BREADDY

BAKERY CAFÈ MILANO / Italy / 2023

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Apre a Milano Breaddy, una panetteria-caffetteria ricca di
eccellenti prodotti che, mixando rifermenti old time e soluzioni
contemporanee, mette in scena gradevoli suggestioni da bistrot
francese. Il progetto è di Nick Maltese Studio.
Milano, via Francesco Sforza, angolo via Cesare Battisti. A quota
strada, cinque vetrine, un portale d’ingresso vetrato, un logo


minimale che recita Breaddy-Bakery Cafe. Una panetteria-
pasticceria sui generis, un tocco di bellezza ordinata in una


sequenza di negozi spesso sgarbata e dissonante. Un ulteriore
tassello di quel complesso intervento urbano che, in concomitanza
con la costruzione della linea 4 della Metropolitana, mira ridare
un’identità forte e un’immagine armonica allo storico quartiere
del Verziere, appena alle spalle del Duomo e di piazza San Babila.
Negli ultimi cento anni il luogo dove per un millennio, fino al
1911, si è tenuto il principale mercato ortofrutticolo di Milano, ha
infatti progressivamente smarrito la sua vocazione di piazza dei
commerci al dettaglio, dunque della vita lenta e posata, un poi
chiassosa e molto romantica, trasformandosi in uno snodo viario
caratterizzato da un forsennato passaggio di auto, bus, tramvai e
pedoni affaccendati e silenziosi che ha reso accessorio trascurabile
e impalpabile il suo totem urbanistico, per dirla con Kevin Lynch,
autore del fondamentale L’immagine della città, ovvero la colonna
sormontata dalla statua del Cristo Redentore voluta da San Carlo
Borromeo e installata nel 1673 dopo infinite vicissitudini. Eppure, in
quest’area le architetture novecentesche importanti non mancano,
vi sono opere di Gaetano Moretti e Luigi Moretti, di Luigi Figini e
Gino Pollini, di Antonio Cassi-Ramelli e di altri solidi professionisti
milanesi dagli anni ’30 agli anni ’70 del secolo scorso. Ciò che è
assente è un fil rouge che promuova una sorta di consecutio
estetica nello scorrere delle vetrine, i basamenti “parlanti” degli
edifici, che ridia vita, con la sua funzionalità di prossimità, a quel
senso di comunità che l’antico Verziere sprigionava.


Breaddy


Proprio perché si muove in questa direzione va elogiato il progetto
di Breaddy firmato da Nick Maltese e Fede Pagetti, titolari di Nick
Maltese Studio. Spiegano i due progettisti: “Con il consenso del
committente, a guidarci è stata l’idea di creare un locale dove si
fa e si vende ottimo pane, peraltro preparato nelle sue più diverse
forme, con molti rimandi ‘geo gastronomici’ e con tanti tipi di
farine per incontrare le esigenze del palato contemporaneo; ma
dove, nel contempo, ci si può sedere, si può leggere un giornale o
un libro, dove ci si regala una sosta in compagnia per degustare
un pasticcino, sorbire un caffè, delibare un aperitivo, fare quattro
chiacchiere, osservando la vita che scorre nelle strade senza la
pressione, così milanese, ‘delle mille cose da fare’. Un’alternativa
easy alle ricercatezze altoborghesi del dirimpettaio, il bar Taveggia
da poco ritornato in attività”.
Un luogo di sapori e di profumi stuzzicanti come quello del pane
appena sfornato, dove tutto è pensato per comunicare relax e
sentirsi bene. Tutto concorre a suscitare un’atmosfera quieta e
insieme stimolante, a iniziare, all’interno come all’esterno, dai color
neutri, o meglio accordati su una palette chiarista di verdi e bruni
imbionditi che ricorda i quadri di Umberto Lilloni – a proposito il
noto pittore milanese dipinse nel 1951 uno straordinario ricordo
del mercato del Verziere come l’aveva vissuto da adolescente.
Anche lo spazio è chiaro e ben configurato, l’area di vendita a
destra dell’ingresso è resa scenograficamente efficace con i pani
a vista messi in bell’ordine e già visibili dalla via per invitare il
cliente a entrare. Sulla sinistra è invece la sala caffetteria introdotta
dal bancone bar foderato con piastrelle verde tenue (Ceramica
Sant’Agostino): sfoggia ampie vetrine a tutt’altezza affacciate su
via Francesco Sforza e via Cesare Battisti, che rendono osmotico
il rapporto con la città. Accurati l’arredamento e il disegno degli
arredi quasi tutti custom, con tavolini ortogonali (le sedie di
contorno sono di Gebrueder Thonet), un grande tavolo centrale
dal profilo ogivale con top ceramico (Marazzi) e rivestimento in
piastrelline verdi, boiserie-spalliera basse e modanate di color
crema, specchiere e immagini fotografiche di donne parigine.


