Istituto Universitario di Architettura di Venezia | Marco Mattei Architetto

(con M. Piccini, S. Tini; consulente M. Bencivenni, rendering studioDim) _________________________________________________________________________________________________ La nuova sede dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) è prevista nell’area dismessa dei Magazzini Frigoriferi della città, nel popolare quartiere di San Basilio, di fronte all’isola della Giudecca. Il nuovo edificio è costituito da un corpo di fabbrica principale, alto quattro piani e destinato ad accogliere le attività didattiche, e da un corpo di minore altezza destinato all’auditorium. La superficie coperta di progetto è di mq 2.080, per una superficie utile di mq 5.180 e un volume complessivo di mc 24.000. In aggiunta a queste volumetrie, su due lati dell'edificio e per l'altezza di un piano, si sviluppa un porticato basamentale che prospetta il canale della Giudecca e il rio di San Nicolò e che assolve un ruolo di raccordo tra i diversi spazi funzionali (caffetteria, ristorante, servizi). Il tema dell'attacco tra i due corpi di fabbrica di diversa altezza è declinato nella curvatura della facciata in vetro che costituisce un punto di accesso privilegiato all'edificio. La facciata curvilinea, che avvolge come una pelle leggera e trasparente il fronte che prospetta sul canale della Giudecca, intende operare un’armonica sintesi tra il linguaggio contemporaneo e alcuni elementi della tradizione (la trasparenza e il senso di leggerezza per primi, tanto intimamente legati all’arte del vetro che ha così solida tradizione a Venezia). Compenetrazione tra interno ed esterno, flessibilità e trasparenza, alto contenuto tecnologico qualificano il progetto che si pone come emblema di una nuova presenza architettonica nello scenario di Venezia. Il progetto “apre” l’edificio verso il canale della Giudecca e crea una sorta di comunicazione interattiva tra interno ed esterno, tra il manifestarsi e l’osservare. Dalla sommità delle aule affacciate sulla “finestra del mondo”, Venezia, la città più “atipica” e al tempo stesso più “universale”, diviene il paradigma su cui misurare la nozione stessa dell’Architettura.