Riqualificazione di alcune piazze del centro storico e riuso dell'area dell'ex-Consorzio agrario e dell'area ex-Caselli

“Giardino d’Arte” nell’area ex Caselli Chieri / Italy / 2005

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Il Concorso per la riqualificazione dell’area delle Piazze Trento, Trieste, e Silvio Pellico e per il riuso dell’area dell’ex-Consorzio Agrario e dell’area ex – Caselli, si pone l’obiettivo di “migliorare la qualità del Centro Storico e rendere fruibili due aree occupate da strutture di nessun valore documentario”. Tale obiettivo in realtà pone il problema della città contemporanea e della sua “vivibilità”, che necessita di progetti integrati, che implicano approfondimenti e idee in merito alle scelte di programmazione, nella speranza di ricostruire il legame tra la città e l’Architettura. Lo spazio pubblico della città contemporanea è un ambito in cui si integrano in modo compatibile le varie esigenze dei suoi abitanti, esigenze che sono sempre in divenire. Spesso, oggi, la riqualificazione degli spazi pubblici della città passa attraverso progetti dominati da un “pensiero debole” che spaccia semplici interventi di manutenzione per Architettura. Noi crediamo, invece, che la qualità di uno spazio fisico possa essere realizzata solo attraverso la costruzione di manufatti significativi e significanti, che contengano principi ordinatori esemplari e che posseggano forti valenze estetiche. Per compiere questo programma il nostro progetto prevede la creazione di due “poli forti” che assumano identità di “luogo”, il cui carattere racchiuda diverse valenze in una sintesi di simboli, definizioni fisiche, formali e d’uso tali che comportino un’alta frequentazione da parte dei cittadini (da 0 a 99 anni) di Chieri e del suoi dintorni. Uno di questi poli sarà il “Giardino d’Arte” nell’area ex Caselli che prenderà il posto dell’attuale parco pubblico e non avrà barriere fisiche in quanto entrerà a far parte dello spazio cittadino; sarà illuminato di notte e ospiterà concerti e fiere e sotto i portici, la Domenica, si farà il mercatino dell’antiquariato e quello dei prodotti biologici, tipici ecc ecc…. Sarà un ambiente sorprendente e spettacolare. Il centro giovanile sarà trasferito nei vicini fabbricati industriali da espropriare per essere trasformati in “Casa della cultura”, traducendo le potenzialità insite negli attuali fenomeni culturali, attraverso mostre, concerti di musica classica e contemporanea, rassegne cinematografiche (museo virtuale della città, biblioteca, cinema d’essai). Il capannone industriale dove attualmente ha sede il centro giovanile sarà mantenuto per essere trasformato in uno spazio espositivo attrezzato per l’allestimento di mostre temporanee, prolungato da una costruzione destinata ad atelier con annessa abitazione riservata ad ospitare temporaneamente l’artista che, di volta in volta, l’Amministrazione vorrà invitare per la realizzazione di installazioni, sculture, performance etc. Un ampio spazio porticato formalmente definirà il lato meridionale del Giardino d’Arte che è pensato come una grande corte verde. Sul lato orientale del giardino un portico collegherà il giardino agli edifici scolastici. A Nord un alto muro di recinzione potrà essere, ancora, oggetto di performance dei graffitari del luogo. Un filare di pioppi, parallelo ad esso, definirà un lungo viale che condurrà verso il contesto più naturale delle rive del Rio Tepide, ombreggiato dalle alberature rimosse dall’attuale parco pubblico e qui ripiantate. Nella piazza antistante allo spazio espositivo, vero luogo di cerniera del progetto, vi sarà l’edificio “hi-teach” della caffetteria che assumerà valore di segnale di richiamo con le sue pareti dotate di schermi per la comunicazione multimediale. L’altro intervento che riconfigura una parte della città è il recupero ambientale, urbanistico ed architettonico dell’area del l’ex Consorzio Agrario, adiacente alla Casa di Riposo delle “Orfanelle”. Tale intervento prevede la realizzazione di un “Centro di Servizi per Anziani”. Il progetto di questo tassello del centro storico, liberato da funzioni incongrue, restituirà lo spazio alla collettività, non rinunciando ad inserire, oltre agli spazi aperti, anche nuove attrezzature assistenziali. La via Tana e la via del Gualdo potranno essere raggiunte anche da Piazza Trento che, pavimentata con le lastre di pietra grigia locale, pur permettendo l’accesso carrabile agli spazi privati, non consentirà più la sosta degli autoveicoli e costituirà una “promenade” alberata che farà sistema con l’edificio delle Orfanelle. In posizione baricentrica, come elemento ordinatore delle nuove connessioni urbane, è posto un “Orto concluso”, un piccolo manufatto architettonico come archetipo dei giardini murati, tipici del tessuto della città di Chieri. L’intervento ricostituisce il fronte su via Tana con una sequenza, graduata in altezza, di edifici in cotto, connessi tra di loro e con la casa di riposo delle Orfanelle per mezzo di passerelle aeree dalle quali si potrà godere della vista del nuovo impianto. La “promenade” di Piazza Trento porterà alla nuova sistemazione di piazza Trieste che sarà resa pedonale con una nuova pavimentazione in pietra grigia locale. Al centro della piazza sarà sistemata una fontana lineare con un alto muro centrale mosaicato che definirà spazialmente i vari ambiti; un lungo filare di pioppi cipressini prenderà inizio da piazza Trieste per estendersi in un sistema unitario per tutta la lunghezza di piazza Silvio Pellico. La piazza S. Pellico, sotto la quale troverà posto un parcheggio sotterraneo, sarà definito ai due estremi con la presenza di due elementi architettonici di risalita e discesa pedonale contenenti scale e ascensori.
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    Project details
    • Year 2005
    • Main structure Mixed structure
    • Client Comune di Chieri (TO)
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Monuments
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