Illuminazione del Monumento a Leonardo Da Vinci in Piazza della Scala | Mario Frau

"Monumenti in Luce a Milano" Milan / Italy / 2006

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“L’illuminazione, per sua natura, ha la funzione di illuminare…” ...Dopo di che, ciò che viene illuminato e come viene illuminato è regolato esclusivamente dal gusto e dalle conoscenze tecniche di chi progetta l’impianto d’illuminazione… Lo scopo che ha mosso l’iniziativa d’illuminare i monumenti nelle piazze di Milano, non era quello di creare un impianto stabile d’illuminazione, il che sì, avrebbe comportato scelte legate soprattutto al rispetto della struttura plastica originaria del monumento, bensì l’intento era ed è quello di mostrare una nuova presenza visiva di quei monumenti nelle piazze per un tempo limitato, mostrando la possibilità della luce di dare una visione nuova e distorta, ossia soggettiva, di monumenti apparentemente immutabili. Troppo spesso illuminare un’opera significa solo renderla ben visibile, senza poterne dare una lettura personale e animarla di una “luce” nuova agli occhi dell’osservatore. Per un giovane Lighting designer il poter “osare”, grazie a questa iniziativa, era una vera e propria sfida, a maggior ragione quando si pensi che Leonardo Da Vinci è stato un grande sperimentatore di tecniche nuove, che lo ha condotto a grandi successi ma anche ad insuccessi ed incomprensioni. Avevo di fronte il Monumento simbolo di Milano in Piazza della Scala nel cuore storico, culturale, finanziario e politico di una città “ironica” e con le sue tante contraddizioni, ma anche culturalmente attenta. L’idea che è stata alla base dell’impianto d’illuminazione del monumento a Leonardo da Vinci è stata quella di animare l’opera in modo appositamente provocatorio e forte, per richiamare un aspetto caratterizzante della figura umana di Leonardo da Vinci: il suo spirito di genio sperimentatore. Così, la scelta di usare dei fasci di luce rossa per illuminare i discepoli ai suoi piedi è tesa proprio a creare un potenziale gesto artistico, si legato alla soggettiva lettura visiva dell’opera, ma atta a creare un’atmosfera complessivamente provocatoria che fosse di richiamo all’osservatore verso qualcosa di sperimentale. Inoltre, la luce non illumina semplicemente il monumento, ma emana dallo stesso, creando un’azione attiva del monumento, che non si rende più semplicemente oggetto passivo, ma interagisce direttamente con il contesto in cui è posto, irradiando esso stesso ciò che lo circonda, ad accentuare così maggiormente, in senso simbolico, la presenza viva della statua nella piazza. Da queste considerazione è nata la mia sentita esperienza…. L’uomo medio guarda senza vedere, ode senza ascoltare, tocca senza percepire, mangia senza gustare, si muove senza essere cosciente dei suoi spostamenti nè del suo corpo, respira senza percepire gli odori e parla senza prima pensare. Un’osservazione che Leonardo da Vinci fece intorno alla fine del XV secolo. Fra i cinque sensi quello da lui prediletto era la vista e ce ne fornisce un’intensa e magistrale descrizione: “chi perde il vedere, perde la veduta e la bellezza de l’universo e resta a similitudine d’un che sia chiuso in vita in una sepoltura, nella quale abbia moto e vita. Or non vedi tu, che l’occhio abbraccia la bellezza di tutt’il mondo?”. Saper vedere era uno dei suoi motti, per lui l’occhio era veramente la finestra dell’anima : “la principale via, donde il comune senso può più copiosa e magnificamente considerare le infinite opere di natura”. Ma Leonardo dava molta importanza anche a tutti gli altri sensi incoraggiandone l’educazione e l’esperienza. CARATTERI DEL SITO Si! In quale altro luogo Milano avrebbe dovuto mettere la statua di Leonardo da Vinci? Guardate come si incontrano in questo luogo l’educazione e l’esperienza di tutti i sensi. Un luogo ricco di forza!!!… Tutti i sensi sono chiamati ad esercitarsi, dalla presenza del Teatro alla Scala, luogo di arte e cultura, a Palazzo Marino, centro della vita sociale e politica, alla Ragioneria e alla Banca Commerciale, punti importanti di contatto con il mondo economico di Milano. CARATTERI DEL CONCETTO Si! Ciò che rende visibile l’oggetto è la luce. La luce che, dal buio del nulla, ne forgia la forma e ne caratterizza gli aspetti secondo la soggettiva percezione artistica…osiamo il gesto simbolico distintivo del nome e del luogo: un piedistallo di luce rende Leonardo da Vinci ondeggiante nell’aria, a memoria della magnificenza artistica e scientifica, mentre la cadenza regolare di luce bianca ne scandiscono la forma e ne avvolge l’aurea.… Ai quattro discepoli, rincorsi da fasci di luce colorata, posti a mano aperta sul sito, il compito di connettersi con il luogo in tutte le direzioni. CARATTERISTICHE TECNICHE Consistenza impianto del Monumento a Leonardo Da Vinci – 4 apparecchi proiettori simmetrici a fascio stretto con lampada ad ioduri metallici da 150W e temperatura di colore di 3000 K; – 4 apparecchi proiettori simmetrici a fascio stretto con filtro dicroico rosso con lampada ad ioduri metallici da 150W e temperatura di colore di 3000 K; – 4 apparecchi ad armatura stagna IP657 con lampada fluorescente da 36W e temperatura di colore di 3000 K.
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    Project details
    • Year 2006
    • Status Completed works
    • Type Monuments
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