Progetto di miglioramento dell'accessibilita' all'area S.I.C., e di aree di osservazione e sosta | michele sabatino

Pietravairano / Italy / 2008

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IL SITO
L’area d'intervento è ubicata in località “Campolongo” del comune di Pietravairano, il sito è altamente suggestivo, ampie distese di colture erbacee che si contrappongono a fitti pioppeti,e poi sullo sfondo il fiume……… a fare da cornice.
All’area si accede mediante una strada attualmente sterrata, che dalla Provinciale Pietravairano- Raviscanina, arriva fino alla sponda ovest del fiume Volturno. Dal punto di vista altimetrico essa si sviluppa da una quota s.l.m. di m. 101,4 a m. 100,9 per una lunghezza complessiva di m 550-560 circa.
L’attuale stato in cui versa la suddetta strada, rende poco agevole o quasi impossibile il transito e/o l’accesso di mezzi agricoli, e di persone, mancano aree di sosta e osservazione. Nei momenti di forte precipitazione, si verificano degli allagamenti che hanno pian piano eroso la sede stradale, restringendola in modo vistoso, tuttavia dallo studio delle mappe catastali, si evince che la sede stradale originaria era in alcuni tratti superiore ai 4- 4.50 m.
Il tratto riguardante la strada è attualmente in misto calcareo, il fondo è estremamente sconnesso.

IL PROGETTO
I lavori di riqualificazione e valorizzazione, riguardano principalmente: la regimentazione delle acque, la viabilità, la realizzazione di aree di sosta e la preservazione dell’ambiente naturale. Quest’ultima, sarà garantita da un’interventi con opere di ingegneria naturalistica al fine di non deturpare la natura esistente.
Di seguito si riporta una descrizione degli interventi divise per fasi lavorative.

Regimentazione delle acque
Le acque meteoriche saranno drenate attraverso il fondo stradale in misto cementato. La canalizzazione delle acque sarà favorita dalla creazione di una pendenza trasversale della sede viaria di circa 1,50% obbligando in questo modo l’acqua a dirigersi verso i lati.


Sede stradale
Come detto nel paragrafo dello stato dei luoghi, l'intervento riguarderà l’intera viabilità per una lunghezza complessiva di m 550 – 560 circa e una larghezza di 3,50 m, corrispondente all’attuale stato dei luoghi.
Come innanzi accennato, il fondo stradale attuale risulta essere in misto calcareo, ed è molto sconnesso, tale, da rendere problematico finanche l’accesso dei mezzi agricoli. Sarà, pertanto, dapprima eseguito uno scoticamento della sede stradale per uno spessore medio di 10 cm, e poi realizzata una pavimentazione stradale con misto cementato di spessore pari a cm 25, all’interno di sponde di contenimento laterali realizzate previa messa in opera di pietrame calcareo a secco a pezzature grosse (scogliera) , il tutto nel massimo rispetto e ai fini di preservare l’ecosistema contenitore.

Aree di sosta
Come detto poc’anzi, l'intervento riguarderà non solo la viabilità, ma anche la realizzazione di 2 aree di sosta e osservazione, di varia grandezza e dislocate lungo il percorso. Anche per dette aree, da realizzarsi su terreni di proprietà comunale, si prevede l’adozione di tecniche di ingegneria naturalistica, con uso di materiali naturali, quali: legno per la delimitazione delle piazzole e per le attrezzature (tavoli, panche, cestini ecc), pietrame calcareo per le gabbionate di contenimento e per la pavimentazione.
Per la realizzazione delle su descritte aree, sarà eseguito dapprima una pulizia del terreno, previo scorticamento e poi, successivamente, lungo il perimetro un piccolo scavo per l’alloggio delle sponde di contenimento, realizzate con la messa in opera di gabbionate.
Una volta realizzate le sponde di contenimento, verrà realizzata un fondo con misto granulare di spessore pari a cm 25; lo giunto tra la strada e le aree predette, sarà realizzato con scheggionato calcareo squadrato o incerto dello spessore di cm 20. Si prevede, inoltre, la piantumazione di alberi autoctoni (salici e pioppi), all’interno di apposite aiuole, opportunamente predisposte.

