Ristrutturazione e ampliamento di un trullo saraceno | Zanaroli Architects

Ostuni / Italy / 2011

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Extension of a small Saracen trullo, a typical rural building found in the Ostuni region of Italy, with an adjacent structure, a lamia, which remained only part of the perimeter walls. The intention was not only to recover the existing buildings, but also take advantage of the possibility of creating an extension so as to triple the existing surface (originally less than 40 square meters) to establish at least four bedrooms. Slightly recessed and lowered, the new volumes hinge the nearby structures while voids and large windows open the interior to daylight and the outdoors. continuity between the materials and colors of surfaces smooth the transitions between the old and new. Inside, mortar coats floors and walls to unify the interior and reflect the southern daylight that enters. minimal furniture and locally crafted objects compliment the qualities of the rustic atmosphere.

[IT]
La committenza aveva acquistato un terreno con alberi di ulivo e mandorli e, quasi all’ingresso della proprietà, un piccolo trullo saraceno (fabbricato rurale tipico nel territorio di Ostuni) in stato di abbandono, con una struttura adiacente, una lamia, di cui rimanevano solo parte dei muri perimetrali. L’intenzione era quella non solo di recuperare i fabbricati esistenti, ma anche di sfruttare la possibilità di realizzare un ampliamento così da triplicare la superficie esistente (originariamente poco meno di 40 metri quadrati) per realizzare almeno quattro camere da letto. L’intenzione era quella di evitare che il corpo aggiunto potesse in qualche modo sovrastare ed impattare negativamente, non solo per le sue dimensioni, la struttura preesistente, della quale volevo mantenere intatte, ben definite e riconoscibili le forme e le relazioni con lo spazio circostante. Volevo evitare, per quanto possibile, di stravolgere il consolidato equilibrio tra vuoto e pieno, tra massa e aria che si era creato e sedimentato nel tempo. In altri termini, la nuova struttura non avrebbe dovuto “soffocare” la vecchia. Al contrario avrebbe dovuto, collegandosi ad essa, essere da un lato il suo organico completamento, dall’altro, per così dire, il suo “mezzo di contrasto”. Alterando il contrasto tra la struttura esistente e il suo intorno, volevo fare risaltare quei dettagli che altrimenti sarebbero stati poco apprezzabili o difficilmente leggibili. Ho cercato quindi un linguaggio il più possibile neutrale e lineare, anche se decisamente diverso, che definisse i nuovi volumi. Ho utilizzato, come “cerniera” tra il vecchio e il nuovo fabbricato, un volume dalla forma elementare, leggermente arretrato e ribassato, che lasciasse “respirare”, con ampi vuoti e grandi aperture, le antiche pietre della parete sulla quale il nuovo fabbricato si innesta. Se da un lato il voluto contrasto rompe visivamente e stilisticamente con il passato, dall’altro l’omogeneità e la continuità materica e cromatica delle superfici, interne ed esterne, e dei percorsi rendono fluido lo spazio e morbido il passaggio tra i differenti corpi, stili e linguaggi. Le superfici interne, sia i pavimenti che le pareti trattate a malta cementizia, legano i differenti volumi e allo stesso tempo riflettono morbidamente la luce naturale che entra abbondante da sud. L’interior design è caratterizzato dalla scelta di “contaminare” l’atmosfera agreste con l’utilizzo di colori e materiali che, come la lamiera in ferro (grezzo e ossidato) utilizzata per il rivestimento delle ante della cucina, neutri e minimali, si inseriscono in modo armonico nel contesto senza alterarne la qualità e i caratteri originali, anzi esaltandoli. L'arredamento è ridotto al minimo ed è parte integrante dell'edificio come architettura organica col tutto. Gli oggetti, di provenienza locale e di artigianato povero, sono frutto di personali ricerche sul territorio.

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    Project details
    • Year 2011
    • Status Completed works
    • Type Country houses/cottages / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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