Breaddy


Un’attenzione particolare hanno posto sull’illuminazione, studiata
sui registri della discrezione che sfoggia, accuratamente selezionati,
prodotti d’eccellenza di DCW, Olev e Viabizzuno; come pure sui
pavimenti e sui soffitti. I primi, con manufatti Marazzi, insistono
su una impostazione cromaticamente neutra che però si accende
nell’entrata e nella zona caffetteria con astratti grafismi in bianco,
nero e grigio. I secondi, anecoici, partecipano all’aura conviviale
dell’insieme grazie alle sorprendenti decorazioni del giovane,
eclettico artista salernitano Antonio Della Guardia.
Semplice e rigoroso nell’estetica, giocoso nelle atmosfere, gustoso
nelle sue offerte gastronomiche, Breaddy è più che una panetteria
in stile moderno. Osservano gli architetti: “E’ vero. Ha un’anima
molto milanese in cui si mescolano stilemi di ieri e di oggi. Ma
in più gli abbiamo voluto conferire un’allure, delle funzioni e una
narrazione che richiamano da vicino i bistrot e le boulangerie
parigine, nonché le caffetterie del Greenwich Village di New York.
La cosa sarà ancora più evidente quando verrà pronto il dehors
protetto da una tenda a rigoni”.
Nell’insieme Breaddy esprime, con sobrietà, un’inclinazione
cosmopolita ed eclettica, un po’ bohémienne, che bene si inserisce
nel vissuto del quartiere e del suo genius loci declinato nelle tante
sue metamorfosi dettate dallo scorrere delle epoche. D’altronde
se da un lato il suo nome si rifà alla radice della parola pane in
inglese (bread), dall’altro Breaddy, nello slang, allude a uno spirito
libero, sempre alla ricerca di cambiamenti, di nuove conoscenze,
di avventure, di emozioni. E una volta nel locale se ne ha la riprova:
seduti a uno dei tavolini, il caffè fumante davanti, una brioche
che profuma ancora di forno, si ha come l’impressione che da
un momento all’altro debbano entrare, per chiacchierare e bere
un calice, niente meno che Carlo Porta e Stendhal, due sommi
letterati, uno meneghino, l’altro francese di nascita ma milanese
per sentimento, che del Verziere per tanti anni del primo Ottocento
furono l’anima e l’intelligenza. Tanta è la potenza evocativa che
Maltese e Pagetti sono riusciti a instillare nel loro progetto.

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    Apre a Milano Breaddy, una panetteria-caffetteria ricca dieccellenti prodotti che, mixando rifermenti old time e soluzionicontemporanee, mette in scena gradevoli suggestioni da bistrotfrancese. Il progetto è di Nick Maltese Studio.Milano, via Francesco Sforza, angolo via Cesare Battisti. A quotastrada, cinque vetrine, un portale d’ingresso vetrato, un logo minimale che recita Breaddy-Bakery Cafe. Una panetteria-pasticceria sui generis, un tocco di bellezza ordinata in...

    Project details
    • Year 2023
    • Work started in 2023
    • Work finished in 2023
    • Status Completed works
    • Type Bars/Cafés / Pubs/Wineries / Restaurants / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design / Furniture design / Product design
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