L'INGEGNERIA NATURALISTICA
Cenni sull’ingegneria naturalistica:
La società moderna pone come prioritaria la complessa e difficile ricerca di uno sviluppo compatibile, che possa coniugare le esigenze socio-economiche con quelle di tutela ambientale, in un armonico rapporto improntato su una migliore qualità della vita.
L’uomo ha realizzato, nel corso dei secoli, profonde modificazioni ambientali, e negli ultimi decenni, il ritmo di tali processi è cresciuto notevolmente portando ad una notevole riduzione degli spazi naturali per dar posto alle aree urbane, agricole e strutture di comunicazione viaria e/o ferroviaria, considerate di maggiore importanza.
Si è giunti poi ad un punto di necessaria riflessione sulle ritorsioni che tali processi hanno portato sull’umanità poiché la notevole riduzione degli ambienti naturali, sono stati, e sono tuttora causa di un grosso scompenso all’interno del sistema ecologico.
In compenso però si è evoluta una nuova filosofia improntata sul recupero di ambienti naturali rari o degradati ed a crearne dei nuovi.
Sorgono così nuove tecniche di intervento come la rinaturalizzazione, bioingegneria, ingegneria naturalistica che hanno come scopo principale la ricostruzione o recupero di beni ambientali con materiali biologicamente vivi e caratteristici della natura del luogo nel quale si i interviene.
La tecnica sulla quale ci soffermeremo in questo caso è l’ingegneria naturalistica che studia le modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante viventi, di parti di piante o addirittura di intere biocenosi vegetali, spesso in unione con materiali non viventi come pietre, acciaio e legno.
Per la realizzazione di una strada rurale o l’adeguamento di una strada esistente a tali caratteristiche l’ingegneria naturalistica offre vari tipi di intervento come ad esempio per la regimentazione delle acque, si può optare per zanelle realizzate in pietra e malta con una piccola scarpata laterale sulla quale si effettua inerbimento con miscugli di sementi di specie erbacee, dove si renda necessario la realizzazione di strutture di protezione si può pensare di utilizzare materiali come legno o pietre, possibilmente presenti sul posto o comunque caratteristici del luogo. Nel caso di strutture di contenimento, qualora lo spazio disponibile consente solo la realizzazione di scarpate con pendenza elevata, è possibile costruire strutture di contenimento riverdibili quali le terre rinforzate o muri modulari a gravità con l’utilizzo di diversi materiali come pietre, legno, elementi planari di calcestruzzo, armature metalliche, tutti materiali integrabili con terreni vegetali, piantumazioni, inerbimenti, ecc.

Opere da realizzare:
-nel caso nostro, le opere di ingegneria naturalistica che andremo a realizzare saranno:
-gabbionate rinverdite lungo il perimetro delle aree di sosta, realizzate e ubicate lungo il percorso;
-la pavimentazione delle stesse con materiale calcareo cementato;
-l’uso di materiale legnoso (staccionate a croce di Sant’Andrea, tavolini e panche) possibilmente di provenienza locale, lungo il percorso, e per una naturale delimitazione della strada e delle aree di sosta.

CONCLUSIONI
Gli interventi predetti mirano in definitiva a preservare la vocazione agricola della zona, ma al tempo stesso alla valorizzazione dell’area, promuovendo compatibilmente con le caratteristiche naturali del territorio e gli eventuali interventi di riqualificazione paesaggistica, lo sviluppo imprenditoriale, la valorizzare delle risorse e dei prodotti locali, oltre che pervenire ad un miglioramento delle condizioni strutturali del territorio interessato.
L’utilizzo dell’ingegneria naturalistica renderà più vivo e armonioso il paesaggio mediante la realizzazione di opere che rivalutino l’ambiente.
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    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2007
    • Work finished in 2008
    • Client Comune di Pietravairano
    • Status Completed works
    • Type Landscape/territorial planning
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