Riqualificazione Corte urbana "Don Bosco" | Quartiere San Paolo | G124

Bari / Italy / 2023

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DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI
L’area di intervento, una corte delimitata da tre edifici in linea, è sottesa dalla biforcazione di Via Saverio Altamura 1 e da via B. Cozzoli.


La superficie complessiva risulta di 7237 m2 dei quali solo 3370 m2 appartengono alla piazzale triangolare esistente (lotto 1), mentre i restanti 3867 m2 sono attualmente destinati alla viabilità carrabile e pedonale (lotto 2).
Il sito si sviluppa su un un dislivello di circa 4,6 m il cui punto apicale è rappresentato dal vertice ovest. Il piano risulta ad ogni modo inclinato sia in direzione ovest-est che est-nord.

Affacci
In merito agli edifici esistenti che insistono sullo spazio, risulta opportuno considerare come ognuno di essi abbia l’ingresso sul lato opposto alla corte; le zone giorno quasi sempre accompagnate da verande, invece, affacciano sul lato interessato dall’intervento. Possiamo, quindi considerare l’area di progetto, come un’estensione dello spazio domestico, una sorta di corte di pertinenza accessibile, però, anche da esterni.


Margini
Immediatamente a ridosso degli edifici troviamo cortili privati recintati che ospitano, nella quasi totalità, i posti auto delle abitazioni site al piano rialzato. Tali cortili giacciono sulla quota del marciapiede che li costeggia
e rampe di raccordo con il piano stradale garantiscono l’accesso ai mezzi carrabili. I marciapiedi sono pavimentati con betonelle posate a secco su sottofondo stabilizzato e presentano cordoni in pietra calcarea.
La piazza è circondata da una strada ad un unico senso di marcia dalla sezione pari a circa 6 m; tale dimensione è, dunque, congrua non solo al passaggio ma anche alla sosta dei veicoli. L’area carrabile risulta pavimentata in asfalto.


Accessi-soglie
L’accesso al piazzale è consentito, su tutti i vertici del triangolo, sia ai veicoli che ai pedoni. Questa caratteristica, unitamente alla larghezza della carreggiata ed alla prossimità a strade a percorrenza veloce, quale Viale Delle Regioni, tende a minare la sicurezza sia dei pedoni che la attraversano che dei fruitori del luogo.


Piazza
Il luogo destinato alla piazza triangolare si presenta come un’unica superficie pavimentata con betonelle posate a secco su sottofondo stabilizzato delimitata da cordoni in pietra calcarea.



IL PROGETTO
Il progetto mira a rinsaldare il rapporto tra lo spazio della corte e le case che vi si affacciano, costruendo un luogo di aggregazione in cui i residenti possano nuovamente riconoscere un senso di appartenenza al quartiere. Sull’intervento e sul contesto in cui si andrà ad operare sono nate diverse riflessioni che hanno portato all’individuazione di tre temi progettuali: lo spazio domestico-condominiale che riconosce nella corte un giardino pensato come un grande soggiorno collettivo, ovvero come una proiezione all’aperto degli spazi delle case; il rapporto con l’adiacente Parco Papa Giovanni Paolo II; il rapporto con i murales urbani del Quartiere Museo.


A valle di queste considerazioni e dopo il confronto con la cittadinanza e le realtà associative locali, il progetto propone di trasformare questo cortile dando vita ad un grande tetto verde, una ‘sala ipostila’ definita dalla presenza di 110 alberi, allori e lecci, disposti secondo il ritmo del quincunx, sesto d’impianto che permette un pieno sviluppo delle chiome.


Al centro della corte, trova posto una grande radura circolare in piano, il ‘vuoto’ che permetterà di traguardare il cielo all’interno del tetto verde, uno spazio collettivo dedicato alle attività sociali. Al tema della griglia arborea si affianca dunque quello della modellazione del suolo, con l’integrazione del disegno delle sedute e dell’illuminazione, oltre che con la sostituzione della pavimentazione in favore di terra stabilizzata drenante.


L’intervento si fonda su due elementi: la corte alberata nonché spazio triangolare fulcro della nostra progettazione e il margine costituito dagli elementi che gravitano attorno alla suddetta ossia i marciapiedi, la strada e le soglie. L’area complessiva è pari a 7237 m2 di cui circa 4100 m2 saranno destinati alla piazza ed i restanti 3137 m2 agli interventi sul margine, facendo, così, propendere il rapporto tra le due aree a favore del luogo della collettività.


La riqualificazione prevederà:
l’inibizione del traffico carrabile attraverso la riconfigurazione degli accessi alla piazza unitamente alla riduzione della sezione stradale in modo tale da garantire una maggiore sicurezza;
la creazione di un “tetto verde” mediante la piantumazione di 80alberi di alloro e 19 nuovi alberi di leccio (ad integrazione dei 17 esistenti);
la costruzione di uno spazio per la collettività che possa essere destinato al gioco e agli eventi;
la sostituzione complessiva delle pavimentazioni esistenti in favore di superfici drenanti più sostenibili a livello economico ed ambientale;
il rimpiazzo dell’illuminazione esistente con una più congrua al contesto come pure al progetto.


