Waterfront Pesaro | Luca Scavolini

Pesaro / Italy / 2012

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Il progetto di tesi si riferisce alla riqualificazione del lungomare di Pesaro. La città è situata nel nord della regione Marche, della quale è la seconda città per dimensioni oltre ad esserne anche una delle cinque provincie. Il Lungomare della città ha subito diverse variazioni nel corso della storia, le più importanti risalgono al secondo dopoguerra durante il quale la città visse un momento di prosperità economica che gli permise di ampliarsi notevolmente, ne beneficiò ovviamente anche la costa. Negli anni settanta e ottanta ci fu un nuovo boom economico, soprattutto derivato dal turismo marittimo, così il lungomare venne nuovamente convertito alle esigenze, ne derivò la demolizione delle numerose ville in stile liberty per creare lo spazio necessario per la costruzione di alberghi. La città ne guadagno dal punto di vista turistico, ma perse molto in qualità architettoniche. L’unica villa che resta a ricordo del periodo precedente è il Villino Ruggeri, che si trova nella parte centrale dell’intero lungomare. Da quel momento in poi non vi sono stati più grandi cambiamenti nell'assetto del lungomare. Come fondamentale punto dell’intero progetto si è cercato di tenere l’eliminazione dell’eccesso, del di più. L’eliminazione degli ingombri è stato il cardine della ricerca realizzando così oggetti e architetture il più pure possibili dal punto di vista volumetrico e il più semplice possibile dal punto di vista geometrico. La linea guida principale è la realizzazione di un architettura, formale e dimensionale, molto asciutta, semplice e chiara, tenendo fisso l’obbiettivo di creare una realtà progettata agile, flessibile e pratica che possa risultare familiare e come appartenente ad un mondo già conosciuto, quello della tradizione. Un altro tema cardine del progetto consta nella pesantezza e nella leggerezza delle architetture create. Per sviluppare questo punto si è lavorato sulla scelta dei materiali e nel rapporto tra materiali e forma. Si è voluto cercare spesso l’accostamento tra forme vuote e leggere, quasi fluttuanti come i moli, con materiali pesanti e carichi di poeticità. L’esito figurativo assume notevole importanza tramite questo processo così come la singolarità dell’immagine. La scelta di un materiale pesante come l’acciaio corten vuole sottolineare le strutture per tramutarle immaginariamente in costruzioni radicate da tempo nel luogo. Il progetto che si è voluto affrontare parte dall'analisi dello stato di fatto per poterne poi migliorare l’assetto, l’estetica e potenziarne le qualità. Una prima parte di documentazione ed analisi mi ha portato immediatamente a dividere il progetto in due parti, la prima riguardante Baia Flaminia mentre la seconda il lungomare vero e proprio, più turistico e adiacente alla città. LUNGOMARE Il Lungomare ha un estensione di circa 3 km, e con una prima analisi è possibile dividerlo in due parti: la prima più turistica con la presenza di diversi alberghi a ridosso della area balneare. Questo tratto, che va dal porto fino a piazza della Liberazione, comprende quattro piazzette che possono essere considerate punti focali per il facile collegamento con il centro storico della città. Questo aspetto è riscontrabile già dalle aerofotogrammetrie, le quali ci mostrano un assetto urbano della zona composto a pettine, ovvero caratterizzato dall'intersezione di viali, perpendicolari e paralleli alla costa, che creano degli isolati nei quali sono presenti alberghi ed edifici residenziali. Le quattro piazze presenti in questo tratto di lungomare si trovano al culmine delle quattro vie principali che, perpendicolarmente alla costa, collegano il lungomare con il centro della città. Proprio per questo si è pensato di potenziarle essendo punti di intersezione fondamentali per la vita cittadina. Oltre all’ampiamento della superficie occupata si è voluto creare una connessione ancora più diretta con il mare estendendo le piazze sul mare, questo è stato possibile