Universitary College. Extremadura University, Badajoz 1980 | Arquitectos Ayala

I used to live in a college for so many years. There the students were distributed in sunny rooms or darkness rooms. Due to I never got the needed status and college prestige, I could never be moved to the sunny rooms. It seemed that students from these sunny rooms were happier and with better color as we used to have painful look. These wishes of past reivindications, joined with other my experiences, motivated me to put all my best on this tender and build a college where I could live. The program was ambitious and it planned a mist college with dining-room, bar, assembly-room, chapel, sport areas, etc. We extended this program with show-rooms, music-room, library and drawing-rooms. The first thought was to isolate these culture areas, reducing the ground and placing them to 3 m under the road level, in order to be isolated from the noisy areas. On this way, the chapel, the assembly-room, the library and the showroom were buried from the entry level and would be opened to big interior landscapes, or to big, english and quiet courts. From this level -3m to the 0 level, the ending site, the ground was banked by every 50 cm, placing the main access on an intermediate level and increasing it with the bar, playing-room, dining-room... to arrive to the sport courts and the swimming pool. All these spaces that face to the garden have awning courts for breakfast, reading or relaxing. Mainly, is an opened space where it is found the shadow that wants. A water sheet, cypresses, other trees, a grass carpet and of course and olive tree. In summer if it is wanted, it is possible to go shoeless across, from one building to another, to the swimming pool. The rooms are small buildings of 30 rooms, and in every floor these are six single and two double rooms. Total 180. In every floor there is a small kitchen for not going always to the dining room and cleaning room, with a hole that, vertically, goes along the block to the corridors. There, they have been communicated by some laundry trolleys, located at the end under the kitchen and services. The corridors join the blocks, but overcoat they shelter the viewed tubes from the whole centralized installations just in the middle of the plot. In every block the rooms are orientated to the south and to the west, and in the north area, there is a room for studying, on the first floor, and other one on the third floor, separated by an intermediated terrace opened on the second floor. They were separated by affinities: students-artists block, scientific block, learned block. In 30 by 30 and joined at the common areas. Was built a college? Were they students apartments? A cultural centre for the city and university? It is a place to have meetings, for reflection and studying, by mainly for living. “Sono vissuto molti anni in una Residenza universitaria, nella quale gli alloggi erano divisi in stanze al sole e stanze all’ombra, ma non raggiunsi mai l'anzianità e il prestigio studentesco che era necessario per passare a quelle al sole. Sembrava sempre che gli studenti con le stanze al sole fossero più felici, sorridenti e con miglior colorito in viso rispetto agli studenti con le stanze all’ombra; noi, invece, avevamo un aspetto più stanco. Questi desideri di ambizioni passate, insieme ad altre esperienze, mi hanno sollecitato a dare tutto il mio impegno in questo concorso, e così ottenere la Residenza in cui avrei voluto vivere.”. Il programma è ambizioso e propone una Residenza mista, con sala da pranzo, bar, auditorium, cappella, zone sportive, … . Il programma è stato ampliato inserendo una sala espositiva, una sala di musica, una biblioteca e delle aree comuni. Per primo si è pensato, scavando il terreno, di localizzare queste aree culturali e di servizio ad una quota di - 3,00 m sotto il livello della strada, al fine di isolarle dal rumore. Così facendo la cappella, l’auditorium, la biblioteca e le sale espositive sono state interrate rispetto al livello di entrata, potendo così aprirle all’interno su grandi aree verdi o su grandi e silenziosi cortili all’inglese. Si è deciso di sbancare il livello originale dalla quota di - 3,00 m fino a quella 0,00 m, collocando di conseguenza l’accesso principale ad una quota intermedia innalzandola verso il bar, la sala giochi e l’area di ristoro, fino all’entrata del centro sportivo e della piscina. Tutti questi spazi che si aprono sul giardino, a loro volta, hanno un cortile protetto con tende da sole per fare colazione, leggere o semplicemente riposarsi. Essenzialmente si tratta di uno spazio aperto dove realmente si gode solo dell’ombra che si desidera. Uno specchio d’acqua, cipressi, alti alberi, un tappeto d'erba e, naturalmente, un ulivo. Se si vuole il tappeto d’erba in estate è possibile percorrerlo a piedi nudi passando da un edificio all'altro, verso la piscina. L’edificio è pensato per blocchi, come una piccola costruzione, per trenta studenti, ad ogni piano sono localizzate sei camere singole e due doppie, per un totale di 180 utenti nell’intero complesso. Ad ogni livello, c’è una piccola cucina, che serve per non essere costretti a scendere alla sala da pranzo, ed una stanza delle pulizie con un cavedio, che attraversa il blocco nel senso verticale ai corridoi , in modo da consentire, attraverso questo la comunicazione con i carrelli per la raccolta del bucato situati alla quota più bassa posta sotto la zona delle cucine e servizi. I corridoi collegano i blocchi, ma soprattutto alloggiano al proprio interno i tubi a vista di tutti gli impianti. In ogni blocco le camere sono orientate a sud e ad est, mentre a nord sono posti degli ambienti per studiare, uno al primo piano, l’altro al terzo, in modo tale da poter essere separati da un terrazzo intermedio aperto al secondo piano. I blocchi sono stati separati per corsi di studio: blocco tecnico-artistico, scientifico-sperimentale e storico-umanistico ma condividono le aree comuni. Si è progettata una residenza studentesca? Degli alloggi per studenti? Un centro culturale per l’università e la città? Si è progettato un luogo d’incontro, di riflessione e di studio, ma soprattutto da vivere.