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concorso - progetto selezionato, quinto classificato Milan / Italy / 2021

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Alla base del progetto c’è la volontà di dotare Milano di un’istituzione museale pubblica per l’arte moderna e contemporanea di eccellenza in grado di dialogare con le istituzioni private cittadine e con i grandi musei internazionali e che questa architettura valorizzi il contesto destinato ad accoglierla.


Oggi più che mai un museo deve essere un luogo inclusivo nei confronti della città e di un pubblico sempre più eterogeneo. UN MUSEO APERTO come d’APERTuttO, il fortunato titolo della Biennale di Venezia di Harald Szeemann in cui Paola Pivi presentò il suo caccia bombardiere rovesciato. I fulcri del nuovo museo saranno uno spazio pubblico all’aperto ispirato al giardino del MoMA e agli allestimenti d’arte contemporanea della High Line a New York e le nuove sale espositive all’interno del Secondo Arengario, sul modello della Kunsthalle.


FAR FIORIRE CIÒ CHE GIÀ C’È è stato il nostro motto. Nonostante un approccio prudente e rispettoso sono state fatte scelte coraggiose allo scopo di aggiungere nuove funzioni e di valorizzare l’architettura esistente. A caratterizzare maggiormente l’impatto urbano dell’intervento sono la Piazza sospesa e l’edificio Buffer.


La Piazza nasce dall’idea di aprire il museo alla città dotandolo di una porta ideale e di un percorso espositivo ispirato alla tradizione degli sculpture garden. Per l’altezza a cui è stata collocata, per i materiali e lo stile adottati, la sua presenza è mimetica e monumentale al tempo stesso. Una grande scala collega la terrazza della Manica Lunga alla Piazza sospesa creando un percorso espositivo fluido e accessibile liberamente.


Il Buffer con la sua architettura sobria e contemporanea si accosta all’Arengario alleggerendolo da una serie di funzioni: i servizi, le risalite e la caffetteria. Con la sua presenza discreta, la natura trasparente e luminosa, isola visivamente gli Arengari dall’edificio adiacente. Il nuovo Museo è così un landmark non per l’aggiunta di nuove forme ma per la valorizzazione di quelle esistenti.


Anche all’interno dell’edificio storico si sono sfruttate le qualità dei progetti precedenti. Il collegamento aereo sfrutta la rampa elicoidale esistente. Il portico della seconda torre ospita l’auditorium e il bookshop che si collocano al suo interno in un gioco di scatole cinesi senza modificarne la volta, i rivestimenti perimetrali e la pavimentazione.


La loggia entra in dialogo con il nuovo spazio a doppia altezza che si affaccia sulla Piazza sospesa. La Grande Sala si svuota restituendo un ambiente di respiro monumentale aperto alla città. Il sottotetto con le sue grandi travi in cemento diventa la Project Room.


Il punto non è se dotare o meno il Museo di un collegamento aereo, ma piuttosto tornare a
pensare con entusiasmo e apertura mentale a ciò di cui la città ha veramente bisogno.
Così abbiamo immaginato il nuovo Museo del Novecento ed è nata la nostra piazza
giardino, con l’idea di regalare un’oasi contemporanea accessibile a tutti nel cuore
di Milano.

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    Alla base del progetto c’è la volontà di dotare Milano di un’istituzione museale pubblica per l’arte moderna e contemporanea di eccellenza in grado di dialogare con le istituzioni private cittadine e con i grandi musei internazionali e che questa architettura valorizzi il contesto destinato ad accoglierla. Oggi più che mai un museo deve essere un luogo inclusivo nei confronti della città e di un pubblico sempre più eterogeneo. UN MUSEO...

    Project details
    • Year 2021
    • Client Comune di Milano
    • Status Competition works
    • Type Museums / Graphic Design / Exhibitions /Installations
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