IMMAGINI DI GAIRO VECCHIO | Roberto Bordicchia

Gairo / Italy / 1983

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Il villaggio, in seguito alla frana del 1951, è ormai completamente disabitato dal 1963. E' un importante esempio di archeologia riguardante gli insediamenti abitativi dell'alta Ogliastra degli anni 50. Poichè l'abitato è stato abbandonato in pochi anni, possiamo studiare le antiche tipologie rimaste "congelate" al 1951. Esse sono tutte originate dall'antica casa monocellulare direttamente derivata dalla dimora temporanea dei pastori. Essa era costituita da un unico ambiente, con la sola apertura della porta. Al centro ave-va il focolare " su fogile ". Secondo V. Mossa " la dimora unicellulare a pianta rettangolare rappresenta in Sarde-gna una forma di adattamento, che ha profonde radici nell'angustia della casa e della capanna nuragica. Affermatasi nei monti e negli altipiani molto più tardi rispetto alle pianure meridionali, essa lentamente si sviluppa in altezza, anziché in estensione, come logica conseguenza della natura del suolo, e come del resto i nuraghi con le celle sovrapposte suggerivano " Normalmente l'ingresso principale è nella stanza più bassa dell'abitazione ed è rappre-sentata dalla "cogina" o da "su basciu" ( il magazzino). La cucina aveva il suo "fogili" ricavato nella roccia viva, generalmente quadrato cm 60 x 60 e lievemente infossato per circa 5 cm; spesso non aveva aperture. Alcune nicchie ricavate sulla muratura perimetrale o nella roccia a ridosso fungevano da dispensa dove si conservavano le derrate alimentari. Talvolta era provvista, al di sopra dell'architrave della porta d'ingresso, di una lunetta con rosta in ferro battuto che dava luce all'interno. Tramite una scala generalmente di legno, assai ripida, si accedeva a "s'apposentu" e alla "s'omu de lettu". Spesso la stanza da letto era in comunicazione con la soffitta “su pitzu" cui si accedeva mediante una scala in legno appoggiata superiormente ad una apertura a botola, ("sa trappa"). Il tetto era indifferentemente a uno o più spioventi, sprovvisto di canale di gronda, con le tegole sporgenti e disposte a "dentelli". A lato dell'ingresso era collocata la catasta di legna da ardere " su muntone de linna ". Contrariamente alla maggior parte dei paesi ogliastrini, le case erano costruite in scisto anziché in granito, assente nel territorio. La maggiore fragilità della pietra spesso suggeriva l’uso dell’arco.
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    Il villaggio, in seguito alla frana del 1951, è ormai completamente disabitato dal 1963. E' un importante esempio di archeologia riguardante gli insediamenti abitativi dell'alta Ogliastra degli anni 50. Poichè l'abitato è stato abbandonato in pochi anni, possiamo studiare le antiche tipologie rimaste "congelate" al 1951. Esse sono tutte originate dall'antica casa monocellulare direttamente derivata dalla dimora temporanea dei pastori. Essa era costituita da un unico ambiente, con la sola ...

    Project details
    • Year 1983
    • Status Research/Thesis
    • Type Restoration of old town centres
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