Nuova Sede del Comune di Formia | bernardo re

Questo progetto l'ho cominciato nell'83 e finito nell'87; ho voluto divertirmi pensando di demolire l'edificio esistente (ora ricostruito vedi foto) e ripensarlo in modo che fosse rappresentativo, emblematico. Volevo un edificio che emergesse e che rivendicasse con la sua presenza la centralità in rapporto alla rappresentatività della funzione. Nell'Estate dell'87, l'amico Peppino Marciano vide il progetto, gli piacque e mi propose di esporlo alla Galleria d'Arte "La Sfinge" tenuta da sua moglie Anna; così fu, la motra durò un mese al termine del quale tenni una conferenza esplicativa. "Purtroppo non è stato ancora realizzato"; ma chissà magari più in là nel tempo, dopo che le nuvole nere avranno lasciato posto al cielo azzurro (vedi prospettiva). In realtà l'edificio è un progetto di ricerca in cui ho provato ad applicare all'architettura i principi caratteristici dell'urbanistica medioevale alla ricerca dell'allungamento visivo dei tempi di percorrenza, frazionando le immagini e lo spazio sia interno che esterno allo scopo di portare l'osservatore a percorrerlo più lentamente ma con l'intento di scoprire lo scorcio successivo cui il precedente rinvia. I quattro anni di progettazione ci sono voluti quasi tutti, oggi e anche allora sarebbe stato impossibile dedicare la medesima cura grafica e la medesima logica architettonica per rispondere ad un qualunque concorso; chi ha pazienza, può divertirsi a confrontare le immagini con quelle pure pubblicate di altri lavori riferiti a concorsi. Una cosa posso dirla: che i principi informatori di qesto lavoro sono negli altri anche se in misura meno evidente. Ci sono alcune opere attuali realizzate che richiamano la stessa logica. Ad ogni modo per chi volesse discuterne sono a disposizione. Il materile è il calcestruzzo leggero di cemento bianco a vista, il legno, l'acciaio, la pietra ed il marmo; le vetrate colorate sono in vetro cattedrale. Non ci sono tramezzi, tutto è struttura come tutto è il suo colore e la sua conseguente forma. Cordiali saluti, Bernardo Re