova visione della progettazione, del progetto, dell'architettura.
Come un mutante che interagisce con l'ambiente circostante, producendo feedback e costruendo se stesso, lavora per diventare un giorno "fabbrica", anche se per adesso è semplicemente un "hub", un catalizzatore a struttura reticolare e geometria variabile, laboratorio teoretico e pratico di progettazione in cui architettura, urbanismo, paesaggistica, design, ingegneria e qualsiasi altro campo della cultura scientifico-umanistica capace di contribuire a una concezione non separata del progetto, lungi dall’essere considerati come campi dicotomici e autonomi, sono da considerarsi come parti in relazione pratica, dinamica e concatenata di un unico processo d'azione e ricerca.
Il lavoro di GAME è finalizzato al progetto, e dunque alla sua realizzazione pratica. Allo stesso tempo è il progetto, la sua prefigurazione mentale, il suo essere immagine futura e visione, a condurre GAME nel processo di progettazione, a suggerirne la pratica, il metodo - o il nonmetodo. GAME intende il progetto dapprima come approccio intuitivo, prefigurazione di un qualcosa ancora non materialmente realizzato ma già presente e in formazione nelle pieghe della mente attraverso l'immaginazione, senza per questo essere indipendente dalle condizioni concrete per giungerne alla realizzazione.
Consapevole del fatto che una teoria priva di errori è quasi certamente sbagliata, poiché solo errando riesce a divenire e arricchirsi e quindi precisarsi per una buona pratica, GAME prova a ricercarla, adoperandola e affinandola ogni qual volta lavori in una particolare situazione, cercando di elaborare un progetto che sia:
1) sensibile, capace di ricevere informazione dall'ambiente e re-agire di conseguenza;
2) dinamico e cibernetico come gli omonimi sistemi, capace di autoregolarsi ed evolvere verso la propria realizzazione finale senza snaturare sé stesso;
3) frattale poiché in ogni sua parte, a qualsiasi scala, sono presenti le determinanti generali del tutto, e ciò fa di ogni suo dettaglio un progetto particolare del progetto generale;
4) complesso poiché ciò che conta davvero sono le relazioni tra le sue parti, e tra queste e il tutto, e non le stesse prese singolarmente;
5) sincretico e unitario poiché tenta la sintesi di qualità differenti in un unico risultato integrato;
6) dialettico, capace cioè di superare quelle dicotomie (pratiche e concettuali) che lo bloccano in una condizione di limitatezza spaziale e percettiva;
7) non-finito, poiché passibile di evoluzione.
8) Progetto, infine, come segno e gesto, capace di influire sulla realtà, per trasformarla e tentare di aprire una nuova finestra sul mondo.
E il progetto è sempre dello spazio, delle relazioni tra le cose in esso, mai di queste solamente. Principio dell’architettura e suo fine, in esso e attraverso esso il progetto si fa racconto, è racconto, e come tale narra una storia (una storia di vita vissuta) le cui parole sono muri, strutture, materiali, colori, luci e ombre, pieni e vuoti, e la cui grammatica è generata dalla loro relazione.
GAME non ignora la difficile realtà quotidiana, i reali e concreti rapporti di forza attuali in campo professionale, economico e sociale: una realtà nota a chiunque, ma soprattutto a coloro che tentano di fare architettura senza troppi calcoli da ragioniere a frullar nella testa.
E’ per questo che GAME (Gabriele Architetto Marinelli Enterprise, dove Enterprise è proprio quell’astronave - comunità-altro in viaggio verso nuovi mondi - e non banalmente “impresa” in senso economico), piccola entità operante sul territorio e dinanzi a tutti gli ostacoli del caso, non rinuncia aprioristicamente a perseguire con tenacia la ricerca di un'architettura dalle medesime qualità del progetto sopra descritte, che permei e trasformi - costruendolo e decostruendolo - l'ambiente in cui la vita si esprime in n situazioni e relazioni diversificate: un'architettura viva e possibilmente inusuale, che rifugge le convenzioni del suo tempo, che si estranea da esso - così come dovrebbe sempre fare l’architetto che la esprime -, a invarianza di scala, continua, totale, aperta, ricca di paradossi, connettiva, emozionante, divertente, e pertanto importante come solo i giochi sanno essere.
Innestatosi su un precedente studio di servizi tecnici nel campo edile, porta avanti con impegno quella tradizione, ma allo stesso tempo se ne distacca decisamente nei modi e nei contenuti qualitativi stimolati dalla sua nuova visione della progettazione, del progetto, dell'architettura.
