UBPA Pavilions per Shanghai Expo 2010 | mOa - Mario Occhiuto Architetture

Padiglioni espositivi per l'area delle Urban Best Practises Shanghai / China / 2010

24
24 Love 15,884 Visits Published
Il progetto di “DESIGN AND ENVIRONMENTAL RESTORATION OF FORMER INDUSTRIAL BUILDINGS WITHIN THE URBAN BEST PRACTICES AREA (UBPA)” per L’Expo Mondiale di Shanghai 2010 (World Exposition Shanghai, China 2010) nasce dall’idea di recuperare e valorizzare i padiglioni industriali esistenti, per renderli innovativi e trasformarli in edifici dal forte significato dimostrativo, nell’ambito del motto dell’esposizione “Better city, Better Life”. Il concetto portante è stato quello di una progettazione integrata: gli spazi espositivi, le aree di connessione e le zone aperte formano un unico sistema spaziale che, pur articolandosi su livelli diversi, è privo di barriere verticali e di ostacoli ed è caratterizzato dalla permeabilità tra le aree. In questo modo si realizza la massima accessibilità del complesso.
Il progetto mira al recupero della forma e della struttura originaria dei capannoni industriali, che vengono trasformati per renderli adatti alle nuove funzioni, a basso consumo e ad alta efficienza energetica e la creazione di un nuovo edificio funzionale, originale e sostenibile.
Il progetto, sempre attento ai criteri di fattibilità e nel rispetto dei requisiti progettuali, si sviluppa attorno ai punti seguenti:

1. Il mantenimento della forma originale e la creazione di un rivestimento di facciata riconoscibile, estetico e funzionale che ne accentui l’identità.
2. la sostenibilità ambientale e l’ottimizzazione degli impianti.
3. l’integrazione con il contesto, realizzata attraverso la progettazione di un nuovo edificio per servizi, fortemente relazionato con la piazza antistante e i padiglioni, che migliori la vivibilità degli spazi.
4. la flessibilità funzionale e distributiva, messa in pratica attraverso il nuovo centro servizi logistici e il recupero del carroponte.
5. l’accessibilità, resa possibile dalla facilità dei percorsi.

IDENTITA’
La forma originaria dei padiglioni è stata rispettata e il progetto incentrato al mantenimento e valorizzazione del disegno esistente, cercando di enfatizzarne i punti salienti e risolverne le criticità.
Il manufatto industriale, rispettato nella struttura e nella forma, custodisce la memoria del luogo ma viene arricchito e reinterpretato in chiave moderna e tecnologica: una struttura di grandi lastre di cotto, di 120cm X 120cm, avvolgerà le facciate e le caratterizzerà creando un rivestimento uniforme che rispetta la sagoma originale pur preservando aperture e visibilità. All’interno alcuni elementi, come il carroponte, sono mantenuti e rivitalizzati. Le strutture dei padiglioni sono rispettate, coperture e rivestimenti migliorati nel loro comportamento energetico.
L’edificio di nuova costruzione è pensato per integrarsi completamente con i fabbricati esistenti e con gli spazi antistanti. Questa sua fluidità è dichiarata da linee costruite e verdi che partono dalla piazza e si insinuano nell’edificio stesso ricoprendolo e creando dei passaggi verso i padiglioni. Il tutto rende il nuovo edificio carico di identità propria, come nel caso dei vecchi ma rinnovati capannoni industriali.

SOSTENIBILITA’
Le soluzioni progettuali sono state studiate per garantire la sostenibilità energetica e il rispetto dell’ambiente, ottimizzando i sistemi impiantistici, l’illuminazione e la climatizzazione naturale.

