Il Cerchio e il Triangolo | pia

La casa, un piccolo attico di 60 mq, si trova nel cuore del centro storico di Genova in prossimità della Cattedrale di San Lorenzo. Nonostante l’esigua metratura l’appartamento risultava composto da ben sette vani. La presenza di tanti ambienti in uno spazio così piccolo rappresentava un fatto a dir poco originale. Grazie alla felice esposizione e alla posizione di ottavo piano della casa ogni ambiente nelle sue ridotte dimensioni svelava scorci caratteristici sulla città storica. Da qui l’idea di un intervento minimo atto a valorizzare la panoramicità della casa e a riorganizzare la parcellizzazione originaria dello spazio in un modo solo più funzionale alla vita contemporanea.
L’unione di una stanza con il locale d’ingresso ha consentito di ricavare un ampio vano giorno.
In questo ambiente, elementi d’arredo e di finitura sono stati scelti e disposti secondo soluzioni che da un lato affermano l’unitarietà dello spazio dall’altro ne evocano il frazionamento originario. Il vano giorno si presenta come uno spazio unico e allo stesso tempo diviso in due ambiti, pranzo e soggiorno, da una libreria scrittoio anni Cinquanta. La scelta di un pavimento continuo in microcemento amplifica l’omogeneità dell’ambiente, mentre due grandi travi in legno e acciaio a vista, frutto di un consolidamento strutturale, tematizzano il soffitto definendo spazialmente una zona centrale di sosta e due laterali più dedicate alla distribuzione.
 
Il vano giorno si dichiara inoltre come fulcro della casa intorno al quale si attestano tutti gli altri ambienti. Tale ruolo è di volta in volta definito e sottolineato nelle superfici calpestabili da un cambio di pavimentazione in marmo bianco di Carrara e nelle superfici verticali dalla presenza di pannellature o arredi realizzati in legno di acero tinto di verde. Così un’ampia soglia definisce la zona d’ingresso, un’altra segna il passaggio dalla zona giorno alla cucina e tre grandi lastre, a formare un unico pavimento, determinano il passaggio alla zona notte. E ancora, una boiserie in legno di acero precisa lo spazio di separazione tra la zona giorno e gli ambienti più privati della casa ponendosi come un oggetto da un lato formalmente definito per il particolare disegno ad abside triangolare e dall’altro mutevole per il suo contenere le porte di accesso ai differenti locali. 
 
Nella casa inoltre alcuni elementi d’arredo in legno d’acero tinto di verde, oltre a rispondere a precise esigenze funzionali, fungono da mediatori tra lo spazio interno della casa e quello aperto della città. Una panca contenitore conduce e agevola il passaggio dalla zona giorno allo spazio esterno dell’appartamento. Ricavato dalla trasformazione di due inferriate in grandi fioriere calpestabili, questo spazio consente di godere appieno di una visuale unica sul campanile della Cattedrale. Un tavolino semicircolare e ribaltabile tematizza la finestra della cucina aiutando lo sguardo a correre lontano verso la vista del porto e della Lanterna. In questo ambiente, a rimarcare l’alternanza degli stessi materiali impiegati nell’intero appartamento, le superfici del piano di lavoro sono realizzate in marmo bianco di Carrara. Materialità che allude al classico lavandino alla genovese rivisitato però nella giocosa forma a semicerchio e nelle dimensioni fuori scala dell’alzata in corrispondenza del lavello.
 
Il bagno infine è un ambiente neutro e chiaro capace di amplificare grandemente la luce naturale che penetra attraverso l’ampia finestra. La semplicità di questo ambiente valorizza la limonaia esterna, pensata come sistema di protezione visiva del servizio igienico ma anche come vivace insolita presenza naturale tematizzante lo spazio interno.
 
Tutta l’appartamento è caratterizzato da un sottile gioco formale  sotteso tra le forme del triangolo e del cerchio, i rivestimenti, le soluzioni di arredo come lo specchio del bagno e il tavolino della cucina, ma anche lo schienale del top della cucina, la cappa e le porte della boiserie, costruiscono un gioco visivo di forme mai uguali ma tipologicamente ricorrenti che trova giustificazione in un desiderio di mediare gli oggetti più tradizionali di una casa ligure con una loro risignificazione più contemporanea.