Œuf poché/Uovo in Camicia: casa bifamiliare a Saronno | Paolo Citterio

Saronno / Italy / 2015

0
0 Love 1,498 Visits Published

Qualunque progetto serio nelle nostre città parte dai loro passati. E non è per quella sfiducia nel futuro di cui in modo bruciante sentenziava Ennio Flaiano, ma per un senso pratico, cioè per una evidente sensibilità per il pratico che è il marchio di un’esistenza piena di tribulazioni, ma fatta anche di una serena normalità. Una casa cresciuta in altezza in pochi decenni, poco distante dalla ferrovia, a lungo abbandonata, viene acquistata rimettendo mano ai suoi destini e quelli dei futuri abitanti, due famiglie legate da parentela. Nonostante sia priva di qualunque qualità costruita è una materia che si presta ad alcune necessarie trasformazioni. Ne può nascere un condominio che mette in condivisione un piccolo giardino ed un’area di rimessa. Il giardino confina con una strada che divide la casa da un altro giardino, quello di una grande scuola primaria pubblica. Tutto sommato un contesto piacevole, sebbene anonimo. La verifica statica della struttura permette di intervenire su tutti i tre livelli esistenti con piccole modifiche ed aggiunte. Le leggi sul risparmio energetico inducono ad una serie di operazioni che di fatto sfociano in una sorta di incamiciamento che qui assume il valore di una ridefinizione integrale del volume esterno. Emerge l’idea di un corpo compatto, parallelepipedo, che rimanda all’idea di una torretta. Del resto dal piano alto si riesce a vedere, nelle belle giornate, l’arco delle Alpi con il monte Resegone in bella posta. Così le finestre diventano tanti punti di avvistamento che in buona parte spaziano ad orizzonti più ampi di quelli tipici delle ciambelle periferiche in cui ci troviamo. L’effetto “uovo in camicia” sintetizza ironicamente il problema di una ricetta comune, il cappotto termico, dell’edilizia corrente: basta un nulla di sbagliato e l’uovo/edificio è da buttare. Ma ci vuol anche abbastanza poco per nutrire qualche sentimento ed umanizzare un calcolo termotecnico. La distribuzione interna fa tesoro di una scala esistente che si conserva. Per essa si pensa a nuove finestre, che nel loro alternarsi in parte rivelano il movimento interno, in parte nascondono il vecchio volume. Si inserisce una nuova scala nell’unità più in alto. Una scala messa al centro dello spazio, che reclama ed ottiene luce da più punti anche se bisogna rinunciare a quella dall’alto: il tetto non si può toccare. E questa costrizione porta a definire il modo in cui terminare la torretta: ci si mantiene mezzo metro sotto la linea di gronda del vecchio tetto e alle modanature esistenti si applica un colore scuro, un’ombra. Il vecchio tetto veleggia così appena sopra la torretta, senz’altra modifica. Nuove logge fasciano la casa, producendo spazi intermedi tra interno ed esterno, soprattutto nella zona giorno sommitale, voluta così per sfruttare quella dote panoramica che altrimenti sarebbe stata sottovalutata. Per gli esterni la scelta di due materiali, un intonaco grigio e una bella pietra chiara che arriva dalla Tunisia, dominano ogni altro elemento di dettaglio. Dettagli che per altro si riducono a pochi semplici manufatti, come i parapetti dei terrazzi secondari o la nuova recinzione in carpenteria metallica a disegno. Oppure gli sguinci delle finestre, sempre motivati da quello sfruttamento della dote panoramica della casa nata da una posizione appena più fortunata di quella delle case vicine.
Nella bella stagione le voci vivaci dei bambini della scuola vicina entrano dalle finestre come un’aria fresca, la stessa che sembra arrivare da una larga finestra di una delle due cucine. I clienti, che poco o nulla sanno di architettura, stupiti ammettono: da qui ci sembra di volare. Il miglior complimento che ci potessero fare.


(paolo citterio, 2017)

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Qualunque progetto serio nelle nostre città parte dai loro passati. E non è per quella sfiducia nel futuro di cui in modo bruciante sentenziava Ennio Flaiano, ma per un senso pratico, cioè per una evidente sensibilità per il pratico che è il marchio di un’esistenza piena di tribulazioni, ma fatta anche di una serena normalità. Una casa cresciuta in altezza in pochi decenni, poco distante dalla ferrovia, a lungo abbandonata, viene acquistata...

    Project details
    • Year 2015
    • Work started in 2013
    • Work finished in 2015
    • Contractor Carpenterie metalliche: Tecnometal snc Facciate: Sto Italia Serramenti: Scaletti Porte, Albertin
    • Status Completed works
    • Type Apartments / Multi-family residence / Tower blocks/Skyscrapers
    Archilovers On Instagram