Triangle Fire Memorial Design Competition

Di fronte ad una grande tragedia ci si chiede sempre come sia possibile commemorare in modo sufficientemente adeguato tutte le vittime che si sono rese, loro malgrado, uniche vere protagoniste della tragedia stessa. Contemporaneamente però, è inevitabile sentire una spinta interiore che, istintivamente, ci obbliga a non soffermarci sulla sofferenza delle immagini che continuano a tornare alla mente, ma ci porta a guardare oltre e ad immaginare un futuro migliore, dove episodi tragici come questo non avvengono più. Il progetto del Memorial Triangle Fire prende le mosse proprio da queste considerazioni, cercando di ricordare per sempre la tragicità dell'evento, ma fornendo comunque uno sguardo positivo e di speranza che, in questo caso, è stato significativamente dato da tutte le considerazioni sociali e normative che sono scaturite dalla morte di 146 persone. Da queste considerazioni è nata, dunque, l'idea di creare una sorta di benda in acciaio Corten in corrispondenza dell'ottavo e del nono piano, sedi del tragico evento, che simboleggia la cecità generale dell'intera comunità di fronte alle inadeguate ed assurde condizioni di sicurezza in cui si trovavano ad operare i lavoratori. Ad enfatizzare l'immagine di questa benda, alcune “lacrime” in corten si susseguono in modo apparentemente casuale e, partendo dal prospetto su Washington Place, tendono a scomparire completamente sulla facciata prospiciente Greene Street. Infatti, proprio in corrispondenza di quest'ultima, la benda si smaterializza, ed il corten lascia spazio a pannelli in acciaio inox spazzolato che, grazie alle proprietà tipiche di questo materiale, riflettono l'azzurro del cielo dando all'osservatore un'immagine di liberazione e speranza. La benda (cecità) lascia dunque spazio alla consapevolezza la quale, a sua volta, porta l'intera comunità a non sottovalutare ulteriormente le condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro, chiedendo a gran voce delle leggi che possano tutelare la vita di tutti i lavoratori, scongiurando ulteriori simili tragedie e intravvedendo così una speranza più certa per il futuro di tutti. Nella parte bassa dell'edificio, in corrispondenza dell'incrocio tra le due vie, un pannello in acciaio corten riporta, dal lato di Washington Place, la data della tragedia intagliata nella lastra stessa. L'illuminazione posta all'interno di questo pannello, consente poi di rendere sempre visibile questa data, conferendo un aspetto maggiormente contemplativo, grazie al posizionamento incassato degli apparecchi illuminanti che diffondono così un'illuminazione indiretta. Questa scelta consente, inoltre, di non creare disturbo sia per chi guida che per gli abitanti degli edifici che si affacciano sull'incrocio. Sul lato prospiciente Greene Street, il pannello in corten continua fino all'ingresso dalla parte opposta all'incrocio e su di esso trova spazio un grande pannello triangolare, realizzato in più lastre di bronzo saldate tra loro, su cui sono indicati i nomi di tutte le 146 vittime dell'incendio con le rispettive età al momento della tragedia, trascritte nella relativa lingua di origine. Complessivamente la facciata assume dunque un rapporto emozionale con i passanti, i quali sentono dapprima una pesante sensazione di tristezza in Washington Place, per poi sentir tramutare questa sensazione in liberazione, tranquillità e pace, imboccando Greene Street.