Accessi e viabilità
La prossimità dell’area ad una delle arterie principali del quartiere quale Viale delle Regioni e l’accesso carrabile garantito su tutti i vertici del triangolo unitamente alla generosa sezione stradale, promuovono una circolazione non conforme all’idea di corte dal carattere semi-privato. Con l’obiettivo di inibire il traffico si è proceduto alla chiusura totale dell’accesso ad ovest (Viale delle Regioni) mediante la fusione dei marciapiedi esistenti; è stata, inoltre, ridotta la sezione stradale, passando dagli attuali 6 m ai 3,5 m.


La scelta di mantenere un percorso carrabile che circondasse l’area deriva dalla necessità degli abitanti di poter accedere ai loro cortili e posti auto, ragione per cui il marciapiede risulta più volte interrotto dalle rampe di accesso a questi ultimi.


Area pedonale
Uno spazio ipostilo scandito da alberi disposti secondo uno schema a quinconce, è così che si presenta l’area pedonale, una piazza alberata in pendenza che mantiene il suo fulcro, una radura circolare erbosa, in quota.
La sistemazione degli elementi a quinconce con un passo di 8 m in ortogonale e 5,65 m in diagonale, oltre a garantire una distribuzione omogenea e multi- direzionale, favorisce una buona esposizione alla luce e alla pioggia delle chiome.


Specie arboree
La specie arborea selezionata è l’alloro (Laurus Nobilis) in quanto non necessita di particolare manutenzione ed ha una rapida crescita; si stima che le chiome possano raggiungere un diametro di 8 m in un ventennio. Per evitare un potenziale dannoso ricollocamento dei 17 alberi di leccio esistenti si è deciso di lasciarli nella loro posizione attuale integrandoli con 5 nuovi della stessa specie di modo tale che delineino i margini del futuro tetto verde.


Pavimentazioni drenanti
Per quanto riguarda la scelta della pavimentazione si
è escluso l’uso del calcestruzzo, materiale costoso
ed estremamente energivoro, optando per una superficie continua di terra stabilizzata, una soluzione economica e parimenti sostenibile. Mantenendo elevata la permeabilità, infatti, si evita di intervenire con aggiuntivi sistemi di drenaggio e convoglio delle acque meteoriche; queste ultime confluiranno naturalmente nel terreno provvedendo a parte del fabbisogno delle piantumazioni.


Una griglia ortogonale in blocchi di pietra locale (pietra di Cisternino) eviterà, assieme al cordolo perimetrale, possibili dilavamenti derivanti dalla pendenza del piano. Sarà proprio la suddetta maglia a definire la posizione dei corpi illuminanti nell’intersezione tra i ricorsi. Il podio circolare che registra la quota del lato sud-ovest, raccordandosi attraverso una gradinata concentrica al livello più basso del lato nord-est (- 1,10 m), rappresenta il baricentro spaziale e funzionale della composizione.


Esso, infatti, è da intendersi, per la natura della sua forma, come primo luogo della collettività: la panca circolare favorisce l’incontro, la radura diventa ora campo da gioco ora palcoscenico, lo spiraglio tra
le chiome lascia spazio ad una porzione di cielo. Monoblocchi di pietra locale (pietra di Cisternino) costituiranno sia i gradini che le quattro panche, la pavimentazione, invece, sarà caratterizzata da basole dello stesso materiale.


Impianti, infrastrutture e sottoservizi


Sistema di illuminazione adattivo
L’impianto d’illuminazione della Corte Don Bosco è stato totalmente ripensato per renderla un luogo sicuro durante tutta la giornata. Un sistema di ‘scenari’ luminosi è stato concepito per accompagnare eventi o 57 semplici momenti d’incontro anche nelle ore notturne. L’intervento prevede la rimozione integrale dell’impianto di pubblica illuminazione esistente e la realizzazione di un nuovo impianto a servizio dell’area costituito da n° 26 nuovi pali dotati di corpo illuminante posto ad un’altezza non superiore ai 2,90 m (non innalzandosi dunque al di sopra delle chiome degli alberi) e idonei a garantire il controllo dell’inquinamento luminoso e la sicurezza stradale, con sorgenti LED ad alto risparmio energetico in ottemperanza con le direttive del Piano di Azione del Piano Energetico Ambientale (PEAC) del Comune di Bari del 2005. La disposizione dei suddetti elementi è stata già esplicitata nel precedente paragrafo.


 


Tutor: Carlo Moccia, Francesco Defilippis
Borsisti: Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli, Giuseppe Tupputi
Collaboratori: Antonio Antonino, Sofia Scaringella
Dipartimento ArCoD
Politecnico di Bari, Via Edoardo Orabona, 4


Sindaco: Antonio Decaro
Assessorato ai Lavori Pubblici: Giuseppe Galasso
Presidente Municipio 3: Nicola Schingaro
Ufficio di Gabinetto del Sindaco: Alessandro Cariello, Vitandrea Marzano Ripartizione Infrastrutture, Viabilità e Opere Pubbliche: Claudio Laricchia, Carla Silvestri, Giulio Binetti


ACLI San Paolo “G. La Pira”, Ala Azzurra, Ama Cuore Bari, CAPS, Cellule Creative, Fondazione Giovanni Paolo II, Mondo Migliore Bari, ODV, Polisportiva Renshi, Reti Civiche Urbane, Scuola Ciclismo Franco Ballerini, Tracce Verdi

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    Project details
    • Year 2023
    • Status Current works
    • Type Urban Renewal
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