RESTAURO E CONSOLIDAMENTO CAMPANILE | ALDO ANTONIO BRUNO

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RELAZIONE DI PROGETTO


 


 


DESCRIZIONE DEL CAMPANILE


 


Il campanile annesso alla chiesa S. Maria delle Grazie, il cui sacrato è il fulcro della vita sociale della comunità locale, è collocato nella piazza centrale del centro abitato della frazione Capriglia di Pellezzano in provincia di Salerno.


Ergendosi in una zona piuttosto alta, tale struttura è visibile anche a distanza ed assurge a simbolo del piccolo centro.


E’ alto circa 38 metri, ha una pianta quadrangolare, con gli ultimi due impalcati a pianta poligonale ed una cupoletta terminale a forma di pera.


La parte basamentale alta m. 11,20 con una prima parte in intonaco grigio, semplicemente fratazzato, ed una seconda trattata ad intonaco color rosso-mattone con, superiormente, grosse bugne rettangolari.


Un cornicione in pietra grigia disegna il limite di questo primo impalcato esterno.


A questo basamento si sovrappongono quattro impalcati superiori con una cupoletta terminale.


Il primo ordine, impostato su pianta quadrata, è  definito lateralmente da due lesene in stucco, sormontate da capitelli tuscanici e da una finta trabeazione arricchita con metope e triglifi come da tradizione risalente ai primi interventi neoclassici.


Nella parte centrale del prospetto Sud, contiguo alla chiesa, vi è un’apertura con arco a tutto sesto con paraste laterali, sormontata da un orologio con cornice a foglie di alloro che si raccordano alle due paraste.


Le superfici piene sono rivestite da intonaco rosso, trattato a finti mattoni.


 Questo impalcato, in origine, aveva grosse aperture ad archi che sono state chiuse in prosieguo di tempo, quando il campanile fu oggetto di un intervento architettonico di scuola vanvitelliana.


Un cornicione poco aggettante costituisce, poi, la linea di demarcazione con il secondo ordine.


Quest’ordine posto alla quota (+ 18,15) impostato anch’esso su pianta quadrata, ha spigoli arrotondati come a predisporre, armonizzandosi, il passaggio all’impalcato superiore a pianta ottagonale. Tale ordine è rastremato rispetto a quello inferiore ed ha su


tutti e quattro i lati aperture con archi a tutto sesto, sottolineate da  cornici in stucco con in chiave una conchiglia.


 Tale soluzione decorativa è una chiara reminiscenza tardo-barocca.


Il cornicione che separa dal terzo ordine è un po’ più aggettante in modo da armonizzarsi con il plasticismo, ancora fortemente barocco, delle volute sovrastati.


Quest’ordine si imposta su pianta ottagonale e presenta la stessa soluzione nelle aperture dell’ordine inferiore alle quali si allineano con bugne, questa volta, molto marcate.


Ai lati delle aperture vi sono volute di raccordo.


Il quarto ordine a quota (+28,80), anch’esso impostato su pianta ottagonale, presenta, sui quattro lati aperture ovoidali e volute di raccordo simili a quelle sottostanti, ma più piccole.


Infine, a completamento, vi è una cupoletta impostata su pianta ottagonale a forma di pera, ricoperta da piccole piastrelle maiolicate in ceramica vietrese, come da tradizione locale.


Nelle arcate del secondo e terzo ordine vi sono due coppie di campane, quella più grande, al centro del secondo impalcato, e quella un po’ più piccola, al terzo.


Il numero complessivo delle campane è di otto, tutte elettrificate e non in movimento.


Le campane sono otto, tutte elettrificate ma non sono  in movimento.


 


I MATERIALI 


 


La struttura del campanile in muratura portante in pietra calcarea di media granulometria, è rivestita all’esterno da intonaci e da stucchi ed, all’interno, da intonaco fratazzato  con esclusione delle pietre degli arconi del primo impalcato.


