Forest Garden G311

Un Ecogiardino resistente, resiliente, a basso consumo idrico Milan / Italy / 2022

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Un progetto di paesaggio residenziale milanese che nasce in periodo Covid e si pone come occasione per ripensare al rapporto con la natura e posizionare la nostra professionalità in un ideale punto di incontro tra competenze tecniche e poesia.


Il giardino al momento del sopralluogo si presenta come un’area di cantiere abbandonata da 8 anni, con materiali da costruzione corrotti da una natura che intende riprendersi ciò che era suo prima dell’urbanizzazione. Alberi, arbusti, tappezzanti e rampicanti in libertà. La natura ha avuto modo di riprendere fiato. Le piante si sono organizzate, si sono associate, stratificate, hanno collaborato. Nessuno le ha mantenute, irrigate, potate, disinfettate: eppure tutto funziona. Impariamo subito una lezione circa gli effetti della spontanea collaborazione.


Su questa base di impressioni, inizia a prendere forma il pensiero progettuale che vuole essere responsabilmente interessato, in senso etimologico: respons-abilità = capacità di dare risposte, inter-esse = tra gli esseri. Partendo da un censimento della vegetazione presente, si passa ad una sovrapposizione di tale risorsa con le esigenze di uno spazio residenziale. Punto di vista non antropocentrico ma eco-antropocentrico, volto ad evitare gesti progettuali arroganti e ad utilizzare il più possibile la flora esistente.


Diventa una priorità difendere il suolo, inteso come materia viva, ancora prima delle piante. Allo stesso modo, le nuove piante devono essere selezionate in modo da essere in accordo con le preesistenti: coltivare le associazioni botaniche ancor prima delle singole specie. 


Il primo intervento è volto al riutilizzo del materiale di risulta, derivato da una manutenzione dell’area, come pacciamatura, allo scopo di ridurre il surriscaldamento e l’evaporazione e quindi le necessità irrigue. Senza ancora l’aggiunta di nuove piante, l’area viene preparata ad assorbire le fatiche del cantiere edile, che durerà circa 2 anni.


Nella pausa di 20 mesi nei quali i palazzi vengono portati a termine, si articola una fase di raccolta di semi spontanei, di ricerca ed inquadramento delle nuove specie. La politica di fondo del progetto mira alla costituzione di una comunità biologica resistente e resiliente, a basso consumo idrico ed in grado di raggiungere nel tempo un certo grado di autonomia vitale.


L’implementazione della vegetazione spontanea mantenuta, passa attraverso l’introduzione di nuove piante da vivaio e di semi. Le aree soggette ad irrigazione automatica sono ridotte al minimo e la fase di attecchimento viene assistita da bagnature manuali di soccorso.


La manutenzione gioca un ruolo fondamentale nella corretta riuscita del progetto di naturalizzazione dell’area: non deve avere la presunzione di difendere uno status quo, ma difendere la capacità di trasformazione della natura, assecondandone il “principio di autodeterminazione” che è messaggero di una vitalità attiva e naturale.


Dal punto di vista umano esiste una fase di reset di un senso estetico che deve diventare ecologicamente consapevole. Sposando il concetto di leave the leaves, le foglie contribuiscono a dare sostanze organiche al terreno, entrano a far parte di un ciclo biologico, quindi non vanno raccolte. Un giardino così concepito può mostrare mostrare anche alle persone abituate a vivere in città, cosa sia un ecosistema, cercando delle logiche per far convivere selvaticità ed urbanità.


A poco più di tre anni dal primo sopralluogo, il giardino ha ripreso vita, si è acceso di colori e nuovi esseri viventi hanno iniziato a frequentarlo: farfalle, impollinatori, uccelli...


Ci piace ricordare che con la recente modifica dell’art. 9 della Costituzione, la Repubblica, oltre a tutelare paesaggio e patrimonio storico e artistico, si impegna anche a tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. È una responsabilità di tutti!

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    Un progetto di paesaggio residenziale milanese che nasce in periodo Covid e si pone come occasione per ripensare al rapporto con la natura e posizionare la nostra professionalità in un ideale punto di incontro tra competenze tecniche e poesia. Il giardino al momento del sopralluogo si presenta come un’area di cantiere abbandonata da 8 anni, con materiali da costruzione corrotti da una natura che intende riprendersi ciò che era suo prima dell’urbanizzazione....

    Project details
    • Year 2022
    • Work started in 2020
    • Work finished in 2022
    • Client Società G311 Srl
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Urban Renewal
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