TICINO SCULPTURE PARK | Mario Frau

Il progetto di questo Parco delle Sculture ha l’ardire di divenire un innesto armonico di natura, architettura ed arte, un’oasi di beatitudine sia per gli occhi che per l’animo. Gallarate / Italy / 2011

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Il progetto ha richiesto contemporaneamente il sapere dell’architetto e del paesaggista. Per questo, non ci si deve sorprendere se si è considerato l’architettura e il paesaggio non come entità distinte ma un tutt’uno: “un prolungamento dell’architettura” o una “mescolanza di scenari verdi”. L’area oggetto dell’intervento ricade nel PRG (Piano Regolatore Generale) del Comune di Gallarate (Varese) in zona C2, indicata come “zona agricola e forestale a prevalente interesse paesaggistico”; inoltre, c’è un ulteriore vincolo storico-culturale sull’area per la presenza di un antico casolare lombardo, tipico della storia rurale di questo territorio. Il tutto è tutelato e normato dalle NTA (Norme Tecniche di Attuazione) del Parco della Valle del Ticino, che vigila dettando norme e regole sia sulla salvaguardia dei terreni agricoli e forestali, che rientrano nei suoi confini, sia sul riuso e recupero di quegli insediamenti rurali dismessi di interesse storico/ambientale, come l’edificio presente nel nostro progetto. La sfida in questo lavoro progettuale risiedeva innanzitutto nel trovare una destinazione d’uso che fosse accettata da tutte le prescrizioni a cui si doveva sottostare, non recando disturbo o danno al patrimonio naturale e rurale che si andava a modificare e alle aspettative di utilizzo del Cliente. Si è scelto di recuperare l’aspetto culturale e romantico del luogo decidendo di trasformare l’area boschiva in un grande museo all’aperto, scenario primordiale per accogliere le opere d’arte di artisti invitati a collocare sulla nuda terra le loro sculture. Un labirinto di pace, storia, arte e natura sarebbe stato l’obiettivo del Parco. L’edificio rurale attorniato dalla natura ne è intimamente connesso, per via delle funzioni scelte da svolgere in esso: luogo di scambio e confronto culturale, luogo di sperimentazione e apprendimento, luogo di sosta e di riposo. I quattro piani fuori terra e il seminterrato vengono utilizzati in parte per accogliere ed ospitare gli artisti e i visitatori ed in parte come residenza privata della Committenza. I piani lasciati all’uso collettivo sono stati pensati come luogo d’incontro per i seminari di discussione ed i laboratori degli artisti, il ristoro e la permanenza ad uso foresteria degli ospiti. La complessa opera progettuale ha avuto la finalità di rivalutare il luogo nella sua globalità, operando il recupero dell’edificio rurale e del parco naturale, divenuti a questo punto sede artistico-culturale di un progetto molto più ampio come quello del Parco delle Sculture.
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    Il progetto ha richiesto contemporaneamente il sapere dell’architetto e del paesaggista. Per questo, non ci si deve sorprendere se si è considerato l’architettura e il paesaggio non come entità distinte ma un tutt’uno: “un prolungamento dell’architettura” o una “mescolanza di scenari verdi”. L’area oggetto dell’intervento ricade nel PRG (Piano Regolatore Generale) del Comune di Gallarate (Varese) in zona C2, indicata come “zona agricola e forestale a prevalente interesse paesaggistico”;...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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