La crepa, di Claudia Pineiro

estratto

by romana castellini
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 Al suo tavolo da lavoro, Pablo Simó disegna il profilo di un edificio che non esisterà mai. Come se fosse condannato a fare lo stesso sogno ogni notte, da anni rifà quel bozzetto: un palazzo di undici piani rivolto a nord.

Conserva in una cartella la serie di disegni identici, non sa quanti siano, ha perso il conto da tempo; più di cento, meno di mille. Non li numera, però li firma: architetto Pablo Simó, e ci mette la data. Per sapere in quale giorno ha disegnato il primo bozzetto dovrebbe cercarlo sotto la pila di fogli, ma non lo fa; l’ultimo porta la data di quel giorno: 15 marzo 2007. Si ripromette di contarli, prima o poi; disegni dello stesso palazzo, sullo stesso terreno, con la stessa quantità di finestre e balconi alla stessa distanza precisa, sempre con la stessa prospettiva, lo stesso giardino davanti e intorno all’edificio, con gli stessi alberi, uno su ciascun lato del portone di ingresso.

Claudia Piñeiro, La crepa

 

 

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