Restauro Mulino ad Acqua | Angelo Verderosa

Il progetto di restauro del Mulino, sulla scorta dei rilievi e della documentazione raccolta, è volto alla ricomposizione volumetrica dell’'antico manufatto; sui grafici allegati è leggibile lo stato dei ruderi e le parti da ricomporre. Il restauro è volto alla rifunzionalizzazione e musealizzazione delle macchine del Mulino. L'’ambiente al piano terra ospiterà, unitamente alle macine, pannelli informativi e uno schermo per le proiezioni multimediali. L'’antica botola di accesso all’'ambiente voltato sottostante viene riproposta con cristallo di sicurezza al fine di vedere il funzionamento delle pale dall’'alto. Un gioco di rimandi visivi, attraverso una finestra (preesistente), uno specchio ed una fessura disposta sul lato opposto permetteranno di comprendere ogni aspetto architettonico dell’'antica fabbrica. Viene riproposta la tettoia, che unitamente al piccolo vano sul lato destro, costituirà un punto di accoglienza e di prima informazione. Si prevedono servizi igienici in box esterni, separati e schermati. Nelle fasi esecutive del progetto di restauro e, soprattutto, in cantiere, occorrerà ricordare che ogni struttura architettonica è sempre un sistema complesso, costituito da elementi e materiali diversi, in relazione tra loro in modo spesso inscindibile, seppure ognuno con una sua funzione differente: strutturale, funzionale o decorativa. In fase di concorso è stata analizzata la realtà globale del Mulino, tenendo in particolare considerazione i sottili equilibri che nel tempo si sono creati con le presenze all'’intorno: il ponte romano, la cascata, il canale di derivazione, l'’habitat naturale del fiume; conoscendo e salvaguardando queste relazioni si potrà preservare il valore complessivo dell’'area e la sua testimonianza storica.