Serena Maisto

Painter Mendrisio / Switzerland

0
send a message
Serena Maisto 0
Serena Maisto
Era il 1998 quando Serena Maisto (nata a Mendrisio, Svizzera, nel 1982) dipinse il suo primo quadro quasi per gioco, per rispondere alla richiesta di uno studio di fisioterapia. Appena Serena vide la sua opera appesa alle pareti, provò una strana sensazione, difficile da spiegare. Ma è poi tanto necessario spiegarla? Serena intuì che la sua arte era fatta per i luoghi, per le persone; era un’arte che desiderava essere intimamente legata agli uomini e alle donne che ogni giorno se la trovano di fronte. Un vecchio disco di Sergio Endrigo recitava: la vita, amico, è l’arte dell’incontro. Ecco, questo è il segreto di Serena: il suo lavoro è vivo perché è tessuto d’incontri, perché l’emozione creativa è prima di tutto personale, come in un appuntamento misterioso fra la pittrice e chi acquista i suoi quadri.
Negli anni, ispirandosi all’action painting di Jackson Pollock, Serena Maisto ha sperimentato nuove vie e nuove tecniche. Da qualche anno ama giocare con le luci e le ombre, tracciando le sue linee sulla superficie lucida del plexiglass, sperimentando anche acciaio, alluminio, legno, vetro ed il mondo della scultura luminosa e non. Queste limitazioni – il luogo, la persona, il supporto, la misura o il colore – non riducono la libertà di chi dipinge, ma sono un arricchimento, una continua sfida. La vera libertà artistica, infatti, non è l’assenza di regole, ma riuscire a trovare le regole giuste.
Serena Maisto
Serena Maisto

Era il 1998 quando Serena Maisto (nata a Mendrisio, Svizzera, nel 1982) dipinse il suo primo quadro quasi per gioco, per rispondere alla richiesta di uno studio di fisioterapia. Appena Serena vide la sua opera appesa alle pareti, provò una strana sensazione, difficile da spiegare. Ma è poi tanto necessario spiegarla? Serena intuì che la sua arte era fatta per i luoghi, per le persone; era un’arte che desiderava essere intimamente legata agli uomini e alle donne che ogni giorno se la trovano di fronte. Un vecchio disco di Sergio Endrigo recitava: la vita, amico, è l’arte dell’incontro. Ecco, questo è il segreto di Serena: il suo lavoro è vivo perché è tessuto d’incontri, perché l’emozione creativa è prima di tutto personale, come in un appuntamento misterioso fra la pittrice e chi acquista i suoi quadri. Negli anni, ispirandosi all’action painting di Jackson Pollock, Serena Maisto ha sperimentato nuove vie e nuove tecniche. Da qualche anno ama giocare con le luci e le ombre, tracciando le sue linee sulla superficie lucida del plexiglass, sperimentando anche acciaio, alluminio, legno, vetro ed il mondo della scultura luminosa e non. Queste limitazioni – il luogo, la persona, il supporto, la misura o il colore – non riducono la libertà di chi dipinge, ma sono un arricchimento, una continua sfida. La vera libertà artistica, infatti, non è l’assenza di regole, ma riuscire a trovare le regole giuste.