Il rivestimento in cotto e la sostenibilità energetica
1. La presenza di un rivestimento in cotto, in parte traforato ed in parte intatto, permette di conciliare le esigenze di climatizzazione per uso fieristico e le scelte architettoniche. La copertura ha un doppio uso: quando si distacca dall’edificio, crea uno spazio sufficiente per collocarvi una passerella sospesa a clima mitigato (le lastre traforate funzionano di per sé da frangisole, permettendo di ottenere un’illuminazione naturale ed una corretta ventilazione); quando è a contatto con l’edificio, invece, il rivestimento in cotto diventa parte integrante del pacchetto murario, sovrapponendosi a “cappotto” alle murature esistenti, integrandole, quindi, e migliorandone l’isolamento.
2. Il rivestimento avvolge le facciate ed ha la possibilità di schermare i raggi solari, lasciando spazio al gioco di luci ed ombre, sensazioni di introspezione ed apertura. Coadiuvato da un sistema di illuminazione a basso consumo, il rivestimento diventa una suggestiva facciata luminosa o uno schermo per proiezioni.

Sistemi coadiuvanti le soluzioni di efficienza energetica
1. Per garantire un basso consumo energetico, le falde del tetto inclinate a sud ospiteranno dei pannelli fotovoltaici, in modo da assicurare la produzione dell’energia elettrica necessaria all’alimentazione dei padiglioni. L’impianto previsto è a pompe di calore con sonde geotermiche, che controllerà temperatura e umidità. Un pavimento flottante, ottimale per risolvere il dislivello tra la quota attuale all’interno dei capannoni e la futura quota del piazzale esterno, risolverà la distribuzione impiantistica in generale ed in particolare quella relativa ai canali dell’impianto a tutt’aria.
2. Nelle sale espositive la luce diretta deve essere evitata sempre. Pertanto, tutte le aperture esposte al sole avranno protezioni solari (ad esempio brise soleil) o elementi tecnologici che ostacolano la luce diretta, come vetri prismatici oppure vetridiffondenti. Sulle falde del tetto rivolte a nord invece, sono state create delle asole per migliorare l’illuminazione naturale indiretta.
3. All’involucro esistente saranno accoppiati materiali che garantiranno le prestazioni termiche adeguate. Ad esempio, un isolante e una barriera radiante con camera d’aria verranno applicati sulle parti della facciata Sud non protette dal rivestimento di cotto.
4. E’ prevista una tenda schermante, stesa su tutta la lunghezza del padiglione e tirata dal carroponte, per garantire il controllo del soleggiamento e contribuire all’ombreggiamento dei padiglioni.
5. Il mantenimento delle strutture eviterà importanti demolizioni e il problema dello smaltimento.

ADATTABILITA’ e FUNZIONALITA’ - il nuovo centro servizi logistici e l’uso del carroponte
1. La flessibilità funzionale e distributiva, obiettivo del progetto, si unisce alla constatazione che l’attività espositiva ha bisogno di alcuni servizi di supporto fissi che prescindono dalla natura delle manifestazioni. Per questo motivo, all’interno dei capannoni, è stato creato un volume che architettonicamente dialoga con il nuovo l’edificio all’esterno, per ospitare alcune funzioni invariabili e precisamente: sala riunioni, sala conferenze, ufficio relazioni con i clienti espositori, segreteria organizzativa, locali tecnici di regia delle illuminazioni e dei carroponte, servizi igienici. La struttura interna ai capannoni si collega all’edificio esterno tramite una passerella sopraelevata a quota 8m e ne ricalca l’impronta linguistica formando, questa volta all’interno, una piazza gradinata. Si compie in questo modo la totale integrazione tra piazzale esterno ed interno dei padiglioni, chiudendosi il percorso che dalla piazza porta il pubblico in quota attraverso i gradini di copertura del nuovo edificio esterno, attraversa la nuova pelle in cotto traforato con una passerella sopraelevata, e rientra nella struttura interna (scendendo dalla quota 8m della passerella a quota 0.00 nella zona espositiva).
Dal punto di vista funzionale l’interno di questo nuovo edificio sarà improntato alla massima flessibilità, così come previsto per i padiglioni, in modo che la sala conferenze possa diventare sala stampa o aula didattica all’occorrenza e che anche gli uffici possano trasformarsi in funzione di esigenze mutevoli. Inoltre, successivamente all’expo, il nuovo centro logistico potrà essere utilizzato anche come biglietteria dei padiglioni, durante le manifestazioni dedicate.
2. Nell’ottica della funzionalità ed adattabilità alle diverse situazioni espositive, il carroponte è riportato in funzione per ottimizzare i servizi fieristici.
Presente in ciascun fabbricato, questo sistema è utilizzato per sollevare e trasportare dei pannelli che, come pareti mobili, una volta posizionati, serviranno a creare gli spazi espositivi delle dimensioni necessarie durante l’Expo. La movimentazione dei carroponte e dei pannelli avviene in modo semplice, seguendo i carrelli esistenti posti trasversalmente e longitudinalmente: in questo modo, la distribuzione spaziale degli ambienti avviene in tutta flessibilità, adattandosi anche alle esigenze diverse delle esposizioni future.
Lo stesso carroponte è utilizzato per agganciare e stendere, su tutta la lunghezza dei capannoni, una tenda schermante per proteggere, quando necessario, dal soleggiamento.

