Città delle Scienze_Un Polo Tecnologico per la città di Parma

International Competition Parma / Italy / 2008

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Il progetto proposto tende a rispettare l’assetto urbanistico predisposto dalla committente, percependone un significato di funzionalità e razionalità nella localizzazione delle opere di urbanizzazione, nonché delle necessità imposte dall’assetto proprietario e dei vincoli imposti dalle emergenze ambientali. Pertanto è stato confermata la configurazione dell’assetto viabilistico nella sua integrità, inserendo un sistema urbanistico unitario che possa garantire una necessaria flessibilità, in relazione ad un intervento complesso come quello di una città delle scienze, dove le destinazioni d’uso e le esigenze possono essere mutevoli e non programmabili totalmente fin dall’inizio. Pertanto il progetto mira a stabilire alcuni punti inamovibili e predefiniti che garantiranno ordine e polarità anche agli eventuali assestamenti futuri del parco scientifico e tecnologico. In particolare la valorizzazione dell’effetto sistema del processo innovativo viene perseguito cercando di concepire il polo tecnologico come una naturale estensione del campus universitario, connettendo le due realtà anche fisicamente con passerelle pedonali in quota per favorire la permeabilità ciclo-pedonale e restituire un rapporto di scala a misura d’uomo. La passerella di collegamento potrà inoltre essere un collegamento privilegiato con la fermata del sistema di trasporto metropolitano. L’unitarietà urbanistica a livello di tessuto è creata da due sottosistemi principali:

Il sistema distributivo che è accentrato intorno ad un asse-passeggiata di collegamento tra i due comparti destinati all’edificazione, segnalato da due elementi verticali (una torre di 18 piani a sud e un elemento verticale di 8 piani a nord) che oltre a scandire ritmo e si pongono come teste del sistema e quinte di sfondo alla passeggiata nelle due direzioni di percorrenza. Inoltre la valenza della verticalità in un contesto costruito piuttosto orizzontale denota la volontà di creare landmark simbolici e riconoscibili a livello paesaggistico;

l’utilizzo di corpi edilizi con impianti tipologici semplici ma aggregati in sistemi articolati che tendono a creare scenari differenziati all’interno dell’area di insediamento (micro sistemi urbanistici). Questa strategia è stata suggerita da un lato dall’analisi dei tessuti immediatamente contermini il lotto in cui prevale una disposizione di corpi con impianti planimetrici piuttosto elementari che sono stati aggregati in altrettanti micro-sistemi; ciò favorirà l’armonica integrazione con il costruito preesistente. Dall’altro lato l’utilizzo di volumetrie semplici favorisce la sostenibilità ambientale e il contenimento delle dispersioni energetiche; ciò non va comunque inteso come limite alla ricchezza architettonica dell’intervento.

Tema architettonico ricorrente nel progetto è il margine, sia esso urbanistico (piazza, fabbricati intorno allo specchio d’acqua), sia esso architettonico in senso stretto (corti, ecc.). L’unitarietà funzionale è garantita dalla multi-dislocazione diffusa di attività che avranno utenze diversificate. Le maggiori funzioni distribuite saranno quelle di ristorazione e servizi di base che garantiranno la vivibilità quotidiana e i servizi base per la vita di un quartiere urbano. Molto importanti saranno le funzioni che integreranno e qualificheranno quelle già esistenti nel campus universitario, quali una modernissima biblioteca-mediateca posta nella piazza centrale, simbolo della centralità della cultura nell’ambito scientifico, dove avviare una raccolta delle maggiori pubblicazioni inerenti tecnologia e ricerche nel campo dell’innovazione (anche nell’ottica di una divulgazione-promozione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche), nonché luoghi di alta formazione post-universitaria e laboratori di ricerca. La presenza degli studenti universitari sarà fondamentale nella vivacità della città delle scienze, che deve essere pensata come un laboratorio di idee in continuo movimento. La torre sud concentrerà le attività di servizio alle imprese, i centri di elaborazione dati, gli uffici di partner pubblici, sedi per l’alta formazione, un ristorante self-service e un ristorante esclusivo e panoramico in sommità per le colazioni di lavoro più importanti e di rappresentanza. Le attività prevalenti riguardano le attività pre-produttive e di produzione a carattere sperimentale ad alto contenuto tecnologico.Inoltre sorgeranno un Technology Village per ragazzi, un luogo di attrazione ludico-istruttivo che potrebbe attirare un utenza particolarmente importante da indirizzare alla formazione tecnologica, nonché locali espositivi, vere e proprie oasi dove sperimentare innovazione a 360°, vetrine di richiamo culturali-promozionali dove le aziende si presenteranno ai visitatori e ai clienti creando occasioni frequenti di attrazione (show room integrati a lounge-bar e aperitivi per esempio). Pertanto il polo avrà una vita potenzialmente espandibile anche alle ore serali; fondamentale sarà il modello di gestione del polo tecnologico che dovrà basarsi su un’amministrazione particolarmente dinamica, volta all’organizzazione di eventi che possano integrarsi alle attività scientifiche.

Caratteristica importante del progetto riguarda poi la mobilità in auto all’interno del polo tecnologico che avverrà sostanzialmente al di fuori dei vari ambiti edificati, a cui si potrà accedere solo lungo i perimetri esterni, dove sono stati collocati anche i parcheggi a raso. Sono inoltre previsti tre parcheggi ad un piano interrato per rispondere ad esigenze connesse ai fabbricati con consistenti volumetrie. L’intero parco tecnologico è pensato per essere vissuto a piedi o in bicicletta.L’elemento territoriale maggiormente evidente è stato riscontrato nella tessitura dei campi coltivati che creano una caratteristica immagine a scacchiera irregolare. Esso viene tradotto in architettura ricoprendo le coperture piane con giardini pensili accessibili, che oltre a caratterizzarne l’aspetto architettonico avranno un beneficio termico notevole isolando l’involucro in maniera ottimale in uno dei punti deboli dell’edificio, e permettendo un rilascio maggiormente rallentato delle acque meteoriche che potranno così essere raccolte in serbatoi interrati ed essere riutilizzate per i sistemi di irrigazione e per gli sciacquoni dei bagni, nonché una volta filtrate utilizzate per alcuni cicli di produzione.
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    Project details
    • Year 2008
    • Status Competition works
    • Type Adaptive reuse of industrial sites / Landscape/territorial planning / Business Centers / Factories / Research Centres/Labs / Showrooms/Shops / Restaurants
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