Parco di Catene | CZstudio associati | architettura paesaggio

Venice / Italy / 2010

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Finalità dell’opera Il nuovo parco, dopo quasi trent’anni d’attesa, ridefinisce un frammento agricolo di circa 8 ettari intercluso in area urbana, assolvendo ad un programma funzionale, desunto da incontri partecipati con le rappresentanze del quartiere e le associazioni territoriali, che prevede spazi per il gioco, il tempo libero e lo sport, un’area a prato per manifestazioni, una struttura per spogliatoi e servizi e un bar.Il progetto, ha preso avvio dalla lettura dello stato di fatto allo scopo di evidenziare progressivamente tracce e relazioni che potessero divenire ‘primi materiali’ del progetto. L’area ha uno sviluppo nord sud di circa 400 metri, e una larghezza quasi costante di circa 200. Il terreno, in parte coltivato e in parte a riposo, era contraddistinto dalle diverse baulature del terreno, da un sistema nord-sud di canali di scolo e da un sistema di capifossi per lo smaltimento delle acque associati a specie vegetali ad alto fusto.   materiali Il progetto riflette su una realizzabilità sviluppata a partire dalle risorse disponibili: i terrapieni sono stati realizzati recuperando il terreno di scavo dai cantieri dei nuovi edifici latistanti, ma è la scelta di preservare per quanto possibile il sistema idraulico, che ha comportato un deciso risparmio di costi dei sottoservizi e ha costituito la principale scelta di progetto. Nella parte sud del parco, infatti, sono stati mantenuti i circa 6000 mq di prati umidi esistenti che costituiscono un raro esempio di area ecotonale in ambito antropizzato, e il fattore di permeabilità del suolo è stato assunto come parametro misuratore per il mantenimento del regime e dell’invarianza idraulica dell’area, condizionando quantità e localizzazione delle aree impermeabilizzate. Il mantenimento dei fossati ha implicato una sostanziale conferma anche delle esistenti strutture vegetali ad alto fusto, integrandole e alternandole con esemplari forestali di nuovo '>http://impianto.Sono'> stati piantati oltre 250 nuovi alberi tra cui Frassini, Pioppi bianchi, Olmi, Ciliegi, Querce, Bagolari e 280 arbusti di Viburno che con le loro fioriture bianche contribuiranno a marcare significativamente l’assetto figurativo del parco, assieme a quattro ettari di nuovi prati fioriti realizzati con caratteristiche differenti: radure centrali per alte frequentazioni e prati stabili a basso costo manutentivo sui terrapieni.   Uso dei materiali La natura dei diversi materiali ne determina lavorabilità, usabilità e trasformabilità, le tecniche e le azioni d’intervento. Sulla superficie dell’area si è operato con incisioni, corrugamenti, rialzi, tensioni, consolidamenti. In particolare, le deformazioni del suolo non sono conseguenti solo alle proprietà fisiche del materiale stesso: l’introduzione di elementi di tensione (quali i muri in pietra costruiti con gabbioni metallici), serve appunto a garantire specifiche deformazioni della superficie. La possibilità di mettere in tensione il suolo trasforma i terrapieni in dispositivi che condizionano i movimenti degli utenti suggerendo indirizzi percettivi. Scelte tecnologiche Anche il calcestruzzo svolge un’azione ‘strutturale’: la piattaforma ovest, che ospita i campi sportivi, si sviluppa da via Trieste fino a scavalcare il capofosso sud con una lenta salita che porta ad una quota di circa 4 m sul piano di '>http://campagna.Solo'> in questa occasione la superficie di calcestruzzo si coniuga ai rilievi di terra, affrancandosi dalla condizione orizzontale diviene progressivamente un ‘inviluppo funzionale’: locale per attrezzature tecniche, spogliatoi per gli utenti dei campi sportivi, servizi pubblici e bar. La struttura pavimentata principale, realizzata in calcestruzzo e terra battuta, è innestata da altre percorrenze costituite da superfici in ghiaia. Questi percorsi ricalcano il tracciato delle canalette e, assicurando un'elevata permeabilità idraulica, sono pensati come parte integrante del sistema di tubi microforati sottostante che, drenando le superfici a prato, assicura l’approvvigionamento idrico della vasca di raccolta dei reflui meteorici: l’impianto d’irrigazione che sfrutta tale riserva è formato da due circuiti, l’uno per le nuove alberature, l’altro per l’aspersione dei prati.L’applicazione dei criteri per il mantenimento dell'invarianza idraulica al bacino scolante delle nuove residenze latistanti ha esteso la struttura idraulica del parco anche al disegno di un bacino di laminazione integrato all’area umida esistente. Imprese esecutrici Ecis s.r.l., Marghera VE(opere edili); Vecchiato snc, Martellago VE (impianti elettrici); Metaldarm s.r.l. (opere fabbrili); Carpenteria Patron snc, Mestre VE(opere carpenteria); Maccatrozzo C.sas, Tessera VE (serramenti); Impresa Sartori, Casalserugo PD (impianti sportivi); cooperativa Aladino, Mirano VE (verde e irrigazione); Imprese fornitrici Calcestruzzi Spa; Ghidini, Disano e Martini Spa (illuminazione); Palladio Spa (serramenti);
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    Finalità dell’opera Il nuovo parco, dopo quasi trent’anni d’attesa, ridefinisce un frammento agricolo di circa 8 ettari intercluso in area urbana, assolvendo ad un programma funzionale, desunto da incontri partecipati con le rappresentanze del quartiere e le associazioni territoriali, che prevede spazi per il gioco, il tempo libero e lo sport, un’area a prato per manifestazioni, una struttura per spogliatoi e servizi e un bar.Il progetto, ha preso avvio dalla lettura dello stato di fatto allo...

    Project details
    • Year 2010
    • Work finished in 2010
    • Client Comune di Venezia, Municipalità di Marghera
    • Cost 2.000.000
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens
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