Impianto di Compostaggio - Borgo S.Lorenzo | Loris Macci

Premio Architettura Territorio Fiorentino - Opera menzionata, cat. Nuova costruzione Borgo San Lorenzo / Italy / 2012

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Inserimento di una industria in una valle dell'alto Mugello Il progetto, redatto con l’Architetto Andrea Giunti e con lo Studio Abaco – è basato sulla continuità richiesta per le strutture edilizie - prevede un padiglione di prima raccolta in adiacenza al piazzale di arrivo. Adiacente al padiglione è stato progettato il complesso degli Uffici di gestione e controllo dell’impianto dotati di accesso e disimpegni autonomi. Questo micro-padiglione frontale-tergale su tre livelli, è dedicato al personale (spogliatoi e servizi), a gli uffici, alle centrali tecniche ed alla sala di controllo posta "a ponte” tra il padiglione e la strada interna di smistamento. A confine dell’area, in adiacenza al settore uffici, è previsto l’ingresso meccanizzato ai piazzali tergali controllato da “sbarra” elettronica e in continuità con questa la cabina ENEL e le cabine elettriche del complesso edilizio. Nell’interno dell’impianto, mediante una ampia strada coperta e chiusa verso l’esterno, il materiale da trattare viene introdotto nelle nove biocelle (o tunnel di maturazione) dove permane il periodo di tempo necessario per la maturazione accelerata (24-28 gg.). Successivamente il materiale trattato viene prelevato sempre in interno e - dopo la prima vagliatura - introdotto nel padiglione di stabilizzazione - ugualmente diviso in settori - dove conclude il periodo di stagionatura richiesto per la sua dismissione (62-66 gg.). Tutte le fasi suddette avvengono in ambienti con uno speciale trattamento dell’aria (vedere il progetto degli impianti meccanici e le relazioni specialistiche) e senza alcuna comunicazione con l’esterno dove il materiale - selezionato ed ambientalmente innocuo - esce solo al momento di essere trasportato sia al limitrofo stabilimento di confezionatura dei derivati utili sia ad altre possibili destinazioni, completando il ciclo di trasformazione aerobica senza nessuna interferenza con la viabilità ordinaria. Il trasferimento di questo materiale riciclabile avviene mediante la già citata strada esterna tergale, accessibile dal piazzale d’ingresso; mediante la stessa strada tergale si accede ad un piazzale per il temporaneo deposito dei materiali vegetali selezionati, previsto in adiacenza al padiglione della maturazione definitiva, e disegnato in modo da permettere il mantenimento di eventuali reperti segnalati come presenti in loco di cui è da verificarne la consistenza e l’importanza. La soluzione ambientale In attenta considerazione delle motivazioni paesaggistiche, la nuova soluzione ha assunto e assume i caratteri ambientali e la loro importanza percettiva come necessaria premessa dei caratteri del progetto sia sul piano morfologico generale sia su quello di dettaglio architettonico. In primo luogo - con l’accorgimento tecnico-impiantistico già citato ai fini di un contenimento dell’impatto - il progetto prevede la continuità “mimetica” delle strutture edilizie, anziché la loro evidenza con la frammentazione. In secondo luogo il progetto predisposto, che arretra notevolmente i padiglioni dall’argine del vicino torrente Faltona, con accorgimenti progettuali-morfologici ha consentito un migliore adattamento alla forma generale dell’area di progetto. In terzo luogo il progetto, che ha previsto contemporaneamente un contenimento delle altezze ed un forte interramento dei padiglioni stessi fino al banco di roccia individuato dai sondaggi tra le quote 226 e 228 (circa due-tre metri sotto il piano della strada - piazzale di accesso), ne garantisce un minor impatto ambientale ed una migliore possibilità di “mimetizzazione”. In quarto luogo il progetto ricompone il paesaggio circostante ai padiglioni con opportuni movimenti di terra di riporto a formare, con sistemi artificiali di “prato armato”, piani verdi inclinati e/o terrazze verdi che consentono il quasi totale assorbimento in un nuovo sistema areale delle strutture edilizie necessarie. Nell’ottica di definire un più idoneo ambientamento del progetto si inserisce anche la predisposizione di tre grandi vasche d’acqua