Riqualificazione “Casa di riposo per anziani – Pio IX | ANTONIO RESSA

Concorso nazionale di progettazione - Terzo classificato Senigallia / Italy / 2011

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Il progetto, come richiesto dal bando di concorso, è volto essenzialmente alla soluzione delle problematiche di riorganizzazione degli spazi interni e di riqualificazione delle aree esterne del complesso della casa di riposo per anziani PIO IX. L’idea del progetto muove dalla riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi cucina, lavanderia e laboratorio di manutenzione esistenti e li ricolloca in un nuovo edificio, in cui queste funzioni vengono ubicate ai vari livelli. La sistemazione degli spazi esterni, con riqualificazione delle aree esistenti, mira alla riorganizzazione gerarchica dei percorsi e degli spazi di sosta, stabilendo con precisione l’uso (pedonale o carrabile) dei percorsi ed individuando puntualmente parcheggi distinti per il personale di servizio, per gli accompagnatori e per i clienti della cantina. Questi obiettivi, prioritari per il progetto, vengono conciliati con la più ampia conservazione possibile dell’esistente: preesistenze storico-architettoniche, caratteri morfologici e stilistici, essenze arboree, usi ed abitudini degli ospiti e dei gestori del complesso della casa di riposo per anziani. Dalla lettura delle mappe storiche si evince come l’area individuata per il nuovo padiglione servizi in passato fosse già occupata da costruzioni che si addossavano al bastione inglobando la cinta muraria, così come oggi accade per il padiglione lungo viale Leopardi. Il nuovo edificio, paradossalmente, riporta il tópos ad una condizione più somigliante a quella originaria: si offre come elemento di ricomposizione della sagoma del bastione – ora parzialmente alterata a causa della mancanza di un tratto delle mura – essendo stato posizionato con il lato lungo coincidente con il tratto di mura urbiche mancanti. Si conserva inoltre la connotazione della città murata, caratterizzata dalla presenza degli edifici all’interno delle mura urbiche, evitando di costruire al di fuori della cinta muraria. Il nuovo padiglione servizi delimita a sud-est il piazzale centrale inserendo una nuova cortina edilizia che conferisce carattere e qualità anche allo spazio aperto su cui prospetta, trasformandolo in una vera e propria corte (corte centrale). I caratteri morfologici sono presi in prestito dalla tradizione costruttiva locale: edificio a blocco con coperture a falde, senza aggetti e/o rientranze che possano in qualche modo denunciare la struttura portante in conglomerato cementizio armato. I caratteri stilistici sono desunti dagli edifici a cui il nuovo volume si aggiunge: abbiamo scelto di disegnare i vuoti murari con aperture della stessa forma di quelle esistenti; sul prospetto nord-ovest le bucature sono distanziate con lo stesso interasse di quelle dell’edificio esistente, cosi da armonizzare al massimo il nuovo edificio nel contesto, conservando lo stesso ritmo della partizione della facciata. Volendo delimitare l’area di raccolta senza contraddire il principio di non costruire all’esterno della cinta muraria, il progetto propone due quinte verdi costituite da due siepi semicircolari realizzate con essenze arbustive autoctone che, pur nascondendo la vista dei cassonetti, sono allo stesso tempo attraversabili e consentono all’autocarro che effettua la raccolta di prelevare agevolmente i rifiuti. Due siepi a forma di semicerchio alte quanto basta per occultare la vista dei cassonetti che racchiudono al loro interno, nascondendone la vista dal piazzale: l’autocarro incaricato della raccolta entra nei due semicerchi da un lato, raccoglie i rifiuti ed esce dalla parte opposta, senza intralciare la normale circolazione veicolare durante la sosta tecnica. Il criterio generale a cui il progetto di sistemazione esterna è improntato è quello di separare al massimo all’interno del complesso i percorsi dei i vari fruitori: personale, visitatori, clienti della cantina, accompagnatori, ecc., individuando, per ciascuna tipologia di utente un percorso diverso, segnalato e differenziato, così da garantire ai pedoni di camminare in assoluta sicurezza e tranquillità. Alcuni tratti delle mura saranno attrezzati con una struttura in legno lamellare che svolgerà una duplice funzione: ad ovest sorreggerà esili tende parasole (vele attrezzate), mentre a sud svolgerà funzione di supporto per essenze rampicanti (pergola attrezzata). Per preservare la struttura in legno lamellare dall’acqua del piazzale, i montanti – fisicamente isolati dal terreno – poggiano su attacchi semicircolari in acciaio, con una decisa connotazione figurativa. Le varie tipologie di arredi rappresentate negli elaborati di progetto indicano la versatilità di questi spazi, che possono essere arredati in maniera diversa e secondo diverse esigenze. Il progetto mira a riportare vita in quest’area, attrezzando spazi per la sosta e la conversazione degli ospiti: qui possono giocare a carte, leggere il giornale al fresco, gustare un tè all’aperto, ricevere parenti ed amici su comodi divani davanti a tavolini da tè. In quest’area si realizza anche l’interazione richiesta dal bando tra la casa di riposo e la città: gli spazi espositivi per mostre estemporanee di pittura, scultura, artigianato, divengono l’occasione per portare i cittadini all’interno della casa di riposo, favorendo lo scambio sociale tra gli ospiti della casa per anziani e i visitatori esterni. Ulteriore occasione di incontro tra l’esterno (cittadini ed associazioni) e la casa di riposo (ospiti) potrebbe essere l’organizzazione di mostre-mercato dei prodotti agricoli della fondazione e/o dell’attività vinicola della cantina, organizzate in questi spazi contornati da uno scenario unico e suggestivo. Le “vele attrezzate” e “la pergola attrezzata” sono, inoltre, il luogo adatto per esporre quadri o oggetti di artigianato realizzati dagli ospiti della casa. Il giardino su via Leopardi viene reinventato – senza rimuovere le essenze arboree esistenti – trasformandolo in area per “ortoterapia”, un giardino che potrà essere coltivato dagli ospiti della casa albergo e della casa di riposo: nella cura e manutenzione dell’orto essi trovano un’occupazione gratificante e soddisfacente, sentendosi utili ed impegnati a raggiungere un obiettivo concreto, a contatto con la natura. Gli orti, di piccola dimensione, sono delimitati da filari di viti disposti ortogonalmente al padiglione F, in asse con le finestre. Questa geometria ordinata del verde individua tante piccole zolle di terra, tanti piccoli orti, ognuno di essi potrà essere affidato ad un anziano anche se, ovviamente, il personale di servizio fornirà l’assistenza necessaria per i lavori più pesanti e non agevoli per gli “improvvisati contadini”. I filari di viti sono un “rimando” non casuale all’attività della cantina, in quanto nell’ortoterapia si potrebbe sperimentare la coltivazione di nuovi vitigni e/o nuovi innesti da produrre successivamente in larga scala nei terreni della fondazione.
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    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Nursing homes, rehabilitation centres
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