Quartiere San Polo Torre “Tintoretto” | Atelier(s) Alfonso Femia / AF517

Brescia / Italy / 2012

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Progetto Integrato di riqualificazione urbana e di rivitalizzazione economica-sociale del quartiere '>http://S.Polo'> Torre “Tintoretto” identità architettonica Rapporto con il contesto, un percorso visivo. L'idea di progetto nasce dall'esplicita volontà di creare un rapporto con il contesto e il paesaggio circostante. In un susseguirsi di differenti livelli che costituiscono le relazioni con il paesaggio, le sistemazioni esterne, la loro suddivisione e successione è volta alla costruzione di un disegno che si vuole inserire nel paesaggio e con esso vuole dialogare ora in maniera unitaria agli occhi dell'osservatore, ora secondo sequenze percettive volte a rendere sempre differenti le visioni tra il luogo e il suo stesso paesaggio. Si è pertanto posta molta attenzione all'utilizzo di trasparenze e successioni di pieni e vuoti, dispositivi capaci di far percepire in modo naturale la gerarchia degli spazi che da pubblici volgono a privati. Il progetto si legge sfogliando le viste in successione, volgendo negli ambienti, passando dalla strada, alla zona parcheggi, allo zoccolo delle cantine, alla pavimentazione trattata in modo specializzato, ai giardini privati, al parco. Scelte compositive. Con una ripartizione classica (basamento, elevazione, coronamento) l'intervento prende carattere e specificità e sviluppa all'interno di un disegno unitario i tre elementi che strutturano il progetto nel suo complesso: il basamento-cantine, l'elevazione-palazzine, il coronamento-profilo copertura. Il rapporto con la strada è creato tramite cinque aperture: due ad uso misto; sia carrabile che pedonale e tre dedicate solamente ai pedoni posizionate una in modo centrale rispetto alla linea di confine e due laterali. La delimitazione tra strada e area d'intervento è segnata con una leggera recinzione metallica, la sua struttura verticale ha una trasparenza tale che permette sia di segnare un limite, che di dare respiro al luogo che racchiude, è un esempio tangibile di come si possa segnare un limite senza dover per forza inserire una barriera visiva tra i due luoghi. Sistemazioni esterne. Sorpassando l'entrata, si passa all'area dedicata ai parcheggi e quella delle cantine, elemento caratterizzante del percorso segnato da un vivace asfalto colorato. Il blocco cantine posto al piano terra costituisce un volume, uno zoccolo, che precede le quattro palazzine retrostanti. La soluzione strutturale scelta per le cantine parte da un pannello multistrato, per venire incontro alla necessità di proporre il medesimo sistema costruttivo degli edifici ed è completata da un telaio interno, per ottenere migliori valori climatici. Tale scelta costruttiva deriva direttamente da un edificio a 2 piani fuori terra, pertanto riveste connotati di elevato valore. La pelle delle cantine è in legno lamellare verticale colorato, la realizzazione del blocco prevede una tecnologia affine a quella dei fabbricati, le lame seguono un ritmo costante nel posizionamento delle assi, a differenza del ritmo variabile che si riscontra nel colore che sfuma o vibra. I lati di questo volume sono tagliati secondo differenti direttrici creando coni visivi e prospettive particolari che accennano allo sguardo ciò che verrà. Proseguendo, la pavimentazione si caratterizza secondo due figure spezzate; una in legno e l'altra in calcestruzzo architettonico, insieme indirizzano i residenti verso le aperture principali, verso gli accessi agli edifici residenziali, identificando diverse soglie ai "territori": quello "pubblico", quello condiviso, quello intimo. Il verde privato. Durante tutta la progettazione si è fatta attenzione alla tematica degli spazi e della sistemazione del verde interno. Il prospetto sud degli edifici si affaccia su un giardino pubblico studiato secondo una logica che porti ad avere un giardino allergy free con essenze e specie ornamentali che non causano allergie. La fruibilità di questi spazi sarà garantita senza limitazione. Il problema di allergie è sempre più comune, le allergie limitano il godimento di spazi verdi progettati per lo più per essere considerati solamente ornamentali. Per noi è invece importante anche l'uso, non solo l'estetica, per questo riteniamo che questa problematica debba essere considerata nella progettazione paesistica per il godimento degli spazi verdi da parte di chi li vivrà. La logica di allergy free è utilizzata non solo nella progettazione del parco, ma anche per il secondo sistema verde, quello dedicato al piano terra di ogni edificio. Guardando le piante degli edifici è chiaro l'impianto che dedica un lato all'ingresso e tre ai giardini privati con il retrostante parco che cerca, tra un edificio e l'altro, il rapporto con il contesto interno al lotto. II rapporto con la natura e il contesto Il tema progettuale del contatto con la natura ed il contesto circostante al lotto preso in esame è riportato anche nello studio dei prospetti: ogni elemento che compone il sistema è pensato secondo materiali e colori autoctoni, del paesaggio circostante. L'intonaco delle facciate color vinaccia, sfumatura della terra, viene accostato ad elementi lamellari in legno che compongono un gioco di movimenti volto alla creazione di un disegno su tutti i lati degli edifici. I prospetti Il legno applicato alla facciata attraverso i chiaro scuri che proietta sull'edificio da intensità ad un volume che risulterebbe altrimenti piatto. Il finale dei quattro volumi è stato modificato riprendendo lo sfondo segnato dal Monte Maddalena alle spalle dell'edificato, è così che le inclinazioni dei tetti guardando i prospetti in successione, segnano tra loro un movimento spezzato, una linea di altezze differenti, il nuovo rapporto edificio/sfondo. L’utilizzo del legno, come dispositivo energetico e di comfort, rende sempre differente ogni appartamento e il suo relazionarsi verso l'esterno. Caratterizza i quattro edifici in maniera sempre differente eliminando così l'indifferenza della ripetitività. Ogni abitante si identificherà con il suo appartamento, con il suo nuovo luogo d'abitare.

architetto: Alfonso Femia

impresa PHP Rubner Objektbau GmbH - S.r.l.

ingegneria strutturale | BET structures | structural engineering IQUADRO INGEGNERIA SRL

ingegneria impiantistica | BET fluides | services engineering Ai Studio

Consulenza geologia e geotecnica in fase di concorso | geologie et geotechnique | geology and geotechnics Enrico Verrando

design team Simonetta Cenci, Stefania Bracco, Ilaria Sisto, Sara Massa, Carola Picasso, Raffaella Pirrello, Francesco Fusillo, Francesca Recagno, Fabio Marchiori, Caterina Fumagalli, Marzia Menini, Michele Nicastro, Carola Chierici

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