LEPETIT #1 House | Stefano Perini

Rome / Italy / 1989

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L’appartamento è caratterizzato da alcune pareti perimetrali ruotate, da limitate dimensioni della zona salone-pranzo, dalla presenza di due servizi sovradimensionati e da una impostazione planimetrica compatta.


Si è quindi intervenuti gerarchizzando uno spazio altrimenti anonimo attraverso l’adozione di una configurazione circolare della zona pranzo, enfatizzata dal “piano” parete confinante con la zona notte e dalla forma in parte circolare del controsoffitto, ottenendo così un “cuore” sia funzionale che formale intorno al quale potessero riferirsi tutti gli altri spazi della casa.


L’introduzione di tale configurazione ha permesso di annullare le tensioni dovute alle differenti geometrie esistenti in un “continuum” spaziale, facendo di ogni ambiente “un luogo” particolare. La zona giorno è così diventata la parte più significativa, articolata in un unico ambiente al fine di ottenere uno spazio di maggior respiro e più luminoso, direttamente collegato alla zona notte attraverso una pedana che determina la quota superiore delle camere e dei servizi rispetto al resto dell’appartamento.


La progettazione si è sviluppata secondo precise scelte spaziali, su una chiarezza dei percorsi e sulla rapida comprensione dell’insieme, facendo emergere attraverso un puristico assemblaggio di volumi la presenza di luoghi che esponessero con evidenza assoluta la loro funzione.


La soluzione linguistica adottata propone un’avvolgente architettura unitaria, giocata su precise scelte e su un rigoroso uso di pochi e ben percepibili materiali. L’arredamento in questo contesto si inserisce come un “elemento” della architettura, dove gli armadi, le mensole, le porte scorrevoli, i sistemi attrezzati della cucina e dei servizi diventano parte integrante dell’involucro murario e dove il divano e i tavoli sono stati risolti come anticipazione di quella architettura circolare che trova la sua più completa espressione formale nel tavolo tondo del soggiorno.


Un’attenzione particolare è stata rivolta all’uso del colore. Il trattamento pittorico bianco di tutte le pareti ed i soffitti intonacati ha permesso di consolidare quell’idea di continuità spaziale già espressa attraverso le forme e i materiali. L’intenzione di considerare l’arredo non come una serie di oggetti sparsi nello spazio, ma essi stessi spazio architettonico, ha portato a due soluzioni estreme.


​In una, l’adozione del colore bianco (divano, tavolo e sedie) e del non colore -acciaio e cristallo- ha contribuito ad alleggerire lo spazio dalla presenza delle masse compositive, ne l’altra gli elementi risaltano sul bianco delle pareti, siano essi piani colorati (porte in laminato) o volumi (tavolini) sottolineando in questo modo le qualità formali e spaziali degli oggetti.


 

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    Project details
    • Year 1989
    • Work finished in 1989
    • Client Privato
    • Contractor Edoardo Torrazza
    • Status Completed works
    • Type Apartments / Interior Design / Custom Furniture
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