Tutte le cornici aggettanti degli impalcati sono ricoperte superiormente, da un uno strato di lavagna per l’agevole deflusso delle acque piovane. L’accesso alla cella campanaria è assicurato, poi, da una scala in ferro che di recente ha sostituito la preesistente in legno.


La scala è costituita da due  scatolari rettangolari che si ancorano nelle murature e sorreggono gli scalini ed i ballatoi. Due i solai degli impalcati, il primo a quota (+18,15), in ferro e laterizzi, ed il secondo, in ferro a quota (+26,35).


In origine gli impalcati erano in legno ad esclusione del primo che era sorretto da una volta in pietra a botte.


 


STATO DI CONSERVAZIONE


Il campanile presenta in generale seri processi di degrado che interessano soprattutto i paramenti decorativi come i cornicioni, le volute, le paraste e gli intonaci. Questo degrado è presente in modo particolare sui lati nord ed ovest perché più esposti alle intemperie. Tale degrado è tutt’ora in atto così che possono sempre verificarsi distacchi di materiali che precipitano sulla chiesa, e sulla piazza, per cui è urgente intervenire per la messa in sicurezza della struttura.


 


Quasi tutti i cornicioni presentano, poi, parti mancanti e defradate in fase di distacco.


Varie ne sono le motivazioni : in primis, la cattiva posa in opera dei materiali ascrivibile agli interventi più recenti, poi la mancanza di manutenzione.


Particolare rilevanza in negativo assume, pure, la diffusa  vegetazione, riguardante  soprattutto la cupoletta. Le radici provocano la frattura dei materiali con conseguenti infiltrazioni di acqua piovana.


Svolgono la loro parte anche la presenza copiosa di colombi che vi trovano rifugio.


Così è anche per il guano dei piccioni che, sciogliendosi con la pioggia, contribuisce a  causare il deterioramento del monumento.


Infatti, la componente acida del percolato scioglie il carbonato di calcio presente negli intonaci e nelle pietre danneggiandoli.


Il composto organico, a reazione acida, costituisce, poi, la condizione ideale per la moltiplicazione di organismi microscopici, quali muffe e funghi, che ricoprono le superfici e favoriscono, a loro volta, la crescita e la proliferazione della vegetazione.


La percolazione generalizzata di acqua sui prospetti esterni è causa, infine, del dilavamento degli intonaci e delle malte. Sono chiaramente visibili gli interventi di consolidamento e manomissione nelle strutture, avvenuti nel tempo anche a causa di eventi sismici e ne sono prova le catene in ferro poste al terzo e quarto impalcato e la chiusura delle aperture del secondo impalcato.


 


STRUTTURE E QUADRO FESSURATIVO


 


Analizzando i disegni di rilievo, è possibile rilevare che i danni alle strutture hanno interessato soprattutto al terzo e quarto impalcato con lesioni gravi alle murature ad andamento verticale e nelle chiavi di volta delle aperture.


La causa principale delle fessurazioni è ascrivibile alla mancanza dei diaframmi orizzontali degli impalcati  che, in minima parte, è stata sostituita dalla scala in ferro, ancorata nella struttura muraria.


Sono gravi le lesioni presenti lungo il contorno degli arcate murate del primo impalcato in quanto le nuove murature non sono state idoneamente ammorsate in quelle preesistenti.


Altro fattore che ha influenzato il quadro fessurativo è  dato dalla diversa geometria degli ultimi due impalcati  che da pianta quadrata diventano ottagonali costituendo, tra l’altro, anche la sopraelevazione del campanile avvenuta nel 700.


 


CONSOLIDAMENTO DELLE STRUTTURE


Le opere di consolidamento sono tese a migliorare la resistenza delle strutture anche in caso di sisma, ed a tal fine, è stata predisposta una verifica statica.


