I Trasformati | StudioAlami

I Trasformati è un workshop di architettura, progettazione e prototipazione nato da un’idea di Fabiano Spano, con Echomaterico e AFA (Architecs in a Farm), Musagetes Foundation, Loop House e Comune di Lecce nell’ambito dell’Italia Wave Love Festival 2011, che ha portato in 10 giorni, dal 7 al 17 Luglio 2011, alla trasformazione della villa Scipione Ammirato di Lecce in Ammirato Cultural House. Una casa comune - “hub”- concepita per attivare processi di partecipazione e di collaborazione tra diversi attori culturali, locali e internazionali grazie a un accordo tra Comune di Lecce, l’associazione culturale Loop House e Musagetes Foundation, fondazione canadese che sostiene il cambiamento sociale attraverso le pratiche artistiche.

L’evento ha coinvolto artisti, architetti, designers, imprese, abitanti del quartiere e studenti in un laboratorio di autocostruzione condivisa che ha avuto lo scopo di incentivare la sostenibilità e l’autosufficienza energetica ed incoraggiare le pratiche di partecipazione attiva.

I partecipanti, seguiti dai quattro tutor, hanno avuto la possibilità di confrontarsi sui temi della sostenibilità nell’architettura, di concepire e costruire delle strutture autosufficienti, attraverso il fotovoltaico applicato a piccola scala, e sperimentare soluzioni funzionali e decorative di eco-design attraverso il riuso di materiali di scarto.

 Partendo dall’analisi ambientale, la proposta prevede una soluzione di copertura per la terrazza della villa, struttura progettata secondo un modello geometrico parametrico che tiene conto della massima efficienza ottenibile e capace di integrare i pannelli fotovoltaici nel sistema.

L’istallazione sul tetto dell’edificio è stata una scelta fondamentale dettata dalla voglia di dare un forte segno di innovazione alla città e di esplicitare un atto di cambiamento rendendo visibile il contrasto tra la preesistenza storica radicata nell’immaginario collettivo e un gesto architettonico contemporaneo.

La scelta del legno come materiale per la realizzazione si fonda su criteri quali la facile reperibilità, la flessibilità e la possibilità di lavorazioni in autocostruzione con l’uso di strumenti semplici.

Dopo un lungo processo si è arrivati a una soluzione che consiste in una struttura modulare deformata, strutturalmente basata su tre costole centrali e degli appoggi verticali che scarica il suo peso sui due muri portanti della preesistenza.

La copertura è stata realizzata dai partecipanti durante i 10 giorni di workshop interamente in autocostruzione e inaugurata durante la conferenza conclusiva.