Bibliotheca Alexandrina | Snøhetta

Alessandria / Egypt / 2001

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The Bibliotheca Alexandrina is built on a magnificent site alongside Alexandria's ancient harbor in the historic center of the city. The 11-story library can contain up to 4 million volumes of books, and can be expanded up to 8 million by the use of compact storage. In addition to the library facilities, the library also contains other cultural and educational functions including a planetarium, several museums, a school for information science, and conservation facilities. Characterized by its circular, tilting form, the building spans 160 meters in diameter and reaches up to 32 meters in height, while also diving some 12 meters into the ground. An open plaza and reflecting pool surrounds the building, and a footbridge links the city to the nearby University of Alexandria.

Conceived as a revival of the ancient library in the city founded by Alexander the Great some 2300 years ago and lost to civilization centuries later, the new Alexandria Library is a contemporary design that will contribute meaningfully to students, researchers and the public. The design of the new library is both timeless and bold. Its vast circular form alongside the circular Alexandrian harbor recalls the cyclical nature of knowledge, fluid throughout time. It’s glistening, tilting roof recalls the ancient Alexandrian lighthouse and provides the city with a new symbol for learning and culture.

[IT]
Biblioteca di Alessandria, Egitto, 2000 Gruppo Snøhetta (Oslo) Il concorso per la realizzazione dell’opera fu indetto nel 1999 dall’Unione internazionale degli architetti, dall’Unesco e dal governo egiziano; ad esso hanno partecipato 524 gruppi di architettura appartenenti a 52 paesi diversi, ma è stato il gruppo norvegese Snohetta ad aggiudicarsi la vittoria e a supervisionare la realizzazione del progetto in collaborazione con la società Hazan Associates del Cairo. Non si tratta di una biblioteca qualsiasi, ma di quella che per secoli è stata considerata una delle meraviglie del mondo, distrutta completamente, a più riprese, dalle guerre e dal fanatismo religioso. La nuova biblioteca è stata costruita nello stesso luogo dove sorgeva l’illustre antenato, nel quartiere di Silsila, e con lo stesso intento: raccogliere in un unico luogo il sapere umano. Antichi manoscritti, libri rari, carte geografiche: ogni cosa trova posto sugli scaffali del nuovo edificio; e si tratta di una raccolta che annovera oltre 8 milioni di volumi, insieme con strumenti multimediali e audiovisivi. “Il sole che sorge simboleggia la rinascita dell’antica biblioteca di Alessandria – dice Monsen Zahran, responsabile dell’ambizioso progetto – la diffusione del sapere, l’illuminazione, l’universalità.” Gli architetti norvegesi, con a capo Christop Kapellar, hanno progettato un enorme cilindro di cemento e cristallo, sezionato in diagonale, a forma di disco solare che simboleggia Ra, il dio del sole. Le dimensioni sono imponenti: 33 metri di altezza con 11 livelli ( 4 di essi sotto il livello della strada); più di 85.000 mq utili: due musei, un centro congressi, sale mostre, un laboratorio di conservazione e restauro, un centro di formazione e, infine, una sala lettura di 20.000 mq realizzata in cemento armato e legno nobile, che occupa lo spazio centrale dell’edificio. Ospita 2000 posti collocati tra un centinaio di colonne alte fino a 16 metri, di 70 centimetri di diametro, di cemento bianco con capitelli che ricordano l’antico fiore di loto egizio, proprio per rafforzare il legame tra l’oggi e il passato. La biblioteca ha per tetto un’enorme semisfera avvolta da una spirale di mura in granito bianco, circondata da un laghetto artificiale su mattoni a più colori. Il soffitto cilindrico della sala lettura ha un’inclinazione di 16 gradi verso il mare e la combinazione di vetro e alluminio le permette di controllare la luce sia all’interno che all’esterno: infatti la parete in vetro si affaccia a nord, cosicché l’area di consultazione aperta al pubblico è illuminata dalla luce naturale, ma il sole non vi entra mai direttamente (condizione ideale sia per la lettura che per la conservazione dei libri); all’esterno proietta i suoi raggi verso il Mediterraneo come ricordo dell’antico faro di Alessandria, i cui resti rimangono ancora nel luogo della rada del porto. La parete esterna dell’edificio è in granito grigio di Assuan, la pietra dei faraoni: non ha finestre e porta, invece, incise le lettere di tutti gli alfabeti del mondo, incluse le pitture rupestri e i geroglifici. Inoltre, per evitare che la nuova biblioteca venga distrutta da un incendio, come la precedente, gli ingegneri hanno costruito i soffitti in alluminio anodizzato, insulati contro il caldo. Un’affermazione dello stesso architetto norvegese sintetizza bene la poetica dell’intero edificio: “La struttura circolare dell’edificio simboleggia la conoscenza del mondo; abbiamo anche scelto l’immagine di un microchip per il tetto per indicare che questa istituzione non si occuperà solo di conservare libri, ma sarà impegnata nello scambio di informazioni con l’esterno”. 


Autore: Giusy Ottonelli

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