I luoghi dell'effimero: spazi temporanei a proiezione stabile | Maria Petralia

Acireale / Italy / 2013

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Cittadina dalla forte caratterizzazione Barocca, Acireale è nota ai molti principalmente come la città del Carnevale, ignorando invece una presenza architettonica di particolare pregio, dove la pietra lavica, modellata dagli scalpellini locali, diventa protagonista. E pure, il rapporto Barocco-Carnevale è molto forte: le numerose forme apotropaiche che riempiono i palazzi gentilizi, sono state nel tempo riprese dall’arte carnevalesca in particolare per la realizzazione dei carri allegorici grotteschi che, ogni anno, sfilano per le strade cittadine, attirando migliaia di persone da ogni parte d’Italia. L’occasione progettuale legata a questa tesi, è stata dunque sfruttata per cercare di dare alla cittadina l’opportunità di creare un piccolo sviluppo economico passando attraverso la valorizzazione del suo patrimonio architettonico e il potenziamento della manifestazione carnevalesca, anche attraverso la realizzazione di un grande parco tematico dove far vivere tutto l’anno l’effimero carnevale. La tesi quindi si è sviluppata partendo da due analisi: la prima, un rilievo dettagliato di tutti gli elementi barocchi presenti nei palazzi, quali portali, chiave a mascherone, cagnoli, cornici e doccioni nonché lo stato delle strade-viuzze dove questi sono ubicati; la seconda invece su quella che è stata l’evoluzione del carnevale dalla presunta origine ai giorni nostri, sia dal punto di vista dei soggetti rappresentati che nelle tecniche di rappresentazione nonché sul percorso che i carri compiono per raggiungere, dal laboratorio di produzione, il circuito cittadino. Si è evidenziato come nel primo caso vi sia la mancanza di cura degli edifici: molto spesso le corti vengono utilizzati come parcheggio per i residenti e una parte delle strade dove questi sono collocati sono sprovvisti di illuminazione. Non vi è una mappa che li localizzi sul territorio, tanto meno percorsi segnalati ai visitatori. Per quel che concerne il carnevale, è invece emerso come questa potenzialità non venga sfruttata a pieno, ma diventa un’attività limitata alla durata della manifestazione stessa. Vi è una diminuzione crescente di maestranze nel campo della carta pesta, i laboratori sono fatiscenti e il lungo percorso che li congiunge al circuito cittadino è privo di spazi di sosta o aree attrezzate e questo comporta la completa concentrazione dei visitatori all’interno del centro abitato con grandi problemi di circolazione. Cercando di dare risposte alle problematiche emerse, si è dato vita ad un progetto molto corposo con l’intento di valorizzare sia il patrimonio architettonico e culturale, attraverso la realizzazione di percorsi barocchi segnalati con apposite tabelle e l’istituzione di punti d’informazione per i visitatori, facendo diventare i vicoli e le corti spazi per esposizioni temporanee, sia dell’evento carnevalesco attraverso la promozione dell’arte della carta pesta, la riqualificazione del percorso laboratorio-circuito cittadino, della viabilità urbana, la realizzazione di un grande parco tematico che inglobi i laboratori e che premetta al carnevale di vivere durante tutto l’anno. E proprio il parco costituisce l’intervento più importante all’interno del progetto. Situato tra la via Lazzaretto, via Jacopone da Todi sino al Collegio Pennisi, palazzo ottocentesco di grande valenza storica, il parco ingloba, riprogettandola, l’attuale cittadella del carnevale. Esso risulta divisa in otto “stanze”, le quali ospitano funzioni e specie vegetali diverse. La prima stanza, accoglie i laboratori: pensati come edifici semi ipogei sul lato che guarda il parco ricoperti da una grande collina artificiale, si mostrano con la tutta la loro imponenza sul lato rivolto verso la strada. Costituiti da sette cellule ospitano i laboratori per le attività didattiche (scuola cartapesta, sviluppo programmi didattici per i bambini) e i laboratori per la produzione dei carri allegorici. Le facciate sono rivestite da elementi in bambù sorretti da una sottostruttura metallica, mentre le coperture collegate tra loro, attraverso un sistema di passerelle che, diventano astrazione di rami d’alberi, diventano grandi terrazze panoramiche, ovvero, veri e propri spazi polifunzionali dove effettuare mostre o rappresentazioni di diverso genere all’aperto. Laboratori e parco sono messi in comunicazione da due tunnel che attraversano la grande collina artificiale. La seconda stanza che funge da filtro rispetto alla strada è costituita da alti elementi di legno che insieme al Populus Alba creano giochi di vuoti e pieni. A seguire, troviamo la stanza delle linee morbide, caratterizzata dalla presenza di arbusti che vanno a creare diversi giochi di colori e odori. Un piccolo specchio d’acqua taglia in due la quarta stanza: da un lato la collina a terrazzamenti dove è prevista la presenza di salici piangenti, dall’altra invece una grande piazza urbana. Filari di alberi scandiscono il ritmo di fasce di asfalto colorato. Inoltre slanciati verso l’alto, alberi in acciaio, alternano l’artificio e la natura e al tempo stesso le foglie traforate creano un suggestivo gioco di ombre. A queste stanze, dove il verde ha un ruolo predominante, ne fa seguito una arida e dai colori caldi, separata da elementi di vegetazione a lastre traforate: è la stanza storica, che accoglie al suo interno un piccolo museo dove è possibile la consultazione di documenti, foto e video delle manifestazioni carnevalesche del passato. È la stanza a zolle, dove le diverse altezze delle stesse, con la collocazione di diverse specie di cactacee, diventa filtro e attesa dell’ultima stanza. Sulle sue pareti inoltre, troviamo incisi gli albi dei carri vincitori delle varie manifestazioni carnevalesche. Posta nella parte finale del parco, è la zona del verde fitto, ovvero del bosco. Mistero non è, anzi luogo di scoperta e di svago. Sotto gli enormi alberi vi sono collocati diversi playgrounds. Un percorso con piccoli ponti a dorsi dividono il bosco in due parti ma la divisione è solo per la diversificazione delle specie vegetali. La settima ed ultima stanza, è costituita da un piccolo frutteto. Sparse nelle diverse stanze, vi sono delle piccole folies stile pop-up all’interno delle quali trovano spazio la fondazione del carnevale, un bar-caffetteria, un piccolo museo, due book shop ed i servizi igienici.
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    Cittadina dalla forte caratterizzazione Barocca, Acireale è nota ai molti principalmente come la città del Carnevale, ignorando invece una presenza architettonica di particolare pregio, dove la pietra lavica, modellata dagli scalpellini locali, diventa protagonista. E pure, il rapporto Barocco-Carnevale è molto forte: le numerose forme apotropaiche che riempiono i palazzi gentilizi, sono state nel tempo riprese dall’arte carnevalesca in particolare per la realizzazione dei carri allegorici...

    Project details
    • Year 2013
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Research Centres/Labs
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