grazie alla progettazione di quattro moli che si estendono e diramano per circa 150 metri sulla superficie balneare. Lungo il tragitto che porta all’estremita del molo si incontrano diversi aggetti architettonici che richiamano alla tradizione tipica dei trabucchi. Il trabucco è un'imponente costruzione realizzata in legno strutturale che consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino, dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall'acqua, due o più lunghi bracci o antenne che sostengono un'enorme rete a maglie strette detta trabocchetto. Questa costruzione, tipica del litorale adriatico è da sempre adibita alla pesca, l’origine viene fatta risalire alla popolazione fenicia, ma ancora oggi nel territorio italiano sono presenti diversi trabucchi funzionanti. Partendo dall’osservazione e dallo studio di questi elementi architettonici, si è pensato di inserirli come punti di osservazione del mare e della costa. Per rappresentare il trabucco si è cercato di mettere da parte ogni vincolo proveniente dal passato per poter accostarsi al progetto selezionando all’interno del suo sviluppo solo i passaggi tra loro strettamente congruenti, questo ha permesso la massima sinteticità e l’eliminazione di tutti gli elementi del classico trabucco ritenuti in eccesso rispetto al nuovo progetto. Questo processo di sintesi ha portato alla creazione di due tipi di strutture, una a cubo aperto su due lati, mentre l’altra composta da due fasce. Le strutture nascono come punti panoramici, per questo le aperture delle due strutture sono rivolte a paesaggi, urbani e naturali, che meritavano di essere inquadrati. I materiali scelti per il progetto cercano di rispecchiare la tradizione e la poeticità del lungomare. I moli hanno come sostegni dei pilastri di cemento che intrecciandosi con movimenti geometrici, diagonali, creano un gioco a zig-zag lungo tutta l’estensione del pontile, per il camminamento è stata scelta una pavimentazione composta da assi di legno, lunghe e strette, di frassino, mentre per le strutture “trabucchi” e i corrimano si è scelto l’acciaio corten in quanto materiale resistente, poetico e mutevole negli anni se soggetto alle intemperie. Il lungomare vero e proprio funge da unione tra la prima zona, appena descritta, e la seconda, che invece è caratterizzata da numerose ville private e edifici residenziali. Questa parte si estende da piazza Liberazione verso sud e ha una lunghezza di circa un km. Il progetto iniziale comprendeva più spazio verde e la chiusura della viabilità per rendere l’area più tranquilla e vivibile per gli abitanti. In un secondo momento si è pensato di estendere parte di quest’idea sull’intero lungomare per creare unità tra le parti. Un altro aspetto fondamentale per l’ideazione della passeggiata è stata l’analisi delle cabine balneari. Situate per l’intera lunghezza del lungomare, il loro ingombro non permetteva in diversi punti la vista del mare, si è pensato così di interrarle. L’operazione è stata possibile rialzando leggermente, di 50 cm, la passeggiata, dopo di che si è proceduto alla progettazione delle cabine sotto di essa. Il risultato è stato l’ottima visibilità della costa e un ampliamento della area balneare. Completata questa operazione ne scaturiva, come diretta conseguenza, il voler incentrare il progetto portando massima visibilità al mare. Per permettere questo la passeggiata che nel prosieguo della tesi verrà chiamata “passeggiata 1” è sviluppata in tre fasce: la prima è costituita da assi di legno di frassino, analogo a quelle già utilizzate per i moli, che si trova adiacente all’area balneare e vuol essere più tranquilla e meditativa. Per permettere questa situazione sono state pensate le altre due fasce che svolgono l’azione di marciapiede, in pietra pakistana, aderente al manto stradale, e di giardino alberato che si frappone tra le due fasce appena spiegate per separare la città caotica e rumorosa dalla passeggiata più intima e suggestiva composta dalla prima fascia e dai moli. BAIA FLAMINIA Baia Flaminia è il tratto di lungomare che