il parco delle arti "belle" | Diego Nori

una nuova sede per tre cooperative sociali Arzignano / Italy / 2008

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IL PARCO DELLE ARTI “BELLE” COMPLESSO EDILIZIO A SERVIZIO DELLE COOPERATIVE SULL’AREA INDIVIDUATA DAL PIANO GUIDA “EX-POLETTO” LOTTO 6 La trasformazione degli spazi dell’ex Poletto rappresenta per la città di Arzignano un’occasione straordinaria di evoluzione urbanistica e sociale. La particolare collocazione del luogo (entrata est di Arzignano) e le esigenze di una città cresciuta negli anni nella sua complessità socio-economica, nella sua varietà etnica ma anche nella sua sensibilità volontaristico-associativa, obbligano le varie forze in campo (committenti, amministrazione, progettisti) ad una profonda riflessione preliminare sugli obiettivi e le finalità degli spazi in questione. Nel rispetto delle diverse necessità logistiche degli enti concorrenti, infatti, si dovrà creare uno spazio di comunicazione “interdisciplinare”, un luogo dunque che permetta di promuovere la “cura” della persona nella sua integrità, psichica e fisica, non certo nel senso clinico del termine, quanto piuttosto nel significato di attenzione e rispetto verso l’altro e verso l’ambiente circostante. Uno spazio pertanto di aperta promozione della creatività, realizzato come un giardino o, appunto, come un parco delle belle arti o forse, meglio ancora, delle “arti belle”. La struttura offrirà alla cittadinanza arzignanese e a tutto l’hinterland dell’ovest vicentino, non solo quell’insieme di servizi gia attuati dalle più felici esperienze cooperativistiche degli ultimi anni presenti in loco, ma anche un luogo di proposta educativa e culturale, sia per i soggetti che quotidianamente opereranno in questi luoghi, che per tutta la cittadinanza, interna ed esterna alla città, che per molteplici ragioni farà riferimento alle cooperative cittadine. Nell’ideare questi nuovi luoghi, non sono da escludere inoltre le necessità di sviluppo e promozione degli enti coinvolti nel progetto. Il patrimonio di risorse, potenzialità e competenze dei molteplici operatori, dovranno trovare spazio architettonico agevole allo sviluppo di nuove idee ed iniziative. Dal punto di vista estetico-formale, dunque, è pensabile una struttura architettonica che “abbraccia” i suoi operatori, non tanto o non solo secondo un significato “protettivo”, quanto piuttosto secondo il concetto della riconoscenza e dell’attenzione “attiva” verso la delicata attività della cooperazione sociale. La realizzazione di spazi anche intercomunicanti secondo questa disposizione, offrirà non solo un messaggio esterno immediatamente leggibile a chi entra in Arzignano, ma anche una proficua dislocazione dei volumi che permetterà scelte di utilizzo elastiche ed aperte alle mutabili esigenze operative dei luoghi. La struttura “ad abbraccio” rappresenterà non certo dunque una chiusura “claustrale” di individui in un luogo separato dal contesto ma, al contrario, l’integrazione indispensabile ed affettuosa in un tessuto sociale fondato sull’accoglienza e sulla sensibilità verso la condivisione. Dal punto di vista architettonico, in generale, vista la conformazione dei lotti e il disegno di massima presentato dallo Studio Gregotti e inserito nel P.A.T. della città di Arzignano, il complesso potrà essere costituito da due grandi volumi divisi su tre piani, disposti tra essi ad angolo convesso affacciati entrambe su via Fermi. Secondo una stimolante metafora architettonica del “libro aperto”, dove la copertina rappresenta i volumi prospicenti la strada, la zona angolare di “contatto” centrale, ampia, luminosa ed evidentemente vocata ad essere la vera “agorà” del nostro complesso, potrà essere l’entrata pedonale comune, dalla quale accedere ai piani superiori di entrambe gli stabili tramite una doppia scalinata nonché, naturalmente, attraverso gli opportuni ascensori e montacarichi. Il piano terra del volume adibito all’esposizione e vendita delle merci della Cooperativa Insieme, sarà evidentemente fornito di un’ampia e luminosa vetrata. Viceversa, in corrispondenza del piano secondo dello spazio di “incontro” centrale, è pensabile la realizzazione di un piccolo e funzionale anfiteatro all’aperto. In tale area, di chiaro gusto metropolitano, grazie ad una opportuna struttura di pannelli acusticamente isolanti dalla zona rumorosa esterna, sarà possibile avere un luogo pratico e agevole di convegno e di esibizione artistica con circa cento/centocinquanta posti a sedere, disposti su una scalinata digradante rivolta verso l’interno del complesso edilizio ed aperta verso il verde retrostante. Da due brevi rampe disposte in senso speculare rispetto allo spazio di esibizione, poi, sarà possibile transitare da questo luogo agli ampi terrazzi superiori, i quali, dividendo gli spazi liberi da quelli eventualmente occupati dalla struttura occupata dai pannelli fotovoltaici e da elementi tecnologici, potranno essere liberamente utilizzati sia per attività ludiche che per le svariate occasioni di incontro che necessitino di ampie aree all’aperto in zona di assoluta sicurezza. La realizzazione di un “tetto verde” potrebbe essere una soluzione proficua sia sul piano termico che dell’utilizzabilità dei luoghi secondo gli scopi sopra descritti. Naturalmente, ogni soluzione riguardante il contenimento energetico e le molteplici possibilità di scelta relative all’edilizia “etica”, dovranno essere accordate col committente sulla base delle necessità tecnico-pratiche e della concreta opportunità della soluzione rispetto alla distribuzione interna dei volumi e al loro reale utilizzo. L’area retrostante, adibita a moderno e funzionale ecocentro, consterà, per l'appunto, di un percorso coperto ad “U” che sfrutterà l’ampio raggio del lotto, permettendo lo scarico coperto e rapido dei materiali, effettuato sia tramite le auto che con mezzi pesanti, attraverso un’entrata e un’uscita distinte e disposte all’estremità dei due volumi esterni. Le metafore architettoniche del libro aperto e dell’abbraccio, si troveranno pertanto così in una relazione, per così dire, “simbiotica” ed efficace, sia a livello di messaggio esterno, che della funzionalità tecnica di tutto il complesso. Si tratterà perciò di un abbraccio di duplice valenza: quello della città tutta verso gli operatori, i volontari e tutti gli individui coinvolti nelle attività delle cooperative, e quello di tutta la città che accoglie, con favore e senza distinzione, chi, per molteplici ragioni, entra in essa. Diego arch. Nori
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    IL PARCO DELLE ARTI “BELLE” COMPLESSO EDILIZIO A SERVIZIO DELLE COOPERATIVE SULL’AREA INDIVIDUATA DAL PIANO GUIDA “EX-POLETTO” LOTTO 6 La trasformazione degli spazi dell’ex Poletto rappresenta per la città di Arzignano un’occasione straordinaria di evoluzione urbanistica e sociale. La particolare collocazione del luogo (entrata est di Arzignano) e le esigenze di una città cresciuta negli anni nella sua complessità socio-economica, nella sua varietà etnica ma anche nella sua sensibilità...

    Project details
    • Year 2008
    • Main structure Wood
    • Client cooperativa "Moby Dick" "LPV" "Insieme"
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / multi-purpose civic centres
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