Come un mutante che interagisce con l'ambiente circostante, producendo feedback e costruendo se stesso, lavora per diventare un giorno "fabbrica", anche se per adesso è semplicemente un "hub", un catalizzatore a struttura reticolare e geometria variabile, laboratorio teoretico e pratico di progettazione in cui architettura, urbanismo, paesaggistica, design, ingegneria e qualsiasi altro campo della cultura scientifico-umanistica capace di contribuire a una concezione non separata del progetto, lungi dall’essere considerati come campi dicotomici e autonomi, sono da considerarsi come parti in relazione pratica, dinamica e concatenata di un unico processo d'azione e ricerca.
Il lavoro di GAME è finalizzato al progetto, e dunque alla sua realizzazione pratica. Allo stesso tempo è il progetto, la sua prefigurazione mentale, il suo essere immagine futura e visione, a condurre GAME nel processo di progettazione, a suggerirne la pratica, il metodo - o il nonmetodo. GAME intende il progetto dapprima come approccio intuitivo, prefigurazione di un qualcosa ancora non materialmente realizzato ma già presente e in formazione nelle pieghe della mente attraverso l'immaginazione, senza per questo essere indipendente dalle condizioni concrete per giungerne alla realizzazione.
Consapevole del fatto che una teoria priva di errori è quasi certamente sbagliata, poiché solo errando riesce a divenire e arricchirsi e quindi precisarsi per una buona pratica, GAME prova a ricercarla, adoperandola e affinandola ogni qual volta lavori in una particolare situazione, cercando di elaborare un progetto che sia:
1) sensibile, capace di ricevere informazione dall'ambiente e re-agire di conseguenza;
2) dinamico e cibernetico come gli omonimi sistemi, capace di autoregolarsi ed evolvere verso la propria realizzazione finale senza snaturare sé stesso;
3) frattale poiché in ogni sua parte, a qualsiasi scala, sono presenti le determinanti generali del tutto, e ciò fa di ogni suo dettaglio un progetto particolare del progetto generale;
4) complesso poiché ciò che conta davvero sono le relazioni tra le sue parti, e tra queste e il tutto, e non le stesse prese singolarmente;
5) sincretico e unitario poiché tenta la sintesi di qualità differenti in un unico risultato integrato;
6) dialettico, capace cioè di superare quelle dicotomie (pratiche e concettuali) che lo bloccano in una condizione di limitatezza spaziale e percettiva;
7) non-finito, poiché passibile di evoluzione.
8) Progetto, infine, come segno e gesto, capace di influire sulla realtà, per trasformarla e tentare di aprire una nuova finestra sul mondo.
E il progetto è sempre dello spazio, delle relazioni tra le cose in esso, mai di queste solamente. Principio dell’architettura e suo fine, in esso e attraverso esso il progetto si fa racconto, è racconto, e come tale narra una storia (una storia di vita vissuta) le cui parole sono muri, strutture, materiali, colori, luci e ombre, pieni e vuoti, e la cui grammatica è generata dalla loro relazione.
GAME non ignora la difficile realtà quotidiana, i reali e concreti rapporti di forza attuali in campo professionale, economico e sociale: una realtà nota a chiunque, ma soprattutto a coloro che tentano di fare architettura senza troppi calcoli da ragioniere a frullar nella testa.
E’ per questo che GAME (Gabriele Architetto Marinelli Enterprise, dove Enterprise è proprio quell’astronave - comunità-altro in viaggio verso nuovi mondi - e non banalmente “impresa” in senso economico), piccola entità operante sul territorio e dinanzi a tutti gli ostacoli del caso, non rinuncia aprioristicamente a perseguire con tenacia la ricerca di un'architettura dalle medesime qualità del progetto sopra descritte, che permei e trasformi - costruendolo e decostruendolo - l'ambiente in cui la vita si esprime in n situazioni e relazioni diversificate: un'architettura viva e possibilmente inusuale, che rifugge le convenzioni del suo tempo, che si estranea da esso - così come dovrebbe sempre fare l’architetto che la esprime -, a invarianza di scala, continua, totale, aperta, ricca di paradossi, connettiva, emozionante, divertente, e pertanto importante come solo i giochi sanno essere.
- Address Via Petrarca 3, 60030 Maiolati Spontini | Italy
- Tel 0731703666
GAME è un progetto di lavoro e, contemporaneamente, un lavoro che ruota attorno ad un progetto in divenire, a un programma. Innestatosi su un precedente studio di servizi tecnici nel campo edile, porta avanti con impegno quella tradizione, ma allo stesso tempo se ne distacca decisamente nei modi e nei contenuti qualitativi stimolati dalla sua nuova visione della progettazione, del progetto, dell'architettura. Come un mutante che interagisce con l'ambiente circostante, producendo feedback...
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