Atelier Appennini

Architect Anghiari / Italy

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Atelier Appennini è un’Associazione culturale che rimette al centro del dibattito il futuro del nostro territorio e auspica una transumanza di ritorno dalle periferie degradate delle grandi città agli Appennini. Nata da un’idea di Pino Pasquali in seguito ad analisi e studi sul destino delle città, viene fondata insieme a Valeria Penna e Sandra Maria Galbo nel 2014. Grazie al contributo culturale di Giorgio Muratore e alla collaborazione fondamentale di giovani sparsi su tutto il territorio, Atelier Appennini si è resa promotrice di numerose attività come conferenze, presentazioni, laboratori e partecipazioni a concorsi sul tema del territorio appenninico. Dal 2014, come una “compagnia di giro”, si muove su e giù per i borghi degli Appennini, organizzando ogni anno workshop di progettazione con il coinvolgimento di giovani professionisti del settore (architetti, fotografi, designer, curatori, ecc..), cercando di diffondere l’idea secondo la quale è da questi luoghi che si deve ripartire per innescare una nuova economia. Ed è da questi territori, in parte abbandonati, che è possibile un nuovo “Rinascimento” non solo economico ma anche culturale e sociale.
I laboratori, organizzati da Pino Pasquali e Valeria Penna con la collaborazione di volta in volta dei professionisti locali legati al territorio interessato, hanno visto negli anni il coinvolgimento di architetti affermati come Franco Purini, Beniamino Servino, Nicola G. Tramonte, Vincenzo Latina, Franz Prati, Microscape, Efisio Pitzalis, Pietro Carlo Pellegrini, ecc…, che hanno dato il loro contributo alle visioni progettuali per il futuro delle aree interne, tema attualmente diventato “di moda”, anche con iniziative di stampo politico che spesso però si infrangono contro lo scoglio della burocrazia italiana e della scarsità di mezzi a disposizione delle amministrazioni locali.
Le iniziative portate avanti da Atelier Appennini hanno affrontato e continuano ad affrontare, soprattutto dal punto di vista sociale ed economico, il tema del “ritorno” che prende piede ormai in maniera individuale e spontanea a prescindere da programmi di governo. Questo viene visto come unica opportunità di sopravvivenza lavorativa da molti giovani inurbati nelle nostre città. Siamo ormai consapevoli che molti dei lavori svolti oggi dall’uomo tenderanno a sparire in maniera sempre più veloce, anche se continueranno a svolgere un ruolo determinante quelle attività in cui “la creatività e l’abilità manuale” difficilmente potranno essere sostituiti da una macchina.
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Atelier Appennini è un’Associazione culturale che rimette al centro del dibattito il futuro del nostro territorio e auspica una transumanza di ritorno dalle periferie degradate delle grandi città agli Appennini. Nata da un’idea di Pino Pasquali in seguito ad analisi e studi sul destino delle città, viene fondata insieme a Valeria Penna e Sandra Maria Galbo nel 2014. Grazie al contributo culturale di Giorgio Muratore e alla collaborazione fondamentale di giovani sparsi su tutto il territorio, Atelier Appennini si è resa promotrice di numerose attività come conferenze, presentazioni, laboratori e partecipazioni a concorsi sul tema del territorio appenninico. Dal 2014, come una “compagnia di giro”, si muove su e giù per i borghi degli Appennini, organizzando ogni anno workshop di progettazione con il coinvolgimento di giovani professionisti del settore (architetti, fotografi, designer, curatori, ecc..), cercando di diffondere l’idea secondo la quale è da questi luoghi che si deve ripartire per innescare una nuova economia. Ed è da questi territori, in parte abbandonati, che è possibile un nuovo “Rinascimento” non solo economico ma anche culturale e sociale. I laboratori, organizzati da Pino Pasquali e Valeria Penna con la collaborazione di volta in volta dei professionisti locali legati al territorio interessato, hanno visto negli anni il coinvolgimento di architetti affermati come Franco Purini, Beniamino Servino, Nicola G. Tramonte, Vincenzo Latina, Franz Prati, Microscape, Efisio Pitzalis, Pietro Carlo Pellegrini, ecc…, che hanno dato il loro contributo alle visioni progettuali per il futuro delle aree interne, tema attualmente diventato “di moda”, anche con iniziative di stampo politico che spesso però si infrangono contro lo scoglio della burocrazia italiana e della scarsità di mezzi a disposizione delle amministrazioni locali. Le iniziative portate avanti da Atelier Appennini hanno affrontato e continuano ad affrontare, soprattutto dal punto di vista sociale ed economico, il tema del “ritorno” che prende piede ormai in maniera individuale e spontanea a prescindere da programmi di governo. Questo viene visto come unica opportunità di sopravvivenza lavorativa da molti giovani inurbati nelle nostre città. Siamo ormai consapevoli che molti dei lavori svolti oggi dall’uomo tenderanno a sparire in maniera sempre più veloce, anche se continueranno a svolgere un ruolo determinante quelle attività in cui “la creatività e l’abilità manuale” difficilmente potranno essere sostituiti da una macchina.