Gli interventi previsti sono stati predisposti in due direzioni principali; la prima, nel ripristinare adeguatamente i solai degli impalcati e la seconda, nell’assicurare la continuità strutturale verticale degli ultimi impalcati alle strutture murarie  sottostanti del campanile.


Si è intervenuti, poi, sulle lesioni delle murature e delle volte progettando idonei interventi di consolidamento con perforazioni armate.


Per rendere continuità strutturale agli impalcati Tutto questo verrà predisposto un placcaggio interno diffuso con rete in fibra naturale di basalto e acciaio inox e geomalta  certificata EN 998 a base di pura calce idraulica naturale NHL 3.5 che parte dal secondo impalcato quota +11.25  e termina all’ultimo quota +32.65 esclusa la cupoletta.


In particolare è prevista la ripresa dei cornicioni degradati con l’isolamento degli interpiani esterni con una ricorrenza in pietra di ardesia con gocciolatoi.


Per quanto riguarda la cupoletta terminale sarà necessario rimuovere tutto il manto superficiale in ceramica degradato e dissestato con il recupero di pochi pezzi riutilizzabili e ricostruire l’estradosso con idonea malta  per la posa delle nuove ceramiche.


E prevista la ricostruzione dei solai in con strutture in ferro, lamiera grecata con rete e massetto con pavimentazione in cotto.


L’ancoraggio delle strutture in ferro  nelle murature è di tipo puntuale.


Gli ultimi solai, invece,  sono totalmente in ferro con un piano orizzontale che sarà realizzato con rete poggiante sulle putrelle.


Quanto all’impalcato posto alla quota (+18,15), c’è da dire che è l’unico solaio, esistente, composto com’è da tre travi IPE 200 e laterizi e su di esso poggia un impalcato con strutture in ferro per reggere la campana centrale.


Questo solaio, non essendo possibile dotarlo di cordolo in calcestruzzo armato, è stato rafforzato con due IPE 200, incastrate nelle muratura e disposte in modo ortogonale rispetto a quelle esistenti, aderenti alle murature  mediante l’aggiunta di altre putrelle intermedie, atte ad aumentare la resistenza sul piano orizzontale. Si procederà, quindi, per migliorare la tenuta, con iniezioni di cemento nelle murature all’altezza degli incastri delle putrelle già esistenti.


La struttura della cupoletta terminale sarà riconfigurata nella sua decorazione superficiale in ceramica come in origine.


 


RESTAURO ARCHITETTONICO


 


Dopo  aver installato il cantiere con le impalcature esterne, per prima cosa si provvederà alla disinfestazione della struttura soprattutto al suo interno causa la presenza di guano di colombi.


Passando, poi, all’interno, si provvederà a demolire la scala in ferro ed ad aprire il vano dell’ingresso esterno originario del campanile insieme ai resti di travi in legno degli originari solai e questo sarà fatto partendo dall’alto. A questo punto, dopo un modesto scavo a piano terra alla quota (+020), si provvederà a realizzare il primo solaio, in ferro e lamiera grecata.


Su questo solaio poggeranno le impalcature interne con scale distanti cm 20 dai muri perimetrali e con al di sotto, i piani di lavoro a distanza  di cm. 150 dai solai degli impalcati.


Si provvederà, così, a spicconare le parti di intonaco residuo e si inizierà a costruire i solai dei vari impalcati composti da putrelle, lamiera grecata e calcestruzzo con rete elettrosaldata. Poi, si passerà a realizzare l’intonaco interno dopo un rinsaffo  con malta secca, resistente ai solfati, a base di calce idraulica naturale e sabbie calcaree classificate. L’intonaco sarà del tipo macroporoso con malta secca idrofugata, resistente ai solfati, a base di calce idraulica naturale, polvere di marmo e di sabbie calcaree classificate, mentre la finitura sarà costituita da calce idraulica naturale e da sabbie classificate.


L’impianto elettrico e quello della elettrificazione delle campane completeranno gli interni.


Passando agli esterni, c’è subito da dire che, dopo la demolizione degli intonaci e delle parti degradate, si provvederà a rilevare le forme delle cornici degli impalcati da ricostruire.


Si passerà, poi, a realizzare l’intonaco esterno dopo il rinzaffo simile a quello previsto per le murature interne, con malta secca a base di calce idraulica naturale, polvere di marmo e sabbia calcarea classificata.


A completamento il fissativo di finitura, composto da speciali resine acrisiliconiche e la pitturazione di colore rosso-mattone composta da speciali leganti siliconici all’acqua, con traspirabilità ed idropellenza.


Per i cornicioni da ripristinare si adopereranno casseri in polistirolo, predisposti secondo le sagome delle cornici, nei quali, poi, finirà il getto di malta bicomponente con fibra rinforzata con azione pozzolanica ad elevata duttilità.


Ad avvenuta presa di tale malta, saranno smontati i casseri e successivamente, si realizzerà  l’intonaco di colore bianco, simile a quello interno, con pitturazione di colore bianco ottenuta mediante una soluzione di fissativo, composta di speciali resine acrilosiliconiche con pitturazione finale composta da speciali leganti siliconici all’acqua con traspirabilità ed idropellenza.


Sopra i cornicioni vi sarà una lastra di pietra di ardesia nera di cm 20x3, lucida, con  fronte bisellato + gocciolatoio sporgente  di 10 cm  e con gocciolatoi per allontanare le acque piovane.      


Quanto poi alle cornici da ricostruire in modo tradizionale, si provvederà a  ringrossare la muratura in aggetto su cui verrà disposto il rinzaffo con l’intonaco a base di malta secca, di calce idraulica naturale, polvere di marmo e sabbie calcaree classificate con  la  finitura idrofugata, composta da calce idraulica naturale e da sabbie classificate ed, infine, la pitturazione in bianco, composta da  speciali leganti siliconici all’acqua con traspirabilità ed idropellenza.


Passando agli interventi interni, si è provveduto, nel progetto, ad integrare la struttura in ferro che regge la seconda campana a quota (+26,35) con altre putrelle.


Si passerà, poi, alla posa degli elementi della scala interna in ferro e della rete sui pianerottoli. A protezione dei vuoti delle aperture e di quelli dei solai di arrivo delle scale saranno quindi, montate idonee balaustre in ferro.


C’è da precisare che questi elementi in ferro non saranno composti in loco ma soltanto montati, in quanto saranno realizzati in fabbrica.


La scala inclinata ha uno sviluppo verticale di ml. 32,62 e larghezza  pari a ml. 0,60.


Essa sarà realizzata icon una struttura portante verticale con sviluppo a singole rampe rettilinee, senza colonne, ma fissate alla muratura, con cosciali longitudinali in “ Tub. 100x50” e supporto-gradini a


“L 100x8”. I gradini sono in lamiera mandorlata presso piegata avente sp. 3+2mm.


La ringhiera sarà costituita  con tubolari orizzontali e piantoni verticali in “ Tub. 30x30”, il  corrimano in “Tub. Diam. 42mm.” ed il corrente orizzontale in “ Tub, diam. 22mm”.


La finitura sarà realizzata in bagno di zinco integrale a caldo con caratteristiche di base secondo norme UNI EN 1461 del 09.99 ( 70 micron di spessore).


Una ulteriore finitura sarà, infine, data da uno strato successivo di sabbiatura della zincatura con  copertura di vernici a polveri essiccate a forno in colore RAL 9006 (grigio alluminio).


L’assemblaggio in cantiere è previsto con bulloneria elettrozincata classe 8.8 e tasselli ad espansione meccanica o chimica Hilti “HS”.


Per raggiungere gli ultimi due impalcati sarà predisposta una scala verticale a pioli, costituita da montanti angolari 60x60x8, fissati alle putrelle dei solai con pioli orizzontali in tubo 22,6x3 con protezione anticaduta ottenuta con ferri piatti 50x4 calendrato.


La finitura e l’assemblaggio saranno realizzati in analogia alla scala verticale. Passando al livello interno, all’altezza dell’orologio  da torre, c’è da dire che è stato previsto un ampio solaio per consentire i lavori di manutenzione.


A livello dell’uscita dal campanile, per accedere al sottotetto della chiesa è stata prevista una passerella di collegamento in ferro, in quanto il solaio in calcestruzzo, realizzato in precedenza tra le due strutture dovrà essere demolito per evitare il martellamento e rendere libero il campanile.


Infissi in legno di castagno saranno posti al piano terra e interesseranno l’ingresso esterno e quello dalla chiesa, mentre altri due saranno quelli lungo il campanile e il sottotetto-chiesa.


I solai degli impalcati in ferro sono previsti in lamiera grecata e calcestruzzo con rete  e cotto artigianale 20x20 di finitura, mentre


quello al piano terra, invece, sarà in  pietra calcarea bianca a correre di cm 30x3, con calpestio bocciardato e perimetro scheggiato.


I solai degli ultimi due impalcati e quello della seconda campana saranno realizzati con  putrelle e rete.


Oltre al nuovo impianto di elettrificazione delle campane, sono stati previsti il restauro e  la pulizia delle campane con l’illuminazione interna,


Quanto, poi, a quella esterna, sono stati previsti fari posti sulla copertura della chiesa in modo da rendere visibile dal basso questa imponente struttura tutta protesa verso l’alto.


 


ELETTRIFICAZIONE DELLE CAMPANE


 


Il nuovo sistema di elettrificazione delle campane prevede che 6 di esse saranno a slancio e 2 a rintocchi.


Dopo una accurata spazzolatura e rimozione delle parti in disuso si provvederà ad installare le incastellature con i ceppi motorizzati, 6 battagli  e quanto necessario per il corretto funzionamento.


Sono previsti 6 motori elettrici con dispositivi automatici per l’arresto delle campane  e per l’eliminazione degli stratocchi.


Inoltre vi sarà una cabina generale con quadro comando e con  centrale computerizzata  da collocare a piano terra.


All’interno della cella centrale del campanile, dove vi è la campana grande, vi sarà allocato un diffusore omnidirezionale  a “fungo”, non visibile dall’esterno.


Si è prevista, inoltre, la sostituzione  dell’orologio da torre in plexiglas completo di servomotore sul prospetto Sud che guarda la piazza principale dell’abitato.


Infine per allontanare la presenza dei piccioni, è stato previsto un diffusore acustico con emissione di suoni da predatori.


 


IMPIANTO ELETTRICO E DI ILLUMINAZIONE


 


L’impianto elettrico è suddiviso in riferimento alla tipologia impiantistica  che è stata adoperata.


In particolare esso comprende:


 


Impianto elettrico di alimentazione del complesso;


Impianto di illuminazione delle scale con comando a sensore di presenza;


 


 


Impianto di illuminazione notturna con scenario programmabile e luci colorate piano per piano, del tipo a LED RGB. La diffusione della luce verso l’esterno è del tipo indiretto dopo riflessione sulle pareti interne;


Impianto di illuminazione notturna delle facciate esterne con proiettori LED del tipo RGB. I proiettori saranno orientati in modo da non superare il tetto del campanile e, quindi, ridurre l’inquinamento luminoso;


Impianto programmabile e telegestibile per realizzare gli scenari delle luci interne ed esterne per ottenere la variabilità degli scenari a seconda delle esigenze richieste.


        Notevole la visibilità dall’esterno;


 


Predisposizione elettrica per la gestione dell’impianto delle campane;


 


Impianto di amplificazione;


 


 


 


 


 

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    Project details
    • Year 2013
    • Client PRIVATO
    • Status Current works
    • Type Restoration of Works of Art
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