Azucena

Azucena is born of dialogue between the producer, architect, artisans and clients. Its origins date back to 1947, when a group of young Milanese architects - Luigi Caccia Diminioni, Corrado Corradi Dell'Acqua, Ignazio Gardella, Maria Teresa and Franca Tosi - decided to manufacture their own furniture in order to compile a catalogue of furnishing items (for everything from sofas to tables, door handles, and doorstops) for the houses they were designing. Their 'experimental' furniture and design objects were very different from customary furnishings. They made bold use of new materials, often combining them with traditional materials, with surprising results. The production process was, and is, both labour-intensive and complex because the pieces are made up of many components, some of which are manufactured industrially while others are crafted by artisans. Their use of lacquers, polished chrome-plated brass and crystal denotes a constant quest for light, luminescence and limpidity that causes them to favour materials, finishes and colours that shy away from the austere opacity of conventional interior design. Many of the pieces (Imbuto, Boccia, Fasce Cromate, Ventola, Toro) have been named according to a precise organic vision that focuses on their form or  some  inherent  creative principle.  Some  (Arenzano,  Sant'Ambrogio o San Siro) utilizzato per designare la specifica architettura che originariamente li conteneva e dava ragione del loro disegno. Alla base, dunque, di ogni singolo pezzo Azucena esiste una particolare condizione architettonica che esso continua a riverberare, riproducendo l'eco di una ragione d’essere. L'eco è riconoscibile anche nelle numerose varianti di materiali e rifiniture che Azucena concorda sempre con l’architetto e il cliente per corrispondere ad uno specifico interno; una varietà comunque progettata per condizioni nuove senza tradire mai l’identità dei mobili originari. Si tratta di una collezione unica che conta più di centocinquanta pezzi, certi mantenuti in vita da più di 50 anni, grazie ad una produzione a tutto campo che coinvolge artigiani italiani di altissimo livello. Il nome Azucena- mutuato dalla zingara del Trovatore, combattuta tra l’amore materno e quello figliale - esprime al meglio la filosofia di questa azienda milanese ormai storica, interprete, da un lato, di una colta sapienza artigianale e, dall'altro, generatrice di una razionalità della produzione in serie.