si estende dal porto al monte San Bartolo. Il Porto è in fase di riqualificazione e ampliamento, l’inizio dei lavori risale a circa un anno fa e il termine è previsto per il 2014. Il progetto, proposto dallo studio di architettura Marco Gaudenzi & Associati, prevede l’ampliamento della darsena grazie alla costruzione di due moli che si estenderanno per circa duecento metri sul mare. Il monte San Bartolo è il monte che si estende a nord di Pesaro e che collega Pesaro a Gabicce, rappresenta insieme al Conero l’unico tratto di costa alta da Trieste al Gargano, con una lunghezza di km 10 circa e quote massime attorno ai 200 m. Il Parco Naturale del Monte San Bartolo è stato istituito dalla Regione Marche nel 1994 e comprende anche parte di Baia Flaminia. La spiaggia è classificata, quasi completamente, come libera. Il quartiere limitrofo alla baia è per lo più residenziale, composto da alcuni edifici alti accostati ad altri più bassi. Il Flaminio, hotel a quattro stelle e dotato di Spa, è il punto d’attrazione principale per il turismo in quanto unico albergo della zona, e si trova adiacente alla spiaggia. Per la zona di Baia Flaminia si è pensato a un paesaggio diversificato rispetto al resto del lungomare proprio per la sua posizione. Basato sull’utilizzo di forme e materiali semplici, il progetto di quest’area ha voluto incentrarsi nell'accostamento di piani, creando così strutture derivate dalla vicinanza o dall'intreccio di essi. La “passeggiata 2” parte dal molo affianco al porto, il quale sarà composto da blocchi di cemento di dimensioni 200x50x30 cm che su quattro livelli compongono una scala che discende in mare. Il progetto prevede l’estensione del molo preesistenze per circa cento metri, questo permetterà di reggere il confronto con il nuovo porto. Al centro del molo una passerella in legno conduce all'estremità dello stesso che culmina con un cubo di acciaio corten, continuando così a mantenere un legame con il resto del progetto ed una continuità sui richiami alla tradizione dei trabucchi. La passeggiata in legno prosegue adiacente ad un primo tratto di strada per circa 200 metri dove poi si distacca da quest’ultima scendendo, tramite rampa, in spiaggia. Lungo il tratto di passeggiata che costeggia la strada sono previste tre scale per accedere direttamente alla spiaggia. La passerella taglia con la sua linea spezzata in due parti la Baia fino a sotto il monte San Bartolo. In questa zona avviene un cambiamento di paesaggio, infatti, si passa dalla sabbia della spiaggia a una costa di pietra, creatasi dalla vicinanza del monte, che negli anni ha depositato detriti in mare creando questo istmo di terra largo nei punti più ampi circa dieci metri. Durante il percorso della passerella si incontrano diversi cubi aperti su due lati in acciaio corten e cemento. L’idea parte da diverse costruzioni spontanee presenti nella zona sotto monte. Queste costruzione vengono costruite, tramite tronchi e rami portati dal mare, da pescatori o turisti che cercano riparo dal sole nelle ore più calde della giornata. La seduta che si è pensata per Baia Flaminia è composta da due blocchi di cemento di altezze diverse, sul più alto dei due è innestata una lastra di acciaio corten che a sbalzo va a coprire parte del volume del blocco più basso.
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    Il progetto di tesi si riferisce alla riqualificazione del lungomare di Pesaro. La città è situata nel nord della regione Marche, della quale è la seconda città per dimensioni oltre ad esserne anche una delle cinque provincie. Il Lungomare della città ha subito diverse variazioni nel corso della storia, le più importanti risalgono al secondo dopoguerra durante il quale la città visse un momento di prosperità economica che gli permise di ampliarsi notevolmente, ne beneficiò ovviamente anche la...

    Project details
    • Year 2012
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / Landscape/territorial planning / Urban Renewal / River and coastal redevelopment
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