Spaceport America | Foster + Partners
Upham, New Mexico / United States / 2011
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La forma sinuosa dell’edificio nel paesaggio e i suoi spazi interni cercano di catturare il fascino e il mistero dei voli spaziali, riproducendo il brivido del viaggio nello spazio per i primi “space tourists”. Il progetto è di minimo impatto ambientale, sarà la prima struttura di questo tipo e servirà come modello per il futuro.
Lo Spaceport è una costruzione bassa che sorge nel paesaggio desertico del New Mexico e la forma organica del terminal, simile ad un’altura nel paesaggio, può essere vista dallo storico percorso di El Camino Real.
Utilizzando materiali locali e tecniche costruttive autoctone, sono state garantite la sostenibilità e la sensibilità nei confronti del contesto ambientale. Organizzato secondo uno schema altamente efficiente e razionale, lo Spaceport è stato progettato utilizzando come riferimento le dimensioni della navicella spaziale. Vi è inoltre un attento equilibrio tra accessibilità e privacy. Le aree per gli astronauti e gli spazi per i visitatori sono totalmente integrati con il resto dell’edificio per poter condividere a pieno il brivido del viaggio nello spazio. Le zone più sensibili, come la sala di controllo, sono invece visibili, ma hanno limitazioni di accesso.
Visitatori e astronauti entrano nell’edificio da un profondo “solco” tagliato nel paesaggio. I muri di sostegno formano uno spazio espositivo che documenta la storia del territorio e dei suoi abitanti, unitamente alla storia delle esplorazioni spaziali.
Il forte asse lineare continua in un piano espositivo che attraversa l’intero terminal conducendo al ‘superhangar’ ove sono ospitate la navicella spaziale e la stanza per le simulazioni di volo.
L’edificio, progettato per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica e godere di varie forme di energia alternativa, mira a ottenere il prestigioso LEED Platinum accreditation.
Il profilo basso è scavato nel paesaggio per sfruttare la massa termica, che protegge l’edificio dal clima del New Mexico e consente l’utilizzazione delle correnti occidentali per la ventilazione. La luce naturale filtra dal lucernario e a chiusura del terminal è prevista una facciata vetrata con vista sulla pista di decollo e atterraggio.
Lord Foster ha detto: “Siamo assolutamente emozionati all’idea di far parte di questo team dinamico scelto per il primo space terminal al mondo. Questo edificio tecnicamente e tecnologicamente complesso non costituirà solo una forte esperienza per astronauti e visitatori, ma anche un modello ecologico per i futuri Spaceport”.
Located in the desert-like landscape of New Mexico, Spaceport will be the first building of its kind in the world. Its design aims to articulate the thrill of space travel for the first space tourists while making a minimal impact on the environment. Viewed from space, the terminal evokes Virgin Galactic’s brand logo of the eye, and is suggestive of an elongated
pupil, with the apron completing the iris. Approached from the historic El Camino Real trail, the terminal’s organic form appears as a subtle rise in the landscape. Organised into a highly efficient and rational plan, Spaceport has been designed to relate to the dimensions of the spacecraft. There is also a careful balance between accessibility
and privacy. The astronauts’ areas and visitor spaces are fully integrated with the rest of the building, while the more sensitive zones – such as the control room – are visible, but have limited access. Visitors and astronauts enter the building via a deep channel cut into the landscape. The retaining walls form an exhibition space that documents a history of
space exploration alongside the story of the region and its settlers. The strong linear axis of the channel continues into the building on a galleried level to the super hangar – which houses the spacecraft and the simulation room – through to the terminal building. A glazed facade on to the runway establishes a platform within the terminal building for coveted views out to arriving and departing spacecraft.
With minimal embodied carbon and few additional energy requirements, the scheme has been designed to achieve the prestigious LEED Gold accreditation. The low-lying form is dug into the landscape to exploit the thermal mass, which buffers the building from the extremes of the New Mexico climate as well as catching the westerly winds for ventilation;
and maximum use is made of daylight via skylights. Intended to be built using local materials and regional construction techniques, it aims to be both sustainable and sensitive to its surroundings.
Designed to achieve LEED Gold certification
100m long Earth Tubes buried in the earth berm as fresh air intake
for cooling and ventilation.
Underfloor Radiant Cooling and Heating. Coils cast in the concrete
slab.
PVs (not located on building but in parking area) for electricity
Natural Ventilation during the mid-seasons
Responsive Facade Orientation to minimise the solar heat gain and
maximise the view and daylight.
High Performance Low-e glazing and use of efficient and natural
shading system.
Low Velocity Displacement Ventilation system through out
Chilled Beam (active) on some locations
Water conservation: Grey water recycling
Heat Island effect: Roof and Apron
Recycled materials: carpet, tiles and metals etc.
Building materials sourced within 500mile radius from the site
Strategy for construction waste - provided by GC
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La forma sinuosa dell’edificio nel paesaggio e i suoi spazi interni cercano di catturare il fascino e il mistero dei voli spaziali, riproducendo il brivido del viaggio nello spazio per i primi “space tourists”. Il progetto è di minimo impatto ambientale, sarà la prima struttura di questo tipo e servirà come modello per il futuro. Lo Spaceport è una costruzione bassa che sorge nel paesaggio desertico del New Mexico e la forma organica del terminal, simile ad un’altura nel paesaggio, può essere...
- Year 2011
- Work finished in 2011
- Main structure Reinforced concrete
- Client New Mexico Spaceport Authority (NMSA)
- Status Completed works
- Type Airports
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