INTEGRAZIONE CON IL CONTESTO
Il progetto crea una forte relazione interno- esterno con il progetto della grande piazza antistante. Lo spazio aperto è invitato ad entrare nel nuovo volume e prendere contatto con i capannoni attraverso percorsi, scalinate e grandi organiche fasce verdi che formano la copertura dell’edificio, contribuendo anche alla mitigazione del clima interno.
Il nuovo edificio esterno, con la sua forma a gradinata, è una vera prosecuzione della piazza; crea una relazione fluida con gli spazi esterni per poi entrare naturalmente negli ambienti espositivi. Come nelle piazze storiche italiane, questo legame tra costruito e spazio aperto costituisce un elemento di vivibilità che migliora la percezione dell’ambiente circostante e il benessere dei fruitori. L’integrazione formale e visuale tra il progetto della piazza, il nuovo padiglione e i capannoni è garantito e questo assetto di nuova formazione permette una fruibilità superiore degli spazi.

ACCESSIBILITA’
L’accesso e gli spostamenti all’interno dei padiglioni, tra i padiglioni e il nuovo fabbricato, tra tutti i volumi e la piazza è studiata per essere fluida e facile. I percorsi sono visibili e ben segnalati, gli ingressi marcati, i padiglioni sono collegati tra di loro da un camminamento sopraelevato, che permette un accesso diretto e veloce alle sale espositive. I visitatori possono scegliere se utilizzare vari percorsi: le scale esterne sul tetto del nuovo edificio, oppure entrare nell’edificio dei servizi per poi proseguire verso i padiglioni. Gli ingressi dalla piazza confluiscono tutti verso lo spazio riservato ai servizi logistici, che fungerà anche da biglietteria all’occorrenza. Sono previste scale mobili in vari punti per agevolare ulteriormente gli spostamenti. Un sistema di segnaletica, con pannelli elettronici e cartellonistica, sempre aggiornato, guiderà i visitatori nei loro movimenti. Gli spostamenti dentro gli ambienti sono facilitati dalla semplicità delle partizioni interne, improntate alla massima versatilità in funzione delle necessità contingenti.


Head of project: Massimo Baragli, Alessandro Izzo
Position: Winner of competition
Total suface: 9400
Structural and Plants Project: Favero & Milan Ingegneria
Engineering: Tongji University
Curtain wall: Sannini Impruneta SpA, Stone Italiana SpA
Lighting Project: iGuzzini
Lighting designer: Francesca Storaro
Image credits courtesy: Charlie Xia
24 users love this project
Comments
View previous comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Il progetto di “DESIGN AND ENVIRONMENTAL RESTORATION OF FORMER INDUSTRIAL BUILDINGS WITHIN THE URBAN BEST PRACTICES AREA (UBPA)” per L’Expo Mondiale di Shanghai 2010 (World Exposition Shanghai, China 2010) nasce dall’idea di recuperare e valorizzare i padiglioni industriali esistenti, per renderli innovativi e trasformarli in edifici dal forte significato dimostrativo, nell’ambito del motto dell’esposizione “Better city, Better Life”. Il concetto portante è stato quello di una progettazione...

    Project details
    • Year 2010
    • Work finished in 2010
    • Client Shanghai World Expo Land Holding Co. Ltd.
    • Status Completed works
    • Type Pavilions
    • Websitehttp://www.occhiuto.it
    Archilovers On Instagram
    Lovers 24 users