Social Housing per la terza età, Retrofit, Reciclyng - Torre Ingastone
Un caso di architettura nel costruito per la terza età a Palermo Palermo / Italy / 2018
L'area di progetto ricade nel Comune di Palermo, precisamente in Via Torre Ingastone alle falde della Montagnola di Santa Rosalia, strada di confine e separazione dei quartieri popolari Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo ex C.E.P. nonché della V e VI circoscrizione, non molto distante dal parco Uditore. Il progetto nasce dalla volontà di creare una struttura che riesca a convogliare un bacino di utenza di tutta la provincia, infatti analizzando l'area d'intervento essa si trova in una pozione strategica, tra il comune di Palermo e quelli di Torretta, Carini, Montelepre, Capaci, Partinico ai quali un tempo si giungeva proprio passando dal valico a cui era posta la torre presente in loco e che faceva parte di un sintema difensivo che ne prevedeva altre lungo tutto l’asse pedemontano, tuttavia allo stesso tempo fruibile da altri comuni limitrofi, poiché l'area non è molto distante dall’autostrada A 29. L'ipotesi di progetto prevede un intervento di riqualificazione anche nel contesto circostante, con un sistema di percorsi, esistenti, ma da valorizzare, attraverso una riproposizione di alcune specie arboree, caratterizzanti la "macchia mediterranea" soprattutto agrumi, come limoni, arance e mandarini in particolar modo la varietà dei “marzuddi” dei quali abbiamo testimonianza in loco grazie anche alla testimonianza fotografica web compilata da Salvatore Lo Piccolo. I percorsi previsti, costituiti da sentieri in masselli autobloccanti drenanti che facilitano la crescita di un tappeto verde naturale tra gli elementi, si immergono nella vegetazione allo scopo di creare un contatto diretto con la natura da parte dei fruitori. Lo snodo delle curve che comporranno il camminamento si baserà sul “Wandering” evitando quindi che in conseguenza di tale fenomeno di “disorientamento” e tendenza al vagare, l’anziano affetto da Alzheimer possa smarrirsi. A causa della tendenza dei malati di portare alla bocca ogni cosa ho scelto di eliminare tutte le piante che potessero essere in qualche modo dannose se ingerite, tutte quelle che potessero essere pericolose perché urticanti o spinose. Le specie inserite, inoltre devono avere una buona resistenza ai patogeni, essere rustiche e avere bisogno di un basso livello di manutenzione ordinaria. Le piante sono state scelte anche per le loro caratteristiche estetiche: i colori del fogliame, dei fiori e dei frutti, ma anche per i profumi delle foglie e delle infiorescenze, la consistenza delle foglie e delle cortecce, in modo da stimolare il tatto e l’olfatto. E’ prevista, inoltre, una vera e propria zona tattile e olfattiva dove sono posizionate le piante aromatiche.
La scelta è caduta principalmente su arbusti compatti e dal fogliame persistente, su fioriture dense e consistenti che potessero divenire dei punti di riferimento all’interno del percorso. Sono previste masse di vegetazione continue, con elementi aventi altezze e colore del fogliame differenti. Le fioriture sono state raggruppate per tipologia di colore in diverse zone del giardino in modo da avere l’area con fiori bianchi, quella con i fiori rossi, blu e gialli per favorire l’orientamento dei malati che notoriamente tendono al cosiddetto . Nella parte nord i camminamenti oltre a proporre degli scorci verso Monte Pellegrino, fungono da percorsi per attività sportive come il jogging, l'escursionismo, il fitness o il mountain biking, per i fruitori occasionali.
Compito finale del progetto, dopo una fase di analisi storica e successivamente una fase di rilievo del rudere, è quello di pensare alla valorizzazione del contesto territoriale e alla nuova destinazione d’uso, secondo i criteri di sostenibilità, compatibilità e reversibilità. Il progetto di riuso presenta soluzioni progettuali che consentano la fruizione ad un'ampia tipologia di utenza, mediante il superamento delle barriere architettoniche anche se non nella sua totalità.
