Conorso per la progettazione del Parco Radicelli

«Menoèpiù5» Paglian Casale «Parco Radicelli» (1a fase) Rome / Italy / 2008

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L'agro romano ha specificità geomorfologiche ed insediative, definite da secoli di sedimentazioni di attività antropiche.
Una delle caratteristiche fondamentali che lo rendono riconoscibile è l'intersecarsi diffuso di natura e di storia antica, di qualità della vegetazione e di evidenze archeologiche diffuse nel paesaggio ed in particolare nei tremilacinquecento ettari del Parco dell’Appia Antica di cui Pian Casale è una estrema appendice. L’agro romano non è solo la cornice che avvolge Roma, quasi lo sfondo neutro in cui si colloca la città. E’ invece un contesto che attribuisce alla città molti significati, la cui riconoscibilità si manifesta, oltre che per le qualità strettamente “urbane”, con il giustapporsi di edificato e di spazi aperti.
E' per questo che, nella proposta, ci siamo sforzati di mantenere un'identità riconoscibile del paesaggio agrario che faccia da contrappunto ai nuovi insediamenti previsti dal piano.

Ricostruire una rete ecologica
Nel corso degli ultimi decenni il paesaggio dell'Agro Romano si è nettamente semplificato con la progressiva rarefazione dei sistemi lineari di siepi e alberi e dei boschetti intercalari. Il processo è stato accelerato dall'espansione di nuovi nuclei edilizi che hanno interrotto molte direttrici biotiche. Nella nostra proposta sia le pendici delle dolci elevazioni attuali che il fondovalle del Fosso Radicelli diventano sede di un potenziamento della rete ecologica, attuata connettendo i lembi esistenti all'esterno dell'area in prossimità di fossi e compluvi, lungo i percorsi esistenti e nelle separazioni tra i campi. In particolare è importante legare, mediante la rete locale, l'area di Radicelli al sistema dell'Agro con l'intento di salvaguardare il legame tra aree urbane e paesaggio rurale.

La valorizzazione del paesaggio collinare: i versanti
Attualmente i versanti sono pressochè completamente denudati ed occupati solo da colture erbacce annuali o maggese nudo. Si ritiene che la conservazione di ampi lembi con questo tipo di utilizzazione del suolo sia da mantenere nel rispetto dell'identità del paesaggio dell'Agro.I percorsi di collegamento in versante possono così essere occasione di un rapido viaggio attraverso questo territorio particolare. Dovendo associare esigenze di conservazione del paesaggio tradizionale e di fruizione attiva dello stesso riteniamo opportuna una separazione delle funzioni che evidenzi un “verde” più urbano e strutturato, nelle parti sommitali dei versanti, ed un progressivo prevalere degli elementi naturali nelle parti di fondovalle. Il disegno del parco si disorganizza gradualmente al di sotto degli edifici in modo da assecondare il mantenimento dell'Agro lungo il versante.
La realizzazione dei percorsi ciclabili e di quelli pedonali, dove saranno localizzate le attività ginniche (percorso vita), permetteranno di intervenire sui versanti, di regimare nel modo migliore il ruscellamento delle acque e controllare l'erosione. In caso di necessità potranno essere adottate soluzioni avanzate utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica antierosive con l'uso di particolari specie vegetali.

Il fondovalle: Fosso Radicelli ed il nuovo acquifero
L'attuale Fosso Radicelli, benchè parzialmente intubato e con problemi di mantenimento di una portata vitale accettabile, presenta un indubbio valore paesaggistico essendo uno dei pochi elementi di penetrazione della vegetazione all'interno di una vasta area. Lo studio effettuato dal Dipartimento di Biologia dell'UniRoma sulle aste idriche
dei Parchi Naturali della città ha attribuito al Fosso Radicelli un livello di qualità complessiva mediocre-scadente (classe III-IV) con ambiente fortemente inquinato (cl.V). E' perciò essenziale un'insieme di interventi che tendano a innescare nuovi processi naturaliformi. E' per questo che l'occasione di una caratterizzazione sportiva dell'area suggerisce un approccio teso alla ricreazione di un un sistema ambientale di qualità, a partire dal piccolo torrente. Esso non è solo il luogo dove salvaguardare i pochi alberi di grosse dimensioni dell'area ma – soprattutto- un luogo dove l'acqua torna ad essere l'elemento strutturante e generatore del paesaggio locale. Il torrente sarà rinaturalizzato in tutta la sua lunghezza, con eliminazione dei tratti occlusi, risagomato nelle sezioni dove vi è stata un'artificializzazione spinta e parzialmente modificato nell'andamento con formazione di meandri artificiali e lanche che diventeranno altrettante zone umide ove incrementare la diversità biologica, sia vegetale che animale. La morfologia spondale sarà ripristinata con interventi di ingegneria naturalistica in grado di assicurare una efficiente stabilità spondale contro le erosioni, anche con brusche variazioni di portata (coperture diffuse, protezioni spondali, ecc.).
Il Fosso Radicelli sarà il centro di un nuovo ciclo dell'acqua che sarà basato sulla gestione delle acque scolanti dalle aree sportive e dai servizi igienici dell'area.
Queste acque saranno trattate con un sistema biologico a triplo stadio comprendente: disoleazione e trattamento ossidativo con fossa Imhoff, trattamento dell'eluito con fitodepurazione subverticale e suborizontale ed infine affinamento depurativo finale con piccoli bacini di lagunaggio tributario del fosso. In questo modo, oltre a interventi di sostenibilità ambientale, si ottiene un importante contributo in termini paesaggistici e di divulgazione di tecniche di gestione sostenibile di aree insediate.
A monte del bacino di lagunaggio, grazie alle portate giornaliere prevedibilmente costanti, è previsto l'inserimento di una vasca di accumulo che riceve anche le acque scolanti dalla viabilità circostante gli edifici sportivi e di tutte le superfici impermeabili: lo scopo è l'ottenimento di una portata costante che permetta l'inserimento di un generatore idroelettrico con una turbina tipo Mini-TURGO che permette di lavorare con acque con coefficienti di torbida variabile e variazioni di portata. Percorsi con andamento irregolare, con progressivi avvicinamenti ed allontanamenti dall'alveo come avverrebbe in un percorso del tutto naturale si snoderanno, nei due lati, sul fondo della vallecola. In alcuni tratti saranno localizzate aree di sosta e di esercizio sportivo, percorsi botanici e percorsi dell'energia.
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    Project details
    • Year 2008
    • Client Comune di Roma
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Sports Centres / Swimming Pools
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