Strada, sei il covo di tutte quelle esperienze,
strane e normali,
che ho segnato sulla carta.
Di tutte quelle che progetto nella mente,
sei la mia musa.
Mi sei cara, oh strada,
luogo in cui ogni desiderio diventa umano,
il bisogno, concreto,
l’azione, necessità.
Da te il profumo s'inasprisce,
il tatto diventa ruvido,
il sentire sempre più forte.
Da te, succede che ti aggrappi a qualunque cosa vedi
per capire in mezzo a cosa sei,
che cosa sei.
Insieme a te succede,
che impari a guardare,
in basso dove puoi camminare,
in alto fin dove puoi salire.
Di fronte non sai dove andare,
così succede, che metti sempre i piedi uno dopo l’altro
e intanto vai.
A volte ti fermi anche,
davanti ai tuoi angoli, spigoli arrotondati;
certe volte loro sono così,
e ti ci puoi appoggiare.
Quando sono vivi è diverso, però,
con quelli ti fai male,
capita anche che ti gratti con loro,
come fanno i gatti.
Ma sono le tue architetture, le amo tutte;
poi, va a finire che ti ci siedi
e con loro aspetti che passi il giorno.
Alessandra Fanì
Bresson
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