Paolo Mazzo

Photographer Padua / Italy

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Fotografo professionista dal 1993 realizza immagini per l'architettura, l'industria e. il paesaggio urbano. Autore di progetti fotografici, ha prodotto, tra gli altri, lavori sulla rigenerazione culturale di una dimenticata città mineraria (Arsia, Croatia); oltre all'analisi urbanistica della città di Milano (in F. Oliva, L'urbanistica di Milano, Hoepli editore, Milano 2002). Nel 2005 realizza le fotografie per il volume “Voglio batterti, Robin Day. Indagine sul processo evolutivo delle sedie di Riccardo Blumer” edito da Compositori. Nel 2006 esce il volume “Dentro la Scala. Opere d'arredo di Riccardo Blumer” edito da Mondadori Electa. Sono del 2005 e del 2008 le pubblicazioni “Itinerari di architettura vicentina contemporanea” e “La città alta” realizzate per l'Ordine degli Architetti di Vicenza. Nel 2010 esce il volume “La Fornace Morandi-Processo di restauro e metodologia di recupero” dell'architetto Bruno Stocco per l'Editrice Compositori. Il suo progetto Company Town, è stato esposto a Londra, dove viene analizzato lo sviluppo e la genesi di città cresciute attorno a importanti insediamenti produttivi. Il suo lavoro sulla ex città mineraria di Anina (Romania) é stato premiato alla biennale rumena di architettura del 2018 come miglior progetto per il recupero della memoria di un ex sito industriale e esposto al festival di Castelnuovo nel 2019 con la direzione artistica di Elisabetta Portoghese. Ha vinto il premio “Marco Bastianelli- Opera Prima“ nel 2010 con il lavoro “Radici di ferro”, primo insediamento delle acciaierie Falck a Dongo (Como). Ha pubblicato nel 2019 con l'AASO il libro “Le case Olivetti a Ivrea: il lavoro dell’Arch. Tarpino e dell’Ufficio Consulenza Case Dipendenti”. Nel 2020 escono i libri sulla villa palladiana di Caldogno e sulla villa, sempre palladiana, di Forni Cerato editi da Bononia University Press con la cura di Gabriele Cappellato. Nel 2021 sono usciti: il volume"Valdagno nel '900 - Estetica della città industriale", in collaborazione con l'architetto Giorgio Ferrari e il volume "Connotazioni-tra-corpi" sul rapporto che lega il “progetto perfetto” di una sedia al corpo umano, su un'idea dell'architetto Riccardo Blumer. Le ultime mostre, in ordine di tempo: “Le Case Olivetti” a Ivrea in occasione del Festival dell'Architettura di Ivrea nel 2020 in collaborazione con l'AASO e la mostra “quante case ci vogliono” con il pittore Bruno Lorini agli Archivi della Misericordia a Venezia nel 2021. Nel 2022 "Abitare a Bellavista. Un quartiere Olivetti" all'Urban Lab di Torino, e "Ivrea moderna, immagini piani e progetti" alla Sapienza Università di Roma.
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Fotografo professionista dal 1993 realizza immagini per l'architettura, l'industria e. il paesaggio urbano. Autore di progetti fotografici, ha prodotto, tra gli altri, lavori sulla rigenerazione culturale di una dimenticata città mineraria (Arsia, Croatia); oltre all'analisi urbanistica della città di Milano (in F. Oliva, L'urbanistica di Milano, Hoepli editore, Milano 2002). Nel 2005 realizza le fotografie per il volume “Voglio batterti, Robin Day. Indagine sul processo evolutivo delle sedie di Riccardo Blumer” edito da Compositori. Nel 2006 esce il volume “Dentro la Scala. Opere d'arredo di Riccardo Blumer” edito da Mondadori Electa. Sono del 2005 e del 2008 le pubblicazioni “Itinerari di architettura vicentina contemporanea” e “La città alta” realizzate per l'Ordine degli Architetti di Vicenza. Nel 2010 esce il volume “La Fornace Morandi-Processo di restauro e metodologia di recupero” dell'architetto Bruno Stocco per l'Editrice Compositori. Il suo progetto Company Town, è stato esposto a Londra, dove viene analizzato lo sviluppo e la genesi di città cresciute attorno a importanti insediamenti produttivi. Il suo lavoro sulla ex città mineraria di Anina (Romania) é stato premiato alla biennale rumena di architettura del 2018 come miglior progetto per il recupero della memoria di un ex sito industriale e esposto al festival di Castelnuovo nel 2019 con la direzione artistica di Elisabetta Portoghese. Ha vinto il premio “Marco Bastianelli- Opera Prima“ nel 2010 con il lavoro “Radici di ferro”, primo insediamento delle acciaierie Falck a Dongo (Como). Ha pubblicato nel 2019 con l'AASO il libro “Le case Olivetti a Ivrea: il lavoro dell’Arch. Tarpino e dell’Ufficio Consulenza Case Dipendenti”. Nel 2020 escono i libri sulla villa palladiana di Caldogno e sulla villa, sempre palladiana, di Forni Cerato editi da Bononia University Press con la cura di Gabriele Cappellato. Nel 2021 sono usciti: il volume"Valdagno nel '900 - Estetica della città industriale", in collaborazione con l'architetto Giorgio Ferrari e il volume "Connotazioni-tra-corpi" sul rapporto che lega il “progetto perfetto” di una sedia al corpo umano, su un'idea dell'architetto Riccardo Blumer. Le ultime mostre, in ordine di tempo: “Le Case Olivetti” a Ivrea in occasione del Festival dell'Architettura di Ivrea nel 2020 in collaborazione con l'AASO e la mostra “quante case ci vogliono” con il pittore Bruno Lorini agli Archivi della Misericordia a Venezia nel 2021. Nel 2022 "Abitare a Bellavista. Un quartiere Olivetti" all'Urban Lab di Torino, e "Ivrea moderna, immagini piani e progetti" alla Sapienza Università di Roma.