Stand TIM Smau | Giammetta Architects

Oggi sempre di più l’utente ha acquisito, per induzione (attraverso i media), una profonda cultura dell’immagine diventando soggetto attivo e critico rispetto alle nuove tendenze e al mercato in generale. Le proposte progettuali del concept store e dello stand TIM  si articolano all’interno di questa realtà difficilmente prevedibile con l’obiettivo di trasformare gli spazi  in luoghi emotivamente coinvolgenti che rapidamente comunichino la propria funzione e che, attivando inaspettate catene metaforiche, diventino  essi stessi strumento di comunicazione .

L’immagine e’ protagonista assoluta del linguaggio contemporaneo per la sua potente funzione di trasferimento di informazioni e messaggi. Per questo suo “ruolo”, acquista un valore sempre piu’ forte che, nelle sue modulazioni sintattiche,  supera la caratteristica bidimensionale e approda, insieme alla materia, nella sfera della terza dimensione trasformandosi in oggetto. Il suo messaggio è “evocativo” e la sua forza e’ strettamente legata alla presenza. L’uomo osserva e immagina... ma per “sentire” ha bisogno di essere coinvolto.

Così l’immagine si trasforma in soggetto dinamico...avvolge e riempie lo spazio come un abbraccio metaforico, rompe i confini della scatola architettonica e rivela un orizzonte immaginario: la nuova città del prodotto, in bilico tra reale e virtuale, uno “spazio palcoscenico” in cui fantasia, gioco, prodotto e cliente fanno parte di una unica rappresentazione.

A colmare l’apparente distanza che esiste tra il reale e l’immaginario (inteso come prospettive e aspettative future) è la tecnologia, nascosta ma sempre presente. Fare architettura vuol dire quindi costruire un “luogo immaginario”,  raccontando  una storia, usando sensazioni che nascono dalla materia e utilizzando uno spazio come un corpo che cambia vestito, rivela se stesso  nel tempo e si trasforma nella storia.

Il fine non è imporre i prodotti ma predisporre positivamente il visitatore...