La nuova destinazione d’uso prevista dal progetto, riguarda la sempre più attuale esigenza territoriale legata all'incremento della cosiddetta "terza età". Infatti dalle indagini Istat, si prevede un incremento di anziani, quindi nel voler dare risposta alla crescente domanda, nonché alle esigenze di questa fragile soggetti, nello specifico quelli affetti dal sempre più tristemente dilagante morbo di Alzheimer, ho previsto una edilizia residenziale sociale assistita. Il progetto ha l'obbiettivo di migliorare complessivamente la qualità della vita degli ospiti, evitando tutte le difficoltà riscontrabili nelle comuni residenze, ma soprattutto proporre nuove attività di socializzazione e di coinvolgimento degli anziani negli impegni ricreativi condivisi con soggetti anche di età inferiore e nel rapporto con il paesaggio come ad esempio l’ortoterapia o il gioco. Il progetto si sviluppa su due livelli anche se non per tutti i moduli abitativi ipotizzati, assume una forma poligonale dettata dalla preesistenza, con corte centrale, nel quale si distribuiscono i vari ambienti. L'involucro della nuova struttura, costituita in legno lamellare e in parte in acciaio, viene inserita all'interno della muratura esistente come un corpo a se, inoltre, sui fronti che si affacciano all’interno della corte, dopo successiva demolizione di tre corpi di fabbrica di recente e scarsa fattura nonché realizzati senza alcuna regolare concessione edilizia e dopo una conseguente bonifica del suolo di sedime, si prevede l’inserimento di tre
corpi di fabbrica modulari realizzati con tecnologia X-Lam, due dei quali posizionati ad “L” a chiusura della geometria planimetrica del baglio che si era persa con i crolli e/o demolizioni del costruito storico preesistente, avvenuto dopo il 1954, data in cui risultano essere ancora presenti nel sito, così come ci viene testimoniato dalla ortofotocarta I.R.T.A. del medesimo anno. Elemento modulare costruito che rompe la linearità geometrica dell’intervento, è una struttura con sagoma curvata e raccordata su due fronti, all’interno della quale vengono realizzate attività motorie come ad esempio: idrochinesi terapia, tapis roullant, cyclette, ginnastica posturale e olistica; così come di cura della persona, ovvero, massaggi, sauna e cura estetica effettuata in un locale posto tra questi due ambienti ed utilizzato anche come spogliatoio. Le geometrie nascono dalla volontà di ricostruire la struttura in maniera contestuale, lasciando il carattere del costruito esistente. Le coperture a falde rivestite con delle lastre in acciaio Corten si integrano con il rivestimento esterno, in doghe di legno o preferibilmente di materiale che resista meglio alle intemperie ma che ne imiti la texture così come il dogato della Plasticwood nella tinta cedro, dando la possibilità di riconoscere immediatamente l'intervento effettuato. Alcuni moduli residenziali si differiscono dagli altri per la presenza di un soppalco che funge da piano di sosta su cui posizionare un letto e una scrivania per l’operatore socio assistenziale o un congiunto dell’anziano ammalato, che si affaccia direttamente all’interno del modulo stesso, permettendo di poter costantemente tenere sotto controllo l’assistito. Questi blocchi costruiti a secco, hanno un’altezza superiore agli altri e sono coperti da tetti piani giardino su cui a discrezione del personale che si occuperà della manutenzione della struttura, potranno essere coltivate piccole piante aromatiche, floreali o di colture stagionali. All’interno, di un ulteriore blocco storico costruito e posto sul fronte opposto della porzione di baglio fin qui descritta, vengono inseriti oltre a due moduli residenziali, anche tre moduli con le seguenti funzioni di utilità comune: lavanderia, biblioteca/mediateca e laboratorio artistico di attività manipolative e pittura, tutti coperti con tetti spioventi a falde che seguono l’orientamento del costruito originario all’interno dei quali sono inseriti. Elemento storico forte del complesso edilizio, oggetto di questa tesi tecnologico-progettuale, è la cinquecentesca Torre Ingastone, la quale, per ovvi sistemi di collegamento interno, nonché per pregio e valenza storica non sarà adibita ad uso abitativo, bensì amministrativo/gestionale al livello posto al piano terra ed espositivo in occasione di mostre itineranti a tema nonché divulgativo della storia e di testimonianze del manufatto ospitante stesso. Ciò viene reso possibile grazie all’inserimento di una leggera ma robusta scala in acciaio/legno che si snoda comodamente su due livelli. Inoltre, raggiunto il solaio intermedio, realizzato con tecnologia a secco e strutturalmente composto da materiali legati a secco come l’acciaio e il legno, costituenti un telaio che sorregge una listellatura a doghe lignee e fungendo anche da elemento di raccordo quadrilaterale dei fronti nonché da passerella perimetrale addossata ai paramenti murari storici preventivamente restaurati e messi in sicurezza, nei quali vengono riaperti anche tutti i vani finestrati, originariamente esistenti e dei quali ne emerge la traccia già da un attento studio effettuato su medesimi esemplari di questa tipologia di edifici e attraverso il ridisegno e il rilevamento fotografico perimetrale posto a metà tra l’ambiente inferiore voltato a botte e i piano di copertura, si può anche decidere di continuare il percorso interno fino a passare all’esterno sulla sommità della Torre stessa, al centro della quale, in copertura è posto un lucernario in vetro realizzato con struttura di acciaio Corten. Tale elemento di coronamento di questo edificio ritorna ad essere così, punto di avvistamento privilegiato, su quella che un tempo fu la storica e produttiva campagna della Conca D’Oro, ormai ridotta a mera distesa d’indiscriminata cementificazione che nulla conserva di quei caratteri naturali e naturalistici che un tempo riservavano queste contrade Tornando alla descrizione del progetto e del nuovo costruito si specifica che tutte le camere sono forniti di servizi igienici e soprattutto i moduli realizzati in X-Lam, sono tutti forniti di sanitari e accorgimenti rivolti a soggetti con disabilità motorie. L’esterno della corte che comunque non resta più totalmente chiusa ma che anzi si apre moltissimo sul fronte orientato verso la cavea costituita da una collina artificiale realizzata durante i lavori di costruzione del centro commerciale omonimo, su progetto architettonico dello Studio Pica Ciamarra Associati di Napoli, è costituito da uno spazio aperto, alberato, che fornisce l'accesso ad un'area relax e che si affaccia verso Monte Pellegrino, La montagnola di Santa Rosalia e gli altri monti a coronamento della valle in cui il baglio insiste ovvero quella in cui scorre (ormai molto di rado il Canale Celona che confluiva nel Borsellino.. All’interno dell’area del baglio quindi così come all’esterno, si snodano dei percorsi pavimentati su cui comunque può indisturbatamente prolificare l’erba da rasare periodicamente come ad esempio il gramignone comune. Percorsi fruibili anche dalle passerelle a raso realizzate in basole non molto spesse di Billiemi bocciardato e trattato con finitura antiscivolo i quali collegano collegano gli accessi ai fabbricati che si affacciano all’interno della nuova piazzola generata.
