Restauro del Museo Nazionale di Reggio Calabria | ABDR Architetti Associati

Reggio Calabria / Italy / 2016

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"IL NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO
Il progetto per il restauro, l'ampliamento ed i nuovi allestimenti del museo Archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria, è inserito nel programma per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità di Italia. La progettazione architettonica, affidata a seguito di procedura di evidenza pubblica, è firmata dallo studio ABDR (Arlotti, Beccu, Desideri, Raimondo) e persegue numerosi ed ambiziosi obiettivi:
• di restaurare l'edificio progettato dall’Arch. Marcello Piacentini negli anni '30
• di provvedere alla sua messa a norma per quanto attiene agli aspetti antisismici;
• di provvedere ad un nuovo e più adeguato livello prestazionale del Museo dal punto di vista impiantistico e della distribuzione interna;
• di ampliare il museo esistente provvedendolo di nuove funzioni, come una caffetteria/ristorante, una biblioteca, una piccola sala conferenze, una grande dotazione per magazzini e laboratori di restauro, un bookshop ed una lobby adeguata;
• di riorganizzare i percorsi di visita secondo criteri adeguati alle più recenti strategie di comunicazione anche con l'adozione di appropriati supporti multimediali;
• di ridisegnare integralmente gli allestimenti interni.
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"1. Il nuovo atrio monumentale
Il nuovo atrio monumentale è ricavato per mezzo della copertura vetrata dell'attuale cortile. Il pavimento vetrato calpestabile è stato realizzato in grandi lastre di vetrocamera, inferiormente supportate da una struttura metallica di straordinaria leggerezza. Il suo schema statico si basa su di un modello noto col nome di “tensegrity”. L’effetto di un’apparente “casualità” che invece trova una sua logica e sostanziale ragione d’essere nello stato di sforzo equilibrato tra gli elementi compressi e quelli tesi, contribuisce a una immagine di leggerezza che non interferisce con il monumento. Questo grande spazio sarà dedicato alla biglietteria, accoglienza, guardaroba e al book shop del museo.
Nella lobby (atrio) è stato realizzato un grande intervento artistico del maestro Alfredo Pirri, caratterizzato da una forte integrazione con le caratteristiche spaziali della monumentale altezza dell'atrio, con elementi prelevati dal disegno delle facciate architettoniche e sovrapposte sulle stesse in modo da realizzare una partitura di frammenti che pur essendo composti da forme astratte, denunciano la loro provenienza dallo spazio costruito. Questi elementi disegnano delle quinte teatrali di pochissimo aggettanti rispetto alle pareti reali.
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"2. Riorganizzazione degli spazi espositivi
Le visite al nuovo museo iniziano all'ultimo piano in discesa per poi terminare al piano terra dove troviamo la nuova sala dei Bronzi di Riace. Per le due statue sono stati previsti nuovi basamenti antisismici appositamente studiati con ENEA.
A seguito della nuova organizzazione museale è stato necessario il ridimensionamento della portata degli ascensori principali. I due nuovi ascensori di dimensioni opportune per il trasporto contemporaneo di 12 persone, garantiscono la distribuzione su tutti i piani espositivi. Un nuovo ascensore è stato infine previsto per il collegamento diretto ed autonomo del roof-garden.
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"3. Servizi accessori
I servizi accessori al museo sono: la sala lettura, sala conferenze e il ristorante/caffetteria.Tutti i servizi accessori sono autonomamente accessibili anche in orari di chiusura del museo.
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"4. Piano uffici
Tutto il terzo piano è stato riprogettato e sottoposto ad intervento di radicale ristrutturazione. Al piano è stato anche ricavato l'alloggio del Soprintendente ridimensionando e razionalizzando il precedente a favore delle esigenze di gestione degli uffici.
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"5. Roof garden
Sul terrazzo di copertura del Museo è previsto un ampio spazio dedicato alla ricreazione e alla sosta (roof - garden). La porzione centrale del nuovo roof garden è caratterizzata dal pavimento vetrato che sarà realizzato a chiusura orizzontale dell’attuale cortile. Le Unità di Trattamento dell’Aria sono posizionate all’esterno, e sono sufficientemente arretrate dal filo del fronte esterno a garantire la loro invisibilità dalla strada. Esse sono protette dalla vista dal roof garden per mezzo di un semplice muro rivestito con di pannelli in “Fibre C”(lastre di cemento rinforzato con fibre di vetro).
I volumi del roof-garden sono coperti superiormente da una struttura leggera di protezione dall’irraggiamento solare diretto realizzata per mezzo di un semplice graticcio metallico che scherma orizzontalmente sia la nuova volumetria, sia il nuovo pavimento vetrato di chiusura orizzontale del cortile.
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"6. Prospetti
Su via S. Vollaro e via D. Romeo sono state riaperte tutte le finestre murate in passato. L'obbiettivo di questo intervento è stato quello di riportare al vecchio splendore i prospetti dell'edificio cosi come gli aveva pensati, progettati e in fine realizzati il Piacentini. Sui fronti esterni dell’edificio sono stati sostituiti tutti gli infissi, in anticorodal, con nuovi infissi in ferro finestra, come nella originaria proposta di Piacentini, integrati con vetro-camera.
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"7. Opere strutturali per adeguamento antisismico
Le nuove strutture possono essere schematizzate in tre ordini di interventi:
• pareti e solette nella corte del museo
• copertura della corte
• nuova struttura in copertura
Il primo intervento consiste nella realizzazione di un sistema di pareti di irrigidimento lungo i lati della corte e di tre solette che realizzano tre nuovi orizzontamenti. La prima soletta è realizzata al livello delle travi di fondazione esistenti e funge sia da orizzontamento per il piano interrato che da fondazione per le nuove pareti, nonché da ulteriore collegamento tra le strutture di fondazione esistenti. La seconda soletta è realizzata a livello dell'attuale piano seminterrato. La terza soletta, al livello dell'attuale piano terra con nervature ad interasse più ridotto, dato il carico elevato che tale soletta è destinata a portare. Dal livello di fondazione fino al livello di piano terra vengono realizzate due pareti, una al filo interno delle strutture esistenti che racchiudono la corte, una più interna a distanza netta di 45 cm, entrambe di spessore pari a 50 cm. La parete disposta a filo delle travi esistenti, proseguono fino al livello di copertura. Queste pareti hanno la doppia funzione di portare gli orizzontamenti prima descritti e di assorbire la maggior parte delle forze sismiche rinvenienti dalla struttura nel suo complesso. Il secondo intervento consiste nella realizzazione di un orizzontamento in vetro poggiato su una struttura di tipo “tensegrity”, a sua volta ancorata alle pareti, al livello del piano copertura. Le nuove strutture di copertura consistono in un solaio realizzato in lamiera grecata con soletta collaborante sostenuto da un telaio in carpenteria metallica realizzato con colonne tubolari e travi. Sovrapposto a questo telaio è previsto un secondo telaio con colonne dello stesso tipo (in parte prosecuzione delle colonne precedenti) e travi principali e secondarie.
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"8. Nuovi impianti tecnici e bioclimatica
Le nuove soluzioni proposte per la realizzazione degli impianti di climatizzazione al servizio del Museo Nazionale di Reggio Calabria hanno l’obbiettivo di garantire, per quanto possibile, sia il comfort climatico delle opere esposte che quello dei visitatori presenti, nel rigoroso rispetto dell’architettura del progetto originario di Piacentini, delle indicazioni, suggerimenti e prescrizioni emesse dalle varie Commissioni di valutazione del progetto definitivo presentato in fase di gara.
Nel rispetto delle indicazioni fornite, al fine di lasciare pressoché immutate le geometrie delle sale espositive esistenti, e minimizzando le interferenze e le variazioni dei volumi e degli spazi interni, gli impianti di climatizzazione proposti al servizio di tali ambienti, saranno del tipo misto aria+acqua, cioè aria primaria ed unità ventilconvettori del tipo da incasso nel pavimento. in alternativa al sicuramente più invasivo impianto a tutt’aria richiesto dal progetto definitivo di gara.
L’impianto di bioclimatizzazione al servizio della corte è dotato di un sistema di gestione, regolazione e controllo nonché da 3 camini di espulsione dell’aria posti in copertura. I camini di espulsione dell’aria saranno in grado di sfruttare la combinazione tra effetto camino (dovuto alla differenza di quota e dalla differenza di temperatura), ed effetto Venturi (per la geometria della parte terminale del camino e per l’azione del vento) opportunamente integrati da una sezione captante solare disposta nella parte esterna del camino stesso in grado di aumentare la temperatura in tale sezione incentivando ulteriormente l’effetto camino.
Prima di accedere alla sala Bronzi è stato realizzata un zona di “attesa – prefiltro” e una zona “filtro ingresso”. Nella prima zona abbiamo un sistema che controlla l’immissione di aria primaria, la temperatura estate/inverno, umidità relativa estate/inverno e con un filtraggio per il particellato. Nella seconda zona (con alcuni parametri diversi rispetto alla prima) abbiamo un sistema che controlla l’immissione, la temperatura estate/inverno, umidità relativa estate/inverno e con un filtraggio per il particellato, più una filtrazione per gli inquinanti gassosi a mezzo di carboni attivi del tipo 2.1 per l’abbattimento di gas acidi,più una filtrazione per il particellato trascinato.
Per la sala “Bronzi” si ripropone lo stesso impianto a tutt’aria previsto nel progetto di gara, dovendo per tale ambiente garantire restrittivi livelli di controllo della temperatura, dell’umidità, della sovrappressione di tale sala rispetto agli altri ambienti attigui, della contaminazione dell’aria in sala (VOC), con particolare riferimento alla concentrazioni dei cloruri, delle polveri e del particolato, che solo un impianto del tipo a tutt’aria può controllare."
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    Project details
    • Year 2016
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2016
    • Client Presidenza del Consiglio dei Ministri_Ministero per i Beni e le Attività Culturali
    • Contractor COBAR S.P.A.- Costruzioni Barozzi
    • Cost € 19.162.000,00
    • Status Completed works
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