per il raffreddamento e per l’umidificazione del processo delle nove biocelle, vasche poste in copertura delle biocelle stesse. Le altre coperture piane sono state predisposte con la soluzione dei giardini pensili e/o del “tetto rovescio” e completate con uno strato di ghiaione superficiale. Anche la necessaria - se pur ridotta - viabilità esterna a vista e sistemazione di piazzali è stata progettata e sarà realizzata - ove possibile per ragioni tecniche - o con sistemi inerbiti a griglie aperte o con trattamento superficiale di “strada bianca” consolidata con una forma di calcestruzzo architettonico tipo Chromofibre VBA e tipo “Levocell”, mentre tutte le altre zone sono trattate con asfaltature. A completamento dell’inserimento ambientale e della mimesi impiantistica viene proposta esecutivamente una fitta cortina di verde ed alberature ad alto fusto sia sul fronte verso la strada sia verso i limitrofi terreni agricoli. La soluzione architettonica percettiva principale La soluzione architettonica adottata nel progetto rappresenta la volontà della Soc. A.COM di realizzare un impianto perfettamente integrato con il paesaggio di contenimento; tutte le parti degli edifici in rilevato rispetto alla sistemazione a verde, sono previste con un rivestimento in “pietra a sacco” (sull’ossatura in c.a. retrostante) realizzata con una variante delle “gabbie tipo Reno” (usate tipicamente per contenimento stradale) ed esattamente con gabbioni tipo RUBO o similari - come da disciplinare allegato - cioè con una maglia 10x10 in acciaio opaco di contenimento di pietre calcaree a spacco a dimensione variabile (dalle più grandi in basso, fino alle più piccole in alto); i necessari tagli di aerazione, previsti esclusivamente per le zone impiantistiche, sono garantiti dagli interspazi esistenti tra le pietre e - ove necessari di maggior dimensione - protetti visivamente da un sistema di persianature metalliche orientabili meccanicamente secondo le diverse esigenze di aerazione dei locali impiantistici stessi o delle singole macchine, in modo da costituire un tema architettonico unitario pur nella obbligata variazione delle esigenze tecnologiche. Tale soluzione adottata consente di percepire l’impianto come un sistema di terrazzamenti - tipici della campagna toscana - sostenuti dai classici “muri a secco” in pietra di varie dimensioni; La grande strada coperta che è utilizzata nei trasferimenti interni all’impianto - per la sua necessità di maggiore altezza - è trattata come una “grande serra” con il basamento in pietra e la copertura parzialmente in semicupola di materiale trasparente, che si staglia rispetto ai prati verdi, alle coperture a giardino pensile ed allo specchio d’acqua fronteggiante sui tunnel di maturazione. Le coperture più elevate del padiglione d’accesso e di quello per la maturazione definitiva sono previste con un “tetto rovescio” e completate con uno strato superficiale a ghiaione con ampio potere di assorbimento, mentre le altre coperture (biocelle, biofiltri, spazi e corridoi impiantistici etc.) per la minore altezza necessaria ai relativi edifici, sono coperti con un sistema a “tetto rovescio” con finitura a prato, in armonia con il sistema di riassetto ambientale già descritto. In sintesi con il progetto viene proposta la realizzazione di un impianto di compostaggio che risulta allineato qualitativamente ed ambientalmente con i migliori impianti per il trattamento dei rifiuti esistenti che nel Nord Europa (Germania, Svezia, Olanda) costituiscono interessanti riferimenti culturali-architettonici pilota oltre che modelli ecologici. In questo senso - come previsto attualmente su scala nazionale con ipotesi di iniziative da parte di altre regioni italiane (ad es. Emilia-Romagna) - anche questo nuovo impianto necessario per la vita urbana potrà divenire riferimento per una migliore cultura ecologica con l’ipotesi di visite guidate di scolaresche ed altro secondo modalità da definire da parte dell’Ente Provinciale.
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    Project details
    • Year 2012
    • Work started in 2006
    • Work finished in 2012
    • Client Società ACOM
    • Status Completed works
    • Type Industrial facilities
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