L'architettura nel costruito è forse la sfida più grande che si confronta con l'innovazione. Essa, infatti, significa proporre il nuovo, modificare ciò che esiste in funzione di nuovi obiettivi e ottenere nuovi risultati. Il tema dell'innovazione tecnologica assume un ruolo fondamentale nella progettazione architettonica, pertanto la conoscenza dei materiali e delle nuove tecnologie fa sì che il progetto assuma una nuova conformazione nel rispetto dei criteri di sostenibilità, compatibilità e reversibilità. Ciò è reso possibile attraverso gli elaborati tecnici a cui è demandato il compito di trasmettere tutti i dati necessari per la corretta identificazione del prodotto finale. Per la realizzazione del progetto si è ritenuto opportuno utilizzare dei materiali ecosostenibili come il legno, l'acciaio o il vetro. La struttura in gran parte è realizzata in legno lamellare e una parte in acciaio mentre per la suddivisione interna si è optato per una tipologia muraria a secco. La novità tecnologica del legno lamellare è di essere ottenuto mediante l’incollaggio di assi (lamelle) di legno di limitata larghezza e lunghezza, in modo da formare elementi strutturali ad ampia flessibilità compositiva e formale, non disgiunta da una certa validità estetica. Ulteriori vantaggi derivano dalla possibilità di una prefabbricazione che consente di ottenere un materiale con caratteristiche di omogeneità ed uniformità di resistenza superiore alla corrispondente essenza legnosa. Un altro aspetto non trascurabile è la motivazione ecologica legata al cosiddetto “impatto ambientale”. La scelta dell'utilizzo della struttura in acciaio ha permesso la realizzazione di grandi superfici, con la capacità di assumere varie forme in base alle necessità, ma nello stesso tempo rispecchia i criteri di ecosostenibilità. Per quanto riguarda la suddivisione interna si è preferito optare per una nuova tipologia costruttiva, quale la muratura a secco. Essa non si limita alle prestazioni degli elementi costruttivi finiti, ma si estende anche alle fasi di progettazione e di gestione del cantiere. Tra gli aspetti vantaggiosi si possono identificare: la resistenza all'effrazione, la leggerezza, spessori ridotti, elevato isolamento termoacustico e facilità di posa.
L'area di progetto ricade nel Comune di Palermo, precisamente in Via Torre Ingastone alle falde della Montagnola di Santa Rosalia, strada di confine e separazione dei quartieri popolari Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo ex C.E.P. nonché della V e VI circoscrizione, non molto distante dal parco Uditore. Il progetto nasce dalla volontà di creare una struttura che riesca a convogliare un bacino di utenza di tutta la provincia, infatti analizzando l'area d'intervento essa si trova...
- Year 2018
- Work started in 2004
- Work finished in 2018
- Main structure Mixed structure
- Status Research/Thesis
- Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Parking facilities / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Landscape/territorial planning / Social Housing / Country houses/cottages / Tower blocks/Skyscrapers / Business Centers / Nursing homes, rehabilitation centres / Multi-purpose Cultural Centres / Libraries / Associations/Foundations / Archaeological Areas / Pavilions / Shopping Malls / Sports Centres / Sports Facilities / Photography / Modular/Prefabricated housing / Art Galleries / Exhibitions /Installations / Urban Renewal / Private clubs/recreation centres / Monuments / Cycle Paths / Tunnels / Metropolitan area planning / Lofts/Penthouses / Media Libraries / Day-care centres / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Restoration of façades / Structural Consolidation / Art studios/workshops / Building Recovery and Renewal
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