'Egg' by Alberto Garutti a Porta Nuova, Milano

La prima opera d'arte pubblica permanente nella piazza disegnata da Cesar Pelli

by Valentina Ieva
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"Questi tubi collegano tra loro vari luoghi e spazi dell'edificio quest'opera è dedicata a chi passando di qui penserà alle voci e ai suoni della città" (Alberto Garutti).

Nella piazza circolare di 2.300 metri quadrati, disegnata da Cesar Pelli, ai piedi dell'edificio più alto d'Italia, nell'ambito dell' Area Garibaldi-Repubblica, si colloca la prima opera d'arte pubblica permanente, "Egg", realizzata da Alberto Garutti e inaugurata lo scorso 17 novembre, in occasione dell'apertura della sua mostra al PAC di Milano.

Così l'artista illustra la sua opera scultorea:

"Il mio lavoro nella città fa dell’attenzione verso “l’altro” uno dei suoi temi fondativi. Nello spazio urbano le mie opere pubbliche sono caratterizzate da un approccio metodologico ben preciso: scendere dal piedistallo retorico sul quale il sistema dell’arte pone l’artista nel tentativo di scardinare una logica obsoleta secondo la quale l’opera pubblica atterra nello spazio urbano come un oggetto alieno, senza relazioni con il contesto sociale ed urbanistico nel quale si innesta.

A mio modo di vedere solo se “sentita”, partecipata e compresa dai cittadini l’opera può vivere e funzionare nella città. Toccare la sensibilità dei cittadini, dedicare a loro ogni progetto è per me strumentale, parte integrante di un processo che consente all’opera pubblica di funzionare, di mettersi in moto, di avere una vita propria all’interno del tessuto urbano.

E la mia opera per il progetto Porta Nuova Garibaldi  prende forma proprio nel tentativo parallelo di entrare in relazione da un lato con l’architettura stessa che la accoglie, dall’altro con le persone che fruiranno quello spazio: cittadini, passanti, frequentatori casuali o quotidiani.

Il progetto si sviluppa in verticale attraversando l’architettura per quattro livelli, confrontandosi con i limiti imposti dalle esigenze della committenza, dalla specificità dell’architettura e dagli obblighi funzionali dell’edificio.

Ventitré tubi in metallo cromato ottone si allungano attraverso il cavedio vuoto che permette il ricircolo dell’aria dai piani del parcheggio a quelli superiori, mettendo in relazione luoghi e spazi dell’architettura tra loro apparentemente distanti e privi di relazione visiva.

Il sistema di elementi in metallo cromato in ottone, non solo assolve ad una funzione tecnica, pratica e decorativa – è una grande balaustra scultorea che separa i visitatori dal cavedio – ma costruisce all’interno dell’organismo architettonico una nuova mappa, una geografia di suoni che mette inaspettatamente in relazione tra loro punti diversi dell’architettura. Saranno le parole delle persone e i rumori della città a dare vita all’opera e far sì che questa, come un grande strumento musicale nel cuore dell’architettura, possa caricare di nuovo senso uno spazio tecnico dell’edificio.

Attraverso ogni tubo - il materiale è stato scelto pensando alle sue caratteristiche acustiche - è possibile, appoggiando l’orecchio in coincidenza della sua apertura, ascoltare suoni, rumori, parole provenienti da un altro punto dell’edificio, senza sapere quale questo sia o dove questo si trovi. L’opera, come un sistema venoso all’interno della struttura, trasporta i suoni della città e le parole dei cittadini. Il grande vuoto che così attraversa l’architettura diverrà in questo modo un dispositivo di relazione e non di separazione, una cassa di risonanza e di propagazione. Il progetto genererà una sorta di gossip positivo, un passaparola infinito, metafora della forma stessa della città e del sistema dell’informazione contemporaneo.

Sulla pavimentazione nei pressi dell’Opera sarà incisa sulla stessa pietra una breve didascalia per consentire ai cittadini di capire meglio il significato del progetto. Eccone il testo: “Questi tubi collegano tra loro vari luoghi e spazi dell’edificio. Quest’opera è dedicata a chi passando di qui penserà alle voci e ai suoni della città”.

 

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    • Valentina Ieva

      Valentina Ieva

      Architect

      Bari / Italy

      Laureata in Ingegneria edile-architettura, giornalista per professione, web writer per diletto. Amante di architettura, design, fotografia e libri di carta. Dipendente dai social, Instagram e InstaStories su tutti. Affamata di vita, viaggi e storie da scoprire. Qualunque forma d'arte mi affascina da sempre e non posso pensare una vita senza: emozioni forti, immaginazione, buona musica, cucina pugliese, sole e gatti. Per dirla con le parole di Battiato, non potrei vivere senza: ‘un soffio al)

    Area Garibaldi-Repubblica 42

    Area Garibaldi-Repubblica

    Milan / Italy / 2012