Studio Odontoiatrico | DIEGO GRANESE

Il progetto di ristrutturazione, dato il carattere altamente specialistico della attività da svolgersi ha richiesto una valutazione accurata sia per la distribuzione degli spazi che per la ricerca specifica dei materiali da utilizzarsi. Sono stati scelti elementi architettonici e di design che ne sdrammatizzassero la funzione, rendendola agli occhi dell’utente una struttura accogliente e rilassante estremamente lontana dagli usuali schemi di uno studio medico specialistico. Si è cercato di realizzare una spazialità ed una luminosità tali da rendere l’intero intervento armonico e suggestivo. L’immobile di circa 75 mq. è stato diviso, secondo le richieste della Committenza, in una pluralità di spazi funzionali tali da soddisfare le specifiche esigenze tecniche e di accoglienza. Data la ridotta superficie, i progettisti hanno sfruttato al massimo gli spazi disponibili, delimitando gli stessi non con pareti in muratura, ma con dei filtri semi trasparenti: vetro satinato o legno a seconda della funzione in esso contenuta. Fin dall’ingresso lo studio è caratterizzato da questa impronta di luminosità e trasparenza materica. Ad accoglierci è la spirale in betulla della reception ove i pazienti, indirizzati verso l’attesa, si accomodano su un divano sospeso ed agganciato ad una parete inclinata in betulla, quinta fondale di questo primo ambiente, dal quale potranno ammirare la spazialità architettonica dello studio medesimo. Sulla sinistra, quasi nascosto, ma facente parte dello scenario architettonico, è posizionato il bagno pazienti, un punto riservato, quasi un rigonfiamento della parete che sale ad imbuto. A destra della reception invece, lo spazio operativo con studio privato è delimitato da un sottile strato di cristallo acidato che si contrappone al volume di betulla degli spazi tecnici e dei servizi privati, ove il corridoio a cannocchiale si rastrema in fondo per aumentarne la prospettiva. Dietro il rigore architettonico e il puro design emerge comunque una specifica ricerca per quanto riguarda l’impiantistica. Si è adoperato un pavimento sopraelevato in lastroni di marmo ricomposto, per il passaggio degli impianti e per la loro comoda ispezionabilità. Il controsoffitto ha consentito il passaggio delle canalizzazioni di servizio, mentre i tagli architettonici nello stesso hanno permesso l’inserimento dei corpi illuminanti, il leggero abbassamento del succielo fino ai minimi consentiti per legg,e ha permesso infine una maggiore dilatazione degli ambienti. La scelta dei materiali è stata caratterizzata dalla pulizia visiva data dalla superficie traslucida del vetro e dal colore morbido delle sottili e leggere venature del legno di betulla. I due piani orizzontali, pavimento e soffitto, e le pareti di cristallo, sono stati scelti molto chiari per ottenere una omogenea rarefazione degli spazi oltre che una immagine di igiene e luminosità. Il risultato finale, lontano dagli schemi classici per la attività specifica svolta al suo interno, è stato quello prefissato: una ambientazione sobria e rarefatta, con forte personalità.