Restyling spazi espositivi galleria civica | Silvia Filippi

CONCORSO-RESTYLING SPAZI ESPOSITIVI GALLERIA CIVICA DI TRENTO

team: arch. Silvia Filippi - arch. Manuel Petrolli - designer Filippo Peterlongo

Il progetto prevede una nuova tipologia di utilizzo delle aree della Galleria, implementando i
servizi che essa stessa può offrire agli utenti.
La chiave di lettura di questo progetto è il voler far vivere tutti i giorni della settimana l’unicità
dello spazio della Galleria, rendendo la Civica uno spazio vivo sempre e non solo durante le
varie mostre o esibizioni che ci possono essere durante l’anno. Tale proposito viene
promosso facendo leva sull’attrazione di una certa categoria di persone di cui la città è più
che fornita: gli studenti. Portare i giovani all’interno della Civica potrebbe voler stimolare le
sue attività nel quotidiano e dare vita a funzioni accessorie.
Lentamente tutti i più grandi musei e gallerie fanno in modo di essere più flessibili e
polifunzionali, dando la possibilità ai propri utenti di vivere questi spazi diversamente. In
questo modo le persone, hanno la possibilità di approcciarsi all’arte e alla cultura in maniera
meno rigida e meno forzata.
L’intervento si può riassumere in cinque punti:
1. Realizzazione di aule didattiche e sale lettura/studio per studenti delle
università e laboratori aperti a scuole ed associazioni
2. Diversa gestione degli spazi espositivi e dei percorsi
3. Realizzazione di un bar diurno all’interno del book shop
4. Restyling del cortile interno
5. Illuminazione e progetto degli arredi
6. Materiali
1. Entrando da una delle porte nel cortile, si prevede uno spazio dedicato ad aule didattiche,
che avvalendosi di una parete mobile può essere suddiviso in due singoli ambienti. La
stessa area potrà essere utilizzata sia come sala riunioni (predisposizione di proiettore e
telo) ,sia come ampliamento dell’aula studio.
Con la creazione della sala di lettura o aula studio, si vuole aiutare sia lo studente ad
avvicinarsi ad uno spazio museale in maniera “indiretta”, sia la Civica ad essere viva e
abitata tutti i giorni. L’ intenzione di tutto ciò è il voler creare il classico “passaparola” tra
persone, al fine di realizzare la migliore pubblicità possibile per la Galleria.
2. Il progetto prevede tre spazi espositivi, anche separati, in modo da poter ospitare nelle
stesse giornate diversi tipi di esposizioni o eventi, con dei passaggi e percorsi chiari e non
necessariamente sovrapposti l’uno all’altro.
Queste aree hanno due caratteri diversi. La vetrina del piano terra ed il suo
corrispondente interrato, sono più puliti e contemporanei, con la loro impostazione trilitica.
Mentre le volte e gli archi delle sezioni più inoltrate dell’interrato, creano da sé suggestioni
uniche. Essendo questi ultimi destinati ad interventi superficiali e di pura manutenzione, si
è puntato sul personalizzare gli altri ambienti. A tal proposito per l’esposizione delle opere
d’arte si propone l’utilizzo di un sistema a telaio che formalmente richiami un bosco di
betulle. Un tipo di pianta molto elegante e pulita ma allo stesso tempo resistente e
coriacea, che pur venendo attaccata da molti parassiti, difficilmente subisce danni ingenti
,il che la porta ad avere una certa somiglianza con l’arte e la sua storia.
Tale sistema è concepito per garantire versatilità nell’allestimento delle quinte espositive.
Solo parte delle betulle sono fisse a formare una struttura portante a maglia ortogonale.
Le altre hanno un sistema a puntone telescopico e permettono differenti layout a seconda
delle mostre.
3. L’inserimento all’interno del book shop di un bar diurno, con servizi limitati, consentirebbe
alla Galleria un’ entrata economica continua oltre alle esposizioni. Potrebbe sia essere
luogo d’ incontri a tema culturale sia un semplice servizio extra che la Galleria offre ai
suoi visitatori, studenti o ospiti di conferenze.
4. Con questo tipo di utilizzo degli spazi e con le funzioni extra che andrebbe ad avere, il
cortile diventerebbe il fulcro del progetto, il luogo di passaggio maggiore, l’entrata e
l’uscita di mostre o incontri. E’ uno spazio troppo bello e affascinante per non essere
utilizzato e rivitalizzato.
5. Le opere contenute nella galleria avranno diverse esigenze di luce ed a seconda della
rotazione la galleria dovrà rivelarsi in grado di offrire la luce giusta per ogni situazione. Le
strutture a telaio previste al cuore degli ambienti espositivi offrono versatilità e più chance
a livello illuminotecnico.
- Nei tamponamenti tra l’orditura di copertura rigida possono essere incassati degli
eutrack rigidi trifase, in grado di alloggiare degli spot a luce d’accento a led, alogenuri
metallici o semplicemente alogeni. Questa tipologia si rivela ottimale per mostre di
scultura ed in parte anche per la pittura.
- All’interno dell’orditura metallica stessa è previsto l’alloggiamento di l.e.d. strip che
forniscano un’illuminazione indiretta e più morbida rispetto alla precedente, più
corretta per l’illuminazione di mostre fotografiche ed alcuni tipi di installazioni.
6. La scelta dei materiali privilegia l’utilizzo di materie “povere”, lo spazio infatti è reso
interessante più dal suo utilizzo che dalle finiture ricercate. Legno grezzo trattato, ferro
scuro, tessuti e pitture creano lo sfondo scenografico e mettono in primo piano
l’importanza delle opere d’arte e dei lavori esposti. Le grandi vetrate e porte in vetro più
sofisticate e raffinate sono invece pensate come grandi vetrine, la permeabilità visiva
degli ambienti è infatti prerogativa necessaria alla fruibilità libera degli spazi.