Loft in campagna per un produttore di carta | massimiliano bellinzoni

In epoca industrializzata soffocante e frenetica come la nostra, la richiesta di evasione dal grigiore cittadino verso un paesaggio puro e naturale appare quanto mai in auge. Tali pretese hanno comportato la ricerca della soluzione ottimale in agglomerati radi ma allo stesso tempo ricchi di peculiarità non ancora estinte, con conseguente apprezzamento di quella civiltà rurale o contadina ormai tanto lontana dalle tematiche professionali odierne.
L’idea del restauro o del riuso di antichi casolari, una volta locali con il compito di ricovero e stoccaggio di materie prime necessarie al sostentamento, ha iniziato a diffondersi non solo per motivi organici ma soprattutto per motivi legati al benessere e all’evasione da una realtà opprimente anche per il solo fine settimana.
Trasformare un piccolo rustico vuol dire trasformare il concetto tradizionale di casa, articolata per stanze connesse tra loro in funzione delle esigenze soggettive, per creare un luogo nuovo, uno spazio unitario permeabile dove le strutture sono rese a vista e gli ambienti essenziali. L’utilizzo spontaneo di questi ambienti, preservandone il più possibile l’aspetto originario delle strutture, costituisce un nuovo modo di abitare rispolverando la memoria collettiva di un luogo e dei suoi abitanti.