DOMUS DELLE QUATTRO FONTANE | Massimiliano Storgato

Roma, 1938

Fra via Quattro Fontane e Via Piacenza, nel Rione Monti, in una vasta area demaniale inizia la costruzione di due grandi palazzi: l’Istituto Mobiliare Italiano e l’Ufficio Cambi Esteri. I primi lavori di sterro, con cui si era ab- bassato il livello del terreno diversi metri al di sotto della quota di via Pia- cenza, portarono alla luce ruderi di antiche costruzioni in opera quadrata.

Roma, 2016

Nuove indagini vengono condotte nel piano interrato dello stabile di proprietà della Banca d’Italia in via delle Quattro Fontane 123, da cui emergono porzioni significative di strutture murarie riferibili ad un edificio signorile di epoca romana. In questa occasione tornano alla luce due pregiati pavimenti in opus sectile, opportunamente smontati e restaurati.

Frascati, 2019

Nell’ambito del programma dei tirocini extra curriculari promossi dalla Banca d’Italia, viene realizzato un progetto pilota per la valorizzazione dei beni archeologici della sede di via Quattro Fontane, sotto la direzione dell’Ing. Vittorio F. M. Lucarelli. Autori del progetto sono l’Arch. Simone Lucchetti, dottorando in Storia dell’Architettura presso il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro della Sapienza Università di Roma (Facoltà di Architettura), con tutor l’Arch. Roberto Graziano Cotugno (Divisione Gestione Tecnica Immobili Filiali) e l’Arch. Massimiliano Storgato, specializzato in restauro dei monumenti ed esperto di computer grafica, con tutor l’Arch. Clorinda Pagano (Divisione Gestione Tecnica Roma Tre). Il lavoro si struttura con una ricerca storica e bibliografica di base, al fine di inquadrare i manufatti nel loro contesto di origine, per poi estendere lo studio a casi tipologici al fine di riconoscere elementi affini. Operazione propedeutica è stata il rilievo fotogrammetrico dei lacerti delle pavimentazioni in opus sectile, al fine di averne una copia digitale ad alta risoluzione, con la possibilità di essere esportata senza deformazioni ottiche, da cui ricavarne la genesi geometrica per la ricostruzione digitale.Tutti questi tasselli messi in fila ci permettono di restituire questo modello, per valorizzarne l’esistenza.