Casa LG | DEFERRARI+MODESTI

Prato / Italy / 2020

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Il progetto coinvolge gli spazi interni di una villa inserita nel rigoglioso
contesto collinare che, sviluppandosi alle spalle della città di Prato, si apre
alla vista della Piana Fiorentina e dei monti della Calvana. Qui lo studio DEFERRARI+MODESTI di Javier Deferrari e Lavinia Modesti ha realizzato un ambiente domestico che gioca con i dislivelli presenti nella pregevole costruzione originaria degli anni Ottanta per dare vita a un interno caratterizzato da vivaci e circostanziate connessioni spaziali ma anche, allo stesso tempo, capace di definire zone autonome ciascuna dotata di una propria privacy.


I proprietari sono una giovane coppia: lui è chimico, dottorando al CNR. La
sua famiglia ha un’importante stamperia a Prato, specializzata in fotoincisione e impostasi nel mercato della stampa tessile rotativa. Lei è italo-francese e discende dalla famiglia di profumieri parigini, i Gellé Frères. Il bisnonno era il pittore George Lecaron. Con studi di giapponese, ha vissuto tra l’Italia e Parigi per poi spostarsi in Giappone dove ha perfezionato lo studio della lingua. Sono due persone che amano viaggiare, sportivi, appassionati di arrampicata.


La sofisticata connessione spaziale che caratterizza il progetto di DEFERRARI+MODESTI non si realizza soltanto attraverso interventi sul tessuto 


murario. È infatti il progetto di un sistema di arredo integrato che mette via via in relazione diverse zone della casa, dando a ciascuna una propria identità. A partire dall’area giorno, costituita da quattro grandi zone connesse tra loro: il soggiorno, l’angolo lettura e musica, la sala da pranzo e la cucina. L’arredo svolge dunque diversi compiti: panca, contenitore, espositore per dischi, libreria, elemento di filtro tra zone diverse. Il mobile è in frassino laccato a poro aperto di colore blu, proprio per mettere in evidenza, oltre al colore, anche le venature del materiale. Presenta inserti e elementi a giorno in legno laccato opaco con un tono di blu elettrico.


La libreria, che è il punto focale della sala, è realizzata con pannelli a muro in
teak. Le fresature orizzontali aiutano a integrare le mensole in lamiera di acciaio verniciato che danno una senso di leggerezza e solidità. Il mobile sotto la libreria, con cassetti a scomparsa, fa da panca e contenitore. Si articola poi in un elemento che fa da separatore con la zona pranzo e che è progettato per riporre i dischi e per metterne una selezione in evidenza. Nel progetto di DEFERRARI+MODESTI il dettaglio tecnico rimane celato e scompare. Gli elementi principali sono sempre la composizione e lo spazio e la soluzione tecnologica trovata non è mai messa in evidenza.


Nella zona soggiorno troviamo ancora un arredo a parete che, con un sistema di ante a scorrimento verticale e a ribalta, fa scoprire al suo interno il mobile bar. L’utilizzo dell’illuminazione integrata e dello specchio sul fondo danno risalto e valore all’interno del mobile in legno laccato opaco color senape, che contrasta col colore blu del frassino. Il contrasto tra i colori mette in evidenza l’angolo bar e lo esalta.


Qui, come nell’area destinata alla sala da pranzo, si trovano sedute degli Eames accostate a tappeti e quadri scelti per coniugare la sensibilità architettonica con la passione per la cultura dell’estremo oriente dei proprietari. Se infatti nella zona libreria troviamo una stampa dell’artista cinese Wensi Zhai, nella sala da pranzo si riconosce una serigrafia di Enzo Mari, di cui Lavinia Modesti è stata assistente.


La sala da pranzo, dominata da un lungo tavolo e da tocchi di grigio che fanno da contrappunto al blu e al legno, è abbracciata da un lungo mobile con funzione di contenitore e mensola. Qui, separata da un’isola con sgabelli, si affaccia anche la cucina che, come il resto degli arredi della casa, è stata progettata completamente su misura. In questo caso i mobili sono in legno laccato opaco color blu notte e


la cucina composta da un sistema di cassetti con maniglie a scomparsa nella parte inferiore e da un pensile contenitore nella parte superiore.


Ma è la scala il fulcro della casa, il punto in cui i dislivelli si raccordano, mettendo
in evidenza i vari passaggi di quota. La scala diventa una sorta di micro-architettura all’interno dell’abitazione, uno spazio ludico, da abitare. Elemento di circolazione, ma anche di sosta, zona di accoglienza, mobile contenitore, elemento di filtro e separazione, struttura dove arrampicarsi. Come anche altri arredi, presenta degli elementi di sorpresa, pian piano nel suo sviluppo la struttura si alleggerisce e cambia aspetto. La prima rampa è costituita da un elemento monolitico in legno rivestito
in teak, elemento che àncora la scala a terra e ci invita in sicurezza a percorrerla. Mentre nella seconda rampa la scala sembra smaterializzarsi grazie all’esile struttura in scatolare di ferro di ferro verniciato a polvere, fino all’ultima parte in cui la scala è realizzata in lamiera forata verniciata. La scala, da estremamente solida, passa
così a essere permeabile alla luce e ai movimenti e, inerpicandosi, sembra quasi di galleggiare nel vuoto.


In questa casa informale e accogliente, caratterizzata da una forte presenza del legno e di materiali naturali, l’area giorno si configura così in uno spazio fluido. Gli stessi materiali e le medesime sensibilità coinvolgono anche la zona più intima della casa, che si trova dietro a una porta raso muro. Qui si trovano due camere e due bagni. Il piano superiore è destinato a zona living/studio e ospita un ulteriore bagno, oltre a una grande terrazza che affaccia sul verde paesaggio circostante.


Questa casa racconta le passioni dei suoi proprietari e la formazione intellettuale degli architetti. Inoltre, essa offre una nuova testimonianza delle abilità che DEFERRARI+MODESTI ha dimostrato negli ultimi anni in progetti per locali pubblici, come la Libreria Brac a Firenze o gli allestimenti al PALP e al Museo Piaggio a Pontedera. In quesi casi - come per esempio nei progetti elaborati per l’industria, tra i quali spicca il recente lavoro fatto per i concept showroom Targetti realizzati a Firenze, Shanghai e Changzhou - una vivace creatività è costantemente contrappuntata dalla capacità di definire soluzioni esatte e controllate in ogni fase della loro produzione. Questo interno pratese può essere letto come un piccolo manifesto attraverso il quale Javier Deferrari e Lavinia Modesti individuano criteri spaziali e qualitativi sui quali basare la prosecuzione del proprio brillante percorso.

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