Il porto turistico, da infrastruttura a strumento di creazione di nuove relazioni urbane | Claudia Giuseppa Occhipinti

La distruzione della scogliera, per la costruzione del porto, risulta un evidente trauma per la città che la riconosceva come luogo e strumento di godimento del territorio. Il vuoto generato dal trauma diventa materiale fondamentale per la realizzazione di nuovi spazi urbani. Considerando il vuoto come materia posso costruire con esso: piegando il vuoto ottengo superfici inclinate, ripiegando su se stesse le superfici inclinate ottengo volumi che, essendo fatti di “vuoto”, risultano ovviamente cavi. Operando in questo modo riesco a ripristinare le percezioni visive e uditive che sono stati negati a seguito della demolizione della scogliera stessa, quindi a seguito del trauma. Questa tesi si propone principalmente due scopi: - ricomporre lo spazio urbano e lo spazio naturale -realizzare un’infrastruttura totalmente passiva che riduca al minimo l’impatto ambientale. Per quanto riguarda il primo intento gli strumenti utilizzati sono stati la superfice obliqua e il volume cavo