Concorso di idee per la riqualificazione urbana di Piazza Duomo, via Seminario e dell’area archeolog | mario marano

Avellino / Italy / 2008

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ne “Le città invisibili” Italo Calvino scrive :

..le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso e' segreto, le regole assurde, le prospettive ingannevoli e ogni cosa ne nasconde un'altra. Tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso e' un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura..
..di una città non godi le sette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda....


Ecco il tema conduttore di questa proposta progettuale:
dare una risposta a una domanda;
la volontà di soddisfare un bisogno fortemente sentito dalla gente, di colmare un vuoto che oramai da troppo tempo mortifica la città e l’area, ricca come è di numerose valenze storico-architettoniche.
L’intento progettuale, è stato quello di pensare a una architettura scevra da ogni intento monumentale.
La scala dei volumi e la scelta delle finiture si è quindi confrontata con il contesto, cercando di esaltarlo, mediante un’analisi corretta, non nostalgica, senza rinunciare a soluzioni architettoniche innovatrici.
L’impianto, nel suo linguaggio plastico, combina linee rette e curve in un dialogo equilibrato tra spazi esterni ed interni.
La scelta del colore: il bianco, è stata dettata dalla volontà di rafforzare l’energia della combinazione tra linee rette e curve e di esaltare, nelle differenze, le valenze architettoniche presenti. Una superficie bianca può far meglio comprendere il gioco di luci ed ombre, di superficie e d’incavo… “ …il colore è la sofferenza della luce…il bianco è il ricordo…, il simbolo della purezza, della chiarezza, il tentativo di acuire la percezione ottica e di potenziare la forza delle forme…” (W. Goethe).
Due gli elementi che caratterizzano questa proposta progettuale:
• il completamento della quinta su Piazza Duomo;
• l’asse attrezzato di via Seminario.
Il primo, punta alla creazione di un elemento che non contraddica la natura di vuoto nello spazio presente, venutosi a creare a causa degli eventi sismici e che non vada a saturare visivamente e percettivamente la facciata del Duomo.
Si è pensato così ad un elemento geometrico primigeno di marmo bianco influenzato dalle proporzioni e dal rapporto tra i volumi del contesto _ camera di commercio, palazzo angolo via Seminario e Palazzo dell’ ex-Seminario vescovile_ completamente privo di qualsiasi finitura architettonica, che con la sua presenza vada sì a completare la quinta su Piazza Duomo, ma conservi e preservi il senso di un vuoto di facciata ormai stratificatosi nella nostra memoria.
Alle spalle di tale elemento, tra Piazza Duomo e via Seminario, trova sede l’Istituto Religioso della curia vescovile: una struttura pensata in maniera tale da rendere l’impatto con l’area il meno invasivo possibile. Tale struttura, infatti, trovandosi a ridosso dell’area archeologica è stata posizionata nello spazio consentito riportato dalla planimetria archeologica allegata al bando. Una tipologia costruttiva leggera in acciaio, tale da non incidere sulle strutture
fondali, fa da ossatura all’intero progetto, che organizzato in maniera razionale nella distribuzione di spazi e funzioni, si sviluppa su due livelli. Al primo livello, al quale si accede da via Seminario mediante un foyer all’aperto, protetto da un portico a doppia altezza e con uno scorcio visuale diretto sul parco archeologico, si trovano i primi ambienti della struttura: una segreteria, una prima aula per lezioni didattiche, una seconda aula per lezioni didattiche o anche per piccoli incontri tematici e i servizi igienici. Al secondo livello, al quale si accede tramite una scala interna o un ascensore, si trovano tre aule per lezioni didattiche.
• Proseguendo lungo via Seminario, accompagnati dal lento digradare della cortina muraria, che invita a scorgerne il prosieguo, si arriva all’ingresso vero e proprio del Parco Archeologico, nell’area di sedime di Palazzo Falivene. Qui si trova il Museo Archeologico. Ed è proprio nell’ottica di una archeologia moderna, detta «preventiva», che sorgerà il vero e proprio Parco Archeologico.
Il Museo Archeologico si sviluppa su due livelli: il piano terra alto 4.00 m è occupato interamente dalla sala espositiva; al piano seminterrato, trovano spazio i servizi igienici e i locali deposito e archivio, necessari ad una tale struttura. Tema compositivo della struttura del Museo Archeologico è la trasparenza. Una tipologia costruttiva leggera in acciaio e vetro -temperato da 12 mm con trattamento solare- consente all’utente dall'interno della struttura di osservare, studiare e ammirare sia l'area archeologica sia le valenze architettoniche presenti, tra tutte il campanile del Duomo, che con il suo basamento, lasciato libero, rappresenta l'elemento storico più significativo dell'area.
Proseguendo ancora lungo - l’asse attrezzato - via Seminario, la configurazione geometrica della strada, viene completata attraverso la realizzazione di una nuova piazza, che tramite l’arredo
urbano, le panchine, i lampioni e le fontane disposte linearmente vanno ad esaltare la sensazione di orizzontalità del percorso. Percorso che conduce fino alla zona verde di accesso alla rampa di collegamento con C.so Umberto I. Riqualificare e rifunzionalizzare tale area con nuove soluzioni funzionali e aggregative. Spazi verdi, sedute, rampe di collegamento, aree giochi per bambini fanno si che tale area consenta alla collettività un insieme di funzioni e quindi di eventi diversificati, anche simultanei, che si sviluppano in un’alternanza di episodi architettonici, preesistenti e contemporanei, in costante armonia tra loro.
Oltrepassata la nuova piazza che si è venuta a creare, all’intersezione di una serie di percorsi – stradina di collegamento con piazza Maggiore, inizio rampa Tofara di collegamento con Piazza Castello, inizio rampa di collegamento con c.so Umberto I – sorge l’ info-point caffetteria. Una piccola struttura ricettiva, che con la sua copertura sostenuta da pilotis, comune a tutto l’edificio , va a integrare e completare il disegno di Piazza Maggiore anche da un punto di vista funzionale, dotando l’area di una zona coperta.
L’info-point caffetteria, dalla pianta rettangolare, ha l’ingresso integrato in una parete continua di vetro temperato, lasciando l’interno completamente in vista. La superficie si struttura in tre sezioni: zona uffici informazioni, con affaccio su via Seminario, servizi igienici, sala della caffetteria posizionata verso Piazza Maggiore. Nella parte antistante tale sala, protetti dalla copertura, in un dialogo equilibrato tra spazi esterni ed interni, sarà possibile attrezzare nei periodi estivi, anche delle zone all’aperto per momenti di relax.
Vi è da considerare che un adeguato utilizzo della luce artificiale sottolinea ed esalta le qualità semantiche dello spazio architettonico e rende possibile un dialogo espressivo fra il costruito e l'ambiente circostante. La luce, oltre ad avere una funzione di guida ed orientamento all'interno della città, ci fornisce una giusta comprensione della qualità dello spazio alla scala architettonica ed urbana, suggerendo inoltre un rapporto "emozionale" con gli scenari del nostro quotidiano, che incessantemente continua a porci delle domande alle quali siamo obbligati a……………………………………
…….…………..……………..……………………………………………………………………..……………dare una risposta.


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    ne “Le città invisibili” Italo Calvino scrive :..le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso e' segreto, le regole assurde, le prospettive ingannevoli e ogni cosa ne nasconde un'altra. Tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso e' un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura....di una città non godi le sette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda....Ecco il tema conduttore di...

    Project details
    • Year 2008
    • Client comune di avellino
